Auto elettriche: perché scegliere Tesla

Guidare un’auto Tesla significa credere nel primo brand che ha rivoluzionato il mondo delle automotive. L’imprenditore visionario Elon Musk ha realizzato le prime auto a guida autonoma introducendo dei progetti sempre più evoluti e ambiziosi (come l’autopark).

Tra i progetti di Elon Musk c’è quello di garantire agli automobilisti un’esperienza di guida più confortevole e sicura. La prima Tesla ha fatto il suo debutto nel 2006, in un’epoca in cui l’elettrico, la guida autonoma e i sistemi di sicurezza avanzati erano ancora concetti poco conosciuti. Tuttavia, già allora Musk aveva l’ambizione di rivoluzionare il settore automobilistico.

Il suo scopo era creare un equilibrio perfetto tra prestazioni straordinarie, comfort e veicoli elettrici a basso impatto ambientale, in grado di offrire la stessa soddisfazione delle tradizionali auto a benzina o diesel.

Vale la pena scegliere Tesla?

Elon Musk non sembra essere preoccupato dalla concorrenza; al contrario, continua a investire in un mercato dove la saturazione è ormai evidente. Lungi dallo scoraggiarlo, questo lo spinge a sviluppare costantemente nuove idee e innovazioni.

La Tesla è sicuramente un marchio rivoluzionario nel mondo dell’automotive, ma non è propriamente tra i più economici. Se vuoi testare questa fantastica macchina senza impegnarti in un acquisto potresti affidarti a un sito di noleggio per provare la vettura per qualche mese.

Guidare Tesla comporta una serie di vantaggi che ci teniamo ad elencare di seguito:

L’elettrico come obiettivo per il nostro pianeta

Nel 2024 Tesla ha registrato il record di vendite grazie alla sua capacità di produrre veicoli di qualità e poco inquinanti. I gioiellini di Musk riescono a ridurre le emissioni di Co2 per 51 tonnellate nell’arco del ciclo di vita.

Nel documento redatto lo scorso anno (risalente al 2023) dalla compagnia, secondo il Tesla Impact Report 2023 i veicoli di Musk avrebbero contribuito ad abbattere 20 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Numeri che nel lungo periodo sono un toccasana per il pianeta.

La missione di Tesla – oltre a proteggere il pianeta – è quella di prevenire le morti premature (equivalenti a 8 milioni all’anno) la cui causa è proprio la produzione eccessiva di combustibili fossi.

Il silenzio più bello e piacevole che ci sia

Uno dei problemi principali dei motori endotermici è l’inquinamento acustico. Quotidianamente – a causa del traffico urbano – siamo sottoposti a dover subire questa forma di inquinamento nocivo che alla lunga arreca dei danni alla nostra salute.

Grazie alle auto elettriche – in particolar modo con le Tesla – è possibile risolvere questo problema. Inoltre senza il fastidioso rumore che un motore endotermico provocherebbe anche la guida (indipendentemente dal numero dei chilometri) diventa piacevole.

Un investimento garantito

Scegliere le auto elettriche significa effettuare un investimento. E questo è uno dei pochi casi in cui un investimento restituisce un ritorno economico non indifferente. Se è pur vero che l’impegno economico iniziale è significativo, nel lungo periodo quali sono i benefici?

Nel lungo termine è possibile ottenere un risparmio economico nella manutenzione del veicolo, nei costi che si spenderebbero per un motore endotermico e nell’assicurazione.

Grazie agli incentivi fiscali del Governo è possibile ottenere una riduzione sul costo iniziale (specialmente con la formula “rottamazione”), sul bollo (alcune Regioni prevedono l’esenzione fino a cinque anni) e un risparmio sulla polizza RCA (talvolta gli sconti permettono di pagare fino a 500€ in meno).

Diffusione di colonnine elettriche

La Tesla è dotata del sistema Supercharger che consente di poter ricaricare il proprio veicolo in pochissimo tempo. Con l’avvento dell’elettrico sia in Italia che in Europa la diffusione delle colonnine elettriche è sempre più alta.

Grazie al sistema informatico delle auto di Elon Musk è possibile programmare il proprio viaggio (al di là della lunghezza necessaria) inserendo le tappe per ricaricare il veicolo e concedersi allo stesso tempo una breve pausa per mangiare o semplicemente per riposarsi.

Nulla da temere

Le auto elettriche sono una certezza in termini di sicurezza. Grazie all’assenza del cambio manuale e l’accelerazione che è data dall’alto valore della coppia motrice questi mezzi garantiscono fluidità e velocità.

Ma non è tutto: i mezzi elettrici godendo di un’ottima distribuzione dei freni e un elevato controllo della trazione dei freni, ciò implica il trasferimento di tutta la potenza sull’asfalto senza il rischio di sbandare o slittare.

I vantaggi si estendono perfino nel sistema di frenata, che essendo di tipo “generativa” permette alzando semplicemente il piede dal pedale dell’acceleratore di ricaricare la batteria.

Tecnologia di qualità a bordo

Chi investe su Tesla può contare – oltre a quanto citato – su una tecnologia dagli standard qualitativamente elevati. Come per gli smartphone anche la casa produttrice di Musk rilascia degli aggiornamenti migliorativi “over the air”.

Ciò implica che pur acquistando un modello di base si potranno ottenere tutti gli aggiornamenti importanti (anche quelli già previsti nei modelli più recenti).

Una delle ultime rivoluzioni di Tesla nel settore delle automotive è l’autopilot. Se nel corso della marcia il veicolo dovesse rilevare dei pericoli (di qualunque natura), allora provvederà a frenare tempestivamente e in modo autonomo.

Meglio l’auto elettrica o quella ibrida? Tipologie a confronto

Nel dibattito sulla mobilità sostenibile, la scelta tra auto elettrica e ibrida rappresenta un punto cruciale per i consumatori, sempre più orientati verso opzioni ecologiche e tecnologicamente avanzate. In Italia ad oggi circa il 4% delle vetture ha una propulsione elettrica contro il 14% della media europea, ma il dato è in crescita. In linea di massima bisogna precisare che entrambe le soluzioni offrono vantaggi significativi rispetto ai tradizionali veicoli a combustione interna, ma presentano anche delle differenze sostanziali che influenzano l’esperienza di guida, la manutenzione o l’impatto ambientale. Scopriamo i principali fattori da tenere in considerazione sulle due tipologie di vettura.

Auto ibride

Le auto ibride si caratterizzano per la combinazione di un motore a combustione interna e uno o più motori elettrici, alimentati da batterie ricaricabili tramite la rigenerazione dell’energia in frenata o dall’azione del motore termico. Questa configurazione consente di ottimizzare i consumi e ridurre le emissioni, sfruttando l’efficienza del motore elettrico a bassa velocità e la potenza del motore termico a velocità più elevate. Le tipologie di ibrido variano dal mild hybrid, che supporta il motore termico senza consentire una vera e propria guida elettrica, al full hybrid e al plug-in hybrid, che offre maggiori autonomie in modalità elettrica e la possibilità di ricarica esterna.

Auto elettriche

Le auto elettriche, d’altro canto, eliminano completamente il motore a combustione, affidandosi esclusivamente a uno o più motori elettrici per la propulsione. Questa scelta garantisce un’assenza totale di emissioni dirette e una riduzione significativa dei costi di manutenzione, data la minor complessità meccanica e l’assenza di componenti quali l’impianto di scarico o il sistema di alimentazione del carburante. Tuttavia, l’auto elettrica si scontra con la sfida dell’autonomia limitata e dei tempi di ricarica, fattori che stanno progressivamente migliorando con lo sviluppo tecnologico delle batterie e l’espansione delle infrastrutture di ricarica.

Cosa scegliere?

La scelta tra ibrido ed elettrico dipende da numerosi fattori, tra cui lo stile di vita dell’utente, le abitudini di guida e l’accesso alla ricarica. Per chi percorre prevalentemente brevi tragitti urbani e ha la possibilità di ricaricare il veicolo a casa o sul luogo di lavoro, l’auto elettrica rappresenta una soluzione ideale, offrendo un’esperienza di guida silenziosa, fluida e rispettosa dell’ambiente. Al contrario, l’auto ibrida si adatta meglio a chi affronta viaggi più lunghi e variati, dove la combinazione di motori garantisce flessibilità d’uso e autonomia estesa, riducendo al contempo l’ansia da ricarica legata all’elettrico puro.

In termini di costi, le auto ibride tendono a posizionarsi in una fascia intermedia tra l’elettrico puro e il tradizionale termico, offrendo un compromesso tra prestazioni ambientali e autonomia. Le auto elettriche, pur presentando un costo iniziale superiore, permettono un risparmio a lungo termine grazie ai minori costi di esercizio e manutenzione, oltre a beneficiare di incentivi fiscali e accesso privilegiato a zone a traffico limitato. Parlando di vantaggi anche per le auto sostenibili vale la pena tenere in considerazione specifici prodotti assicurativi ad essere dedicate. Ad esempio l’assicurazione dedicata alle auto ibride ha un costo più basso rispetto a quella per le auto a combustione interna.

Dunque, concludendo, la scelta tra auto elettrica e ibrida non ammette una risposta univoca, ma richiede una valutazione attenta delle proprie esigenze e priorità. Mentre la tecnologia continua a evolversi, riducendo le distanze in termini di prestazioni e autonomia, il dibattito rimane aperto, testimoniando l’importanza crescente della sostenibilità nel settore automobilistico.

Cellulare in auto: cosa dicono le nuove regole

Chiunque di noi ha l’abitudine di utilizzare il cellulare alla guida o molto spesso è tentato dal guardarlo. Un messaggio in arrivo, una notifica di un’app… ma attenzione!

Le nuove regole sulla sicurezza stradale non stanno scherzando. Ti sei mai chiesto quali siano realmente i rischi e cosa c’è di nuovo nella normativa? In questo articolo andiamo a scoprire insieme cosa dice la legge e perché è meglio non farsi distrarre, specialmente a fronte delle ultime modifiche al Codice della Strada.

Le modifiche al Codice della Strada: cosa si rischia se si viene colti ad usare il cellulare mentre si guida?

Le strade italiane stanno diventando sempre più sicure e una parte del merito va alle nuove regole sulla sicurezza stradale.

Se prima venivi colto ad usare il cellulare alla guida, ti beccavi una sanzione pecuniaria che variava tra i 165 e i 660 euro.

Oggi, attenzione, la multa ha preso una bella botta! Parliamo di cifre tra i 422 e i 1.697 euro. Sì, hai capito bene. E non è finita qui.

Fin dalla prima violazione, potresti anche dire addio alla tua patente per un periodo che va dai quindici giorni ai due mesi. Piuttosto salato, no?

Ma perché questi cambiamenti? La risposta è semplice: la sicurezza prima di tutto. L’uso del cellulare alla guida è tra le principali cause di distrazione e potenziale pericolo al volante e le nuove norme sono pensate per scoraggiare questa pratica.

Quali sono i principali rischi per la sicurezza quando si usa il cellulare mentre si guida?

Usare il cellulare mentre si guida non è come farsi una chiacchierata con l’amico accanto.

Non stiamo parlando solo di messaggi o social. Anche una semplice telefonata può rappresentare un grosso rischio. La concentrazione si abbassa, i riflessi rallentano e la nostra capacità di reagire tempestivamente a situazioni impreviste diminuisce drammaticamente.

E non è solo una questione di rischio per sé stessi. Quando siamo alla guida, abbiamo la responsabilità di garantire la sicurezza di tutti: pedoni, ciclisti, altri automobilisti. Utilizzare il cellulare compromette la nostra capacità di farlo al meglio, con conseguenze potenzialmente tragiche.

Immagina ora se chi chiama mentre sei alla guida è un numero spam o un call center. Potresti perdere la patente per aver risposto a una chiamata indesiderata e spesso anche dannosa, oppure causare un incidente davvero tragico. Ecco perché è meglio non distrarsi.

Alcuni dati sugli incidenti automobilistici causati dall’uso del cellulare

Per capire quanto sia serio il problema, basta dare un’occhiata ai dati.

Secondo la Fondazione Ania per la sicurezza stradale, l’uso dello smartphone è diventato la prima causa di incidenti. Chi lo usa ha un rischio potenziale 4 volte superiore rispetto a chi non lo fa.

Incredibile, vero? E se ti dicessi che in Italia, almeno il 24% degli incidenti stradali sono causati dall’uso improprio del telefono alla guida?

Parliamo di quasi 400.000 incidenti all’anno. Numeri da capogiro, che rendono l’idea di quanto sia essenziale fare attenzione.

Le soluzioni principali per poter chiamare mentre si è in auto senza guardare il cellulare

Siamo condannati al silenzio assoluto quando siamo al volante? Ovviamente no.

La tecnologia corre in nostro aiuto. Oggi, molte auto sono dotate di sistemi integrati che permettono di collegare il cellulare e gestire chiamate e messaggi in totale sicurezza, senza mai togliere le mani dal volante.

Funzioni come il vivavoce, i comandi vocali e le apposite app per auto sono strumenti preziosi che ci consentono di rimanere connessi, ma in totale sicurezza.

Una panoramica sulle tipologie di assicurazioni auto

Nel complesso mondo delle assicurazioni auto, comprendere le diverse tipologie disponibili è fondamentale per fare una scelta informata. Diverse opzioni offrono vari gradi di protezione, a costi differenti, e si adattano a necessità differenti. L’assicurazione auto non è solo una questione legale, ma un’importante misura di protezione per l’automobilista e per terzi coinvolti in un potenziale incidente. Questo articolo fornirà una panoramica completa delle varie tipologie di assicurazioni auto, con un focus particolare sulle assicurazioni auto mensili.

Le assicurazioni auto a responsabilità civile (RC)

Un elemento chiave da conoscere è l’assicurazione auto a responsabilità civile (RC). In Italia, come in molti altri Paesi, è obbligatoria per legge. Questo tipo di assicurazione copre i danni causati a terzi (persone e/o veicoli) in caso di incidente. È importante notare che questa assicurazione non copre i danni subiti dal veicolo dell’assicurato o da sé stessi in caso di incidente. La polizza RC è strettamente legata al “bonus/malus“, un sistema che modifica il costo del premio assicurativo in base al comportamento alla guida dell’assicurato. Un guidatore che non provoca incidenti vedrà diminuire il costo della sua polizza RC, mentre chi ne provoca vedrà un incremento. Comprendere l’assicurazione RC è fondamentale, dato che rappresenta la base di partenza per tutti i conducenti.

Le assicurazioni auto casco: copertura totale o parziale

Al di là dell’assicurazione RC, ci sono diverse opzioni per una protezione più ampia. Tra queste, l’assicurazione auto casco offre una copertura che va oltre i danni causati a terzi. Questa può essere totale, conosciuta anche come “full casco”, o parziale. La copertura totale include danni al proprio veicolo a seguito di incidenti, incendi, furti, atti vandalici e danni naturali. È la forma di assicurazione più completa, ma anche la più costosa.

D’altra parte, la copertura parziale, nota anche come “mini casco”, offre una protezione meno estesa ma a un costo inferiore. Questa solitamente copre danni da furto, incendio e eventi naturali, ma non i danni al proprio veicolo causati da un incidente. Entrambe le opzioni casco permettono all’assicurato di ampliare la protezione offerta dalla polizza RC, adattando la copertura alle proprie esigenze e al proprio budget. Scegliere tra casco totale e parziale richiede una valutazione accurata dei rischi che si è disposti a correre e del livello di protezione desiderato.

Il vantaggio delle assicurazioni auto mensili

Infine, si prende in esame una tipologia di assicurazione che ha visto una crescente popolarità negli ultimi anni: l’assicurazione auto mensile. Questa opzione offre flessibilità sia in termini di costo che di copertura. Al contrario delle polizze annuali, le assicurazioni auto mensili permettono di pagare il premio su base mensile, rendendo più gestibile il costo dell’assicurazione per molti automobilisti.

Un altro vantaggio di questo tipo di polizza è la possibilità di modificare o cancellare la copertura con un preavviso di solito di un mese, offrendo così un maggiore controllo e adattabilità. Le assicurazioni auto mensili possono essere un’ottima scelta per chi ha bisogno di un’assicurazione per un periodo limitato, per chi desidera provare diverse opzioni di copertura, o per chi preferisce un costo distribuito nel tempo invece di un unico pagamento annuale.

La scelta dell’assicurazione auto dovrebbe sempre essere basata su una valutazione attenta delle proprie esigenze, dei rischi e del budget disponibile. Conoscere le diverse opzioni disponibili è il primo passo per fare una scelta consapevole.

I migliori automezzi per tenere le città pulite

Gli automezzi che vengono utilizzati per assicurare la raccolta dei rifiuti sono popolarmente noti come “camion della spazzatura”; altre denominazioni usate come sinonimi sono camion dell’immondizia e autoimmondizie; talvolta si usa anche il termine autocompattatore (questa denominazione è dovuta al fatto che molti di questi veicoli sono debitamente attrezzati per compattare i rifiuti al loro interno riducendone l’ingombro e permettendo un carico maggiore).

In sostanza, un camion per la raccolta dei rifiuti è un veicolo appositamente ideato per raccogliere la nettezza urbana quotidianamente prodotta da privati o da aziende e trasportarla nei luoghi dove avverrà il suo trattamento (inceneritori o centri per il riciclaggio). Vi sono mezzi particolarmente sofisticati che sono attrezzati con un sistema di pesatura a bordo in grado di calcolare la massa dei rifiuti raccolti.

I camion per la spazzatura sono mezzi indispensabili per tenere puliti i centri abitati, piccoli o grandi che siano. Di norma sono provvisti di un sistema per l’aggancio dei cassonetti che può essere anteriore, laterale o posteriore. Il sistema di aggancio viene manovrato da una plancia di comandi; il tutto è strutturato in modo che il contenuto dei cassonetti dell’immondizia possa essere gettato all’interno del cassone di raccolta del camion in tempi brevi e in assoluta sicurezza.

Non tutti gli automezzi per raccolta rifiuti sono uguali; ne esistono infatti diverse tipologie come si può evincere dalle proposte presenti su diversi siti online di mezzi usati dove è possibile visionare molte offerte dai prezzi più svariati. Le dimensioni e la potenza dei camion per l’immondizia variano a seconda del tipo di raccolta a cui sono destinati. Tipicamente sono dotati di una motrice le cui dimensioni sono diverse a seconda dei percorsi di utilizzo. Un conto, infatti, è muoversi lungo strade larghe di periferia, un altro è doversi districare nelle strette stradine di un centro storico.

Ben si comprende come i mezzi adibiti alla raccolta debbano essere facili da manovrare in modo da facilitare le continue operazioni di carico dei rifiuti. Oggi, nell’ottica di una maggiore attenzione all’ambiente, i veicoli per la raccolta dell’immondizia vengono sempre più frequentemente realizzati in versione “ecologica” (non più mezzi a benzina, ma elettrici oppure a metano).

Attualmente i maggiori produttori di mezzi per la raccolta della nettezza urbana sono Dennis, Eurovoirie, Faun e Semat; i cassoni sono talvolta montati su telai di case famose quali Iveco, Mercedes, Renault oppure Volvo.

Qualche curiosità sui camion della spazzatura

Quando ancora non esistevano i camion per la raccolta rifiuti, la nettezza urbana veniva raccolta manualmente, messa in carri trainati da bestiame per poi essere trasportata in discariche di rifiuti che si trovavano fuori dal centro abitato. I carretti verranno poi sostituiti con mezzi a vapore con cassone ribaltabile. Si dovrà però attendere il 1938 prima di vedere in azione il primo vero e proprio camion della spazzatura (fu commercializzato negli Stati Uniti d’America).

Un’ultima curiosità: nella città di Göteborg, in Svezia, la raccolta dei rifiuti è futuristica: in alcune zone della città, infatti, lo svuotamento dei cassonetti dei rifiuti viene effettuato da speciali camion senza conducente che eseguono in modo quasi del tutto automatico la procedura. L’esperimento, davvero interessante, è stato fatto da Renova, società specializzata nella gestione dei rifiuti, in collaborazione con l’azienda automobilistica Volvo.

Durata pneumatici, alcuni aspetti da valutare

È arrivata la stagione “fredda”. Ed usi e abitudini di ogni singolo cittadino, quindi, mutano in base alle nuove condizioni climatiche. L’avvento dell’inverno, però impone anche il compimento di qualche azione specifica, volta a combattere l’arrivo delle rigide temperature. Tra queste, una, più d’altre, è di fondamentale importanza per ogni singola persona: il cambio delle gomme.

Questo avviene, nel caso specifico, per chi opta per le cosiddette “gomme estive” da alternare alle “gomme invernali”, azione che si deve obbligatoriamente compiere a scadenze prefissate (solitamente tra la metà di ottobre e la metà di novembre di ogni singolo anno), onde evitare di incorrere nel pagamento di sanzioni pecuniarie di importo, spesso, certamente non contenuto.

La vita delle gomme stagionali e delle 4 stagioni: quant’è la loro longevità?

Una domanda che tanti si pongono, specialmente in una regione, come la nostra, che presenta zone impervie e temperature rigide, è la seguente: quant’è la vita media di queste gomme? Ovvero, quando bisogna procedere alla loro sostituzione con un treno di gomme nuove o rivolgendosi a qualificati ed esperti professionisti nella vendita gomme usate a Torino?

Le variabili, per quanto ovvie, sono molteplici. Una persona che percorre, quotidianamente, un elevato numero di chilometri, vedrà le proprie gomme usurarsi in un periodo di tempo più breve rispetto a chi, invece, la utilizza sporadicamente o per un numero di chilometri giornalieri contenuto. Anche chi, per quanto ovvio, deve percorrere manti stradali piuttosto “duri”, dovrà, con ogni probabilità, procedere alla sostituzione delle gomme stagionali in un arco temporale più breve.

La media della sostituzione di queste gomme, varia quindi significativamente in un periodo oscillante tra i 5/10 anni. Molti automobilisti, tuttavia, preferiscono non dover ricorrere al cambio delle gomme ogni sei mesi, prediligendo le gomme 4 stagioni. La comodità del non doversi rivolgere al proprio gommista di fiducia due volte nel corso dell’anno solare, tuttavia, viene mitigata, in accezione negativa, dalla loro più frequente sostituzione.

Un carro di gomme 4 stagioni, per mantenere intatte le proprie performance, andrebbe sostituito – anche in questo caso tenendo in considerazione tutte le variabili citate per le gomme stagionali – in un arco temporale tra i 2/4 anni, evitando accuratamente di superare i 5 anni di longevità. La qualità delle gomme scelta, quindi, svolge un ruolo prioritario: meglio, in questi casi, sopportare una spesa leggermente superiore, garantendo maggiore sicurezza per sé stessi e le persone care trasportate.

Marcatura delle gomme: come saper leggere il nostro pneumatico

Quando si decide di acquistare uno pneumatico, nuovo o usato che sia, è estremamente importante saper leggere la marcatura dello stesso, compito che molti demandano al proprio gommista di fiducia. È importante, tuttavia, essere in grado di leggere la misura delle gomme, compiendo l’acquisto in maniera maggiormente consapevole. Le sezioni della marcatura delle gomme sono sei.

Le prime tre cifre rappresentano la larghezza trasversale di sezione, ovvero la distanza tra il fianco interno e quello esterno misurato in millimetri. Le due cifre successive, invece, indicano il rapporto altezza/larghezza, che viene indicato in termini percentuali: maggiore è questo valore, più elevato sarà il valore della spalla.

La terza sezione, invece, è indicata da una lettera dell’alfabeto, che equivale alla tipologia di struttura con la quale è composta la gomma: nella maggior parte dei casi troverete indicata la lettera “R”, considerato che la maggior parte degli pneumatici attualmente in commercio sono stati creati con una struttura radiale.

Immediatamente successiva alla lettera, poi, troverete la quarta sezione contraddistinta da numeri che indicano il diametro del cerchione indicato in pollici. La quinta sezione, invece, rappresenta l’indice di carico, che corrisponde al carico massimo in chilogrammi che è in grado di sopportare il pneumatico: maggiore è il valore, più elevata sarà la capacità di carico del pneumatico (indice più basso 62, maggiore 78).

L’ultima sezione, infine, rappresenta il codice di velocità, ovvero la velocità massima concessa alla guida quando si monta quel pneumatico: i valori variano dalla lettera Q alla Y, dove Q concede una velocità massima di 160 km/h e la Y fino a 300 km/h.

Noleggio auto con conducente per raggiungere aeroporti e hotel

Soprattutto chi si muove spesso per motivi di lavoro, può avere necessità di raggiungere frequentemente un aeroporto, una stazione ferroviaria, un hotel, un ufficio pubblico o la sede di un’azienda. La soluzione del noleggio auto con autista sta diventando la preferita in tutte queste occasioni, poiché consente di avere a disposizione un’automobile di qualsiasi modello, confortevole e accessoriata, e di raggiungere la propria destinazione con la massima puntualità, senza pensare a nulla.

 

Questo consente ad un imprenditore, un dirigente o un professionista di non disperdere il proprio tempo, anzi, di utilizzarlo per pianificare e organizzare meglio il lavoro, grazie alla presenza dell’autista, che provvede a tutte le incombenze di carattere tecnico, impegnandosi a rispettare rigorosamente le tempistiche imposte dal cliente.

 

Una volta definita la propria meta, è infatti il conducente ad occuparsi di tutto, evitando i tipici disagi, quali possono essere la ricerca del parcheggio e della strada più rapida e semplice. Infatti, con il servizio di noleggio auto con autista è possibile attraversare anche le zone a traffico limitato o con altre restrizioni, e parcheggiare in prossimità di infrastrutture, hotel e aziende.

 

Il servizio di noleggio con autista proposto da ncc Roma è la soluzione ideale per chi deve recarsi spesso in aeroporto e vuole evitare di utilizzare mezzi pubblici o taxi.

 

Perché il servizio di noleggio con autista ha avuto subito successo

 

Il noleggio auto con conducente è da considerarsi praticamente indispensabile per i viaggi di lavoro, per organizzare riunioni e meeting e per recarsi agli appuntamenti. Avere a disposizione un’auto privata significa infatti evitare di utilizzare i mezzi pubblici, spesso in ritardo, oltre che sovraffollati, e di ricorrere ai taxi, con lunghi tempi di attesa e costi elevati.

 

Un’auto privata con autista è senza dubbio da preferirsi anche all’uso della propria auto, in quanto evita il problema del parcheggio, consente di attraversare i centri storici e di raggiungere i luoghi di maggiore interesse turistico di una città, inoltre il costo del noleggio comprende tutte le spese, sulla base di un chilometraggio che viene definito con il cliente in fase di accordi.

Come il Covid-19 ha condizionato le nostre scelte di mobilità

I dati del Rapporto Aniasa 2021 testimoniano gli impatti della pandemia Covid-19 sul mondo del noleggio e della mobilità in sharing. Il noleggio a lungo termine, però, ha resistito.
Ecco tutti i risultati emersi.

Frena la mobilità ma il noleggio a lungo termine resiste

Secondo i dati forniti dal Ministero dei Trasporti, 6 italiani su 10, pari a 26 milioni di persone, dichiarano di aver cambiato, almeno in parte, le proprie abitudini di mobilità. Ed è proprio in questo scenario che il settore del noleggio a lungo termine guadagna terreno in termini di sostenibilità, risparmio e comodità.

Ciò nonostante, l’avanzata del noleggio auto e della mobilità in sharing nel nostro Paese è stata frenata dal Covid: a ribadirlo attraverso i numeri è il Rapporto Aniasa 2021, a cura dell’Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio, della Sharing Mobility e dell’Automotive Digital.

ll Rapporto Aniasa, riferendosi ai dati del 2020, evidenzia “la situazione complessa dell’anno passato, che ha impattato sul turismo e sulla mobilità urbana”, ma anche la grande evoluzione nel settore Mobility, come ha sottolineato il presidente dell’Associazione Massimiliano Archiapatti.

Il noleggio a lungo termine, basato sulla stabilità del business dei contratti pluriennali, non ha subito significativi contraccolpi: la flotta dei veicoli è cresciuta di oltre il 7% e sul versante dei ricavi si è registrato un aumento del fatturato del +2%.

Inoltre, si registra un evidente cambio di rotta rispetto al 2019 verso alimentazioni più ecologiche: la quota dei motori a benzina scende dal 22% al 17,7%; Le ibride salgono dal 6,3% al 18%; Il metano rimane all’1,4%; Il Gpl flette all’1,6% e le auto elettriche conquistano una quota del 5% dall’1,3%.

Perché conviene il noleggio a lungo termine?

Noleggiare un’auto nuova significa optare per una formula “senza pensieri” che svincola totalmente il cliente dalla gestione e dalle spese impreviste legate all’acquisto del veicolo. Un altro vantaggio del noleggio a lungo termine con Swipcar è la convenienza del senza anticipo e di includere in un unico canone mensile tutti i costi legati alla propria auto, come:

  • manutenzione e revisioni
  • assicurazione completa per tutti i passeggeri dell’auto
  • assistenza stradale h24 tutti i giorni dell’anno
  • guasti e riparazioni

Per coloro che si spostano quotidianamente per lavoro o per motivi personali, il piacere della guida sta diventando più importante del possesso della vettura stessa. Per questo, Swipcar offre un’ampia offerta di veicoli nuovi per tutte le esigenze e con proposte che si rivolgono a privati, liberi professionisti e aziende.

Scendi in strada con Swipcar, basta un click!

ll processo di noleggio a lungo termine con Swipcar è interamente digitale ed in modo rapido e intuitivo accompagna in pochi passi i clienti fin dalla fase di selezione del veicolo, contattandoli immediatamente a seguito di una richiesta, per seguirli fino alla firma del contratto con il fornitore.

Sul sito è sufficiente scegliere il veicolo che si preferisce, il chilometraggio stimato annuo e il periodo di interesse, che di solito varia dai 3 ai 5 anni. Alla scadenza del contratto di noleggio, il cliente potrà scegliere se restituire la macchina, se rinnovarlo scegliendo un’altra auto o se riscattare il veicolo utilizzato fino a quel momento.

Un esempio delle offerte attualmente disponibili? Il noleggio a lungo termine della nuova Cupra Formentor. La prima crossover coupé firmata Cupra, brand nato dalla costola di Seat, che si caratterizza per un look sportivo, contemporaneo dal design giovane e con ottime prestazioni.

Ibrida plug-in con motore 204 CV a bassi consumi, sistema di parcheggio e controllo a distanza, display multifunzionale touch screen e sistema di navigazione 3D+voce, sono solo alcune delle caratteristiche e funzionalità di ultima generazione che caratterizzano la nuova Cupra Formentor ora in offerta su Swipcar.

Cambio dell’olio esausto della macchina: si può fare a casa? o serve per forza l’officina?

No, fare il cambio dell’olio non è un’operazione che richiede necessariamente di recarsi in officina e qui di seguito proveremo a capire proprio come, con un po’ di manualità e gli strumenti giusti, si può cambiare l’olio della macchina in tutta semplicità anche nel garage di casa.

Come cambiare l’olio della macchina a casa: due tecniche

Partiamo dalla tecnica più comunemente utilizzata per il cambio dell’olio esausto a casa, quella a cui ricorrere quando non si abbiano a disposizione delle apposite pompe. A veicolo spento, si solleva l’auto con un crick, la si appoggia su degli appositi cavalletti – meglio se due, in modo da poter contare su più stabilità ed evitare qualsiasi sorta di incidente – e si procede a svitare il tappo che copre la coppa dell’olio in modo da far defluire il liquido esausto prima di aggiungere quello nuovo, questa volta individuando nel cofano anteriore l’apposito condotto. Va da sé che cambiare l’olio della macchina a casa in questo modo può essere rischioso, dal momento che si dovrà lavorare sotto la scocca del veicolo e ci si potrebbe sporcare, per esempio, o che, soprattutto se non si ha troppa familiarità con la materia, si potrebbe finire a danneggiare altre componenti fondamentali per il buon funzionamento del veicolo. Non tutte le automobili, soprattutto tra le più recenti, hanno tra l’altro la coppa dell’olio a vista e si potrebbe essere tentati di pensare in questo caso che il cambio dell’olio vada effettuato esclusivamente in officina.

Basta in realtà acquistare delle pompe travaso olio sul sito Ideashopadria o nei negozi specializzati, che è poi l’altra tecnica, decisamente più pratica e veloce, per una muta dell’olio della macchina casalinga. In questo caso l’unica cosa che si dovrà fare è inserire una delle due cannule di cui la pompa è dotata, quella dal diametro inferiore, nella bocchetta situata nel cofano anteriore e che viene utilizzata in genere per controllare il livello dell’olio. Attivando la pompa – che, tra l’altro, a seconda del modello può essere alimentata, tramite morsetti, direttamente dalla batteria dell’auto – si fa in modo che l’olio esausto venga aspirato e, attraverso il secondo tubo, dalle dimensioni più grandi, arrivi direttamente nella tanica della pompa. Ancora una volta, qualche modello di pompa per il cambio dell’olio ha particolari recipienti che sono d’aiuto nello smaltire correttamente il liquido esausto – che, vale la pena ricordarlo, va necessariamente portato in discarica. In questo modo, comunque, cambiare l’olio alla macchina diventa una soluzione pratica, veloce e alla portata di tutti.

Certo, per quanto permetta di risparmiare tempo e denaro, non è sempre consigliabile cambiare l’olio in casa. Quello a cui in genere non ci si dedica quando lo si fa, infatti, è la pulizia o la sostituzione del filtro dell’olio, per esempio, o la manutenzione del circuito idraulico attraverso cui circola l’olio. Il che significa in entrambi i casi che, anche quando si abbia appena sostituito l’olio della macchina, una piccola quantità di olio vecchio, olio esausto continua a circolare nel motore e a lungo andare, se non si procede la volta successiva a far cambiare l’olio in officina, potrebbe creare danni allo stesso e più in generale al veicolo.

Noleggio furgoni, acquisto o leasing: quale scegliere

Per aver un veicolo, anche per motivi di lavoro, ci sono diverse opzioni da prendere in considerazione come il noleggio furgoni a Roma, l’acquisto e, infine, il leasing. In questo breve è possibile trovare un confronto tra le tre modalità per capire quale fa al proprio caso.

  1. Noleggio furgoni

Il noleggio furgoni a Roma è una modalità preferite oggi per avere il mezzo che serve, che si tratti di un trasloco privato di un giorno oppure di un’azienda di logistica per lungo periodo. Si paga solo e unicamente la rata mensile che però comprende anche i costi relativi alla copertura assicurativa, il bollo e addirittura la revisione meccanica.

  1. Acquisto

L’acquisto è sempre meno considerato perché è necessario disporre di una lauta cifra per l’acquisto che a volte si può avere solo indebitandosi ulteriormente con la banca. Ovviamente, il mezzo è di proprietà e lo si può usare come si desidera, ma i costi fissi di mantenimento sono davvero molto alti come quello dell’assicurazione o delle revisioni. Inoltre, bisogna fare i conti con la svalutazione. Non è possibile rivedere allo stesso prezzo anche se la vendita avvenisse il giorno dopo l’acquisto per colpa della svalutazione. Infatti, il mezzo perde oltre il 75% del suo valore nel giro di appena 3 anni. Una volta finito di pagare, ci si ritrova con un mezzo che non vale pressoché nulla, con tecnologie obsolete e consumi molto più alti rispetto ai modelli più recenti.

  1. Leasing

Infine, il contratto di leasing prevede di avere un mezzo e pagarlo a rata alla società di leasing. All’inizio si paga però una rata più alta per via della stupila del contratto. Inoltre, durante l’uso è necessario sostenere tutti i costi accessori relativi al bollo, cioè la tassa per il possesso di un mezzo, la copertura assicurativa per gli indicenti e anche le revisioni periodiche dal meccanico senza la quale il veicolo viene messo in stato di fermo. A fine del contratto, si può riscattare il veicolo e farlo diventare di proprietà ma bisogna pagare una maxi rata finale.