Si svolgerà sabato in piazza Castello a Torino la manifestazione Sì Tav, promossa da sette donne che dicono di esser a favore dello sviluppo della città. La manifestazione sarà pacifica e dai toni garbati, hanno assicurato, e anche senza bandiere. Nel caso in cui ci fossero delle bandiere di partiti, verrà chiesto di abbassarle. Le uniche bandiere ammesse sono quelle dell’Unione Europea e il tricolore.
L’idea della manifestazione è nata quando in comune o stato votato l’ordine del giorno dei 5 Stelle contro la realizzazione della Torino-Lione. La scintilla si è trasformata in fiammella e poi un grande desiderio di partecipazione popolare per un argomento che è di vitale importanza per lo sviluppo economico e non solo della macro regione italiana del nord ovest. Il manifesto sarà “Sì, Torino va avanti“, racchiudendo ben sei sì: lavoro, studio, cultura, ricerca, solidarietà e sicurezza.
All’iniziativa lanciata sul web, si è aggiunto anche l’ex sottosegretario Mino Giachino, il quale ha avviato una petizione a favore dell’alta velocità Torino – Lione con già 60 mila firme. Alla petizione hanno aderito anche venti associazioni di categoria che rappresentano forze produttive. Questo a dimostrazione che non è come dice la consigliera comunale 5 Stelle No Tav Viviana Ferrero, da cui ha preso le distanze anche la stessa sindaca Chiara Appendino.
Le organizzatrici dichiarano in conferenza stampa di volere una manifestazione civile e composta. In piazza verrà predisposto un altoparlante per fare alcuni interventi. Se dovessero esserci dei disturbatori dell’iniziativa, del tutto pacifica, le organizzatrici si rivolgeranno alle forze dell’ordine. Torino sta diventando una città che si chiude e come cittadini abbiamo pensato di dover fare qualcosa, afferma il comitato promotore, portano in piazza senza urla e violenza la fermezza e l’orgoglio cittadino.
Il sindaco No Tav del comune di Venaus, in Val di Susa, Nicolo Durbiano non le manda di certo a dire. In un post sui social dice che alla manifestazione senza bandiere di ci saranno però degli infiltrati e fa proprio l’elenco: casa Pound, ndrangheta, Pd, corrotti e corruttori, tutti complici dello sfascio italiano. Le dure accuse sono dirette alla manifestazione di sabato a Torino. Durbano continua dicendo che nei commenti al suo post legge commenti di odio di persone che si dicono informate, ma che in realtà non sanno nulla del territorio e del suo sviluppo, il quale dovrebbe avere un’impronta più ecologica e meno infrastrutturale. Quando si chiede a che categoria appartenga lui, il sindaco risponde che fa parte dei sindaci onesti come Appendino che operano nel bene del territorio e dei suoi cittadini, anche se vuol dire andare contro gli interessi enormi. Mettere l’interesse di pochi contro quello di molti è il motivo per cui la questione Tav è così dibattuta.
Il segretario organizzativo del Pd torinese Saverio Mazza è subito pronto a controbattere: il sindaco di Venaus fa parte della categoria dei maleducatie presuntuosi, definendo malavitosi i cittadini che credono nell’utilità dell’alta velocità Torino – Lione.