Chiamparino scrive a Salvini per il referendum sulla Tav, ma il premier Conte ribatte “non è previsto”

Tocca ora al presidente della regione Sergio Chiamparino a dire la sua in merito alla ultime novità sul cantiere dell’alta velocità Torino – Lione. Da sempre favorevole alla Tav, Chiamparino raccoglie il grande dissenso che l’opera scatena nella popolazione e scrive una lettera dl ministro degli Interni Matteo Salvini. La richiesta è quella di accorpare alle elezioni europee previste per il 25 e 26 maggio 2019 anche una consultazione popolare sulla linea Torino Lione.

Secondo il governatore del Piemonte, l’election day permetterebbe di ottenere una garanzia di regolarità delle votazione e anche di avere un grande risparmio di risorse. Chiamparino scrive così a Salvini, il cui ministero ha il compito di organizzare le votazioni in tutto il Paese e quindi ha facoltà di decidere in merito al referendum. Il via libera a Chiamparino per procedere in questo senso invece risale al 26 febbraio quando è stato approvato il via libera alla consultazione popolare in consiglio regionale. Il presidente delle regione Piemonte è convinto che la votazione di consultazione popolare sia il metodo migliore per garantire un voto certo e trasparente.

Il testo del referendum

La missiva indirizzata a Salvini contiene anche il testo della votazione di consultazione popolare che verrà sottoposto ai cittadini aventi più di 16 anni d’età. La richiesta sarà se la regione debba “attivarsi in tutte le sedi per rimuovere degli elementi di impropria protrazione delle attività di realizzazione dell’opera Tav e degli effetti negativi sia sul territorio, per la mancata attivazione dei cantieri di lavori, sia prospettici, conseguenti all’isolamento del territorio delle vie di collegamento del trasporto europeo”.

Dopo l’invio della lettera, Chiamparino ai giornalisti dice di esser contento per l’avvio dei bandi, ma che si tratta di poca cosa dato che si può bloccare ancora tutto quanto. La preoccupazione del presidente della regione è che con il cambio dell’assetto parlamentare europeo le posizioni si possano modificate e quindi serve un chiaro diktat dalla popolazione e l’occasione dell’election day è la migliore.

La replica dei 5 Stelle piemontesi

I pentastellati piemontesi intanto vano all’attacco: la richiesta di consultazione popolare, secondo loro, è una farsa. Chiamparino è favorevole alla consultazione popolare solo quando gli fa comodo e quando scade il suo mandato perché ha paura delle elezioni regionali, previste sempre per quella data. Questo il commento di Bertola, candidato 5 Stelle alla presidenza delle regione Piemonte.

Le dichiarazioni di Conte

Non si fa attendere però la replica del presidente del consiglio Conte che, dal canto suo, esclude categoricamente il referendum sulla Tav. Il referendum non è previsto nel contratto di governo. Inoltre, Chiamparino non ha nemmeno telefonato a Conte per avvisarlo della decisione persa dal consiglio regionale del Piemonte. Conte dice di aver scritto a Chiamparino ancora il 29 settembre scorso ma la missiva non ha prodotto alcun risultato.

Intervistato alla radio, il premier smentisce anche di aver parlato di “mini tav” in quanto non tecnico e nessun tecnico ha portato sul sua scrivania una proposta di questo genere. È solo l’ennesima fandonia nei miei confronti, dice il premier.