La smerigliatrice: storia, caratteristiche, utilizzo
“Che meravigliosa invenzione la smerigliatrice”, queste sono le parole che vengono in mente quando si sta tagliando qualcosa di apparentemente indistruttibile come il granito o si levigano le bave da un pezzo di ferro appena tagliato.
Pensare di svolgere alcuni comuni lavori edili senza una smerigliatrice e senza utensili diamantati è praticamente assurdo. Chiedete a un muratore di creare una canalina nel cemento armato o a un piastrellista di tagliare una piastrella di gres senza però usare una smerigliatrice e vedrete un sorriso sarcastico apparire sul loro volto.
In questo articolo prenderemo in esame l’origine di questo importante elettroutensile, le caratteristiche da considerare per acquistare la smerigliatrice giusta e come utilizzarla correttamente.
Storia ed evoluzione della smerigliatrice
La gloriosa storia della smerigliatrice inizia intorno al 1900 con i primi prototipi, poi nel 1922 Ackermann e Schmitt a Stoccarda inventano la smerigliatrice con albero flessibile denominata MS6, che poi verrà identificata comunemente con la parola “flex”, termine che tutt’oggi è ancora sinonimo di smerigliatrice angolare insieme all’italiano “flessibile”.
Per avere uno strumento maneggevole si sono dovuti aspettare altri cinquant’anni, poi l’evoluzione delle smerigliatrici e degli utensili che si applicano per i diversi lavori non si è più fermata.
Oggi le smerigliatrici angolari sono molto più leggere di qualche decina d’anni fa, possono tagliare e levigare tantissimi materiali, creare finiture precise.
Le caratteristiche delle smerigliatrici angolari
Facciamo una precisazione: le smerigliatrici angolari sono quelle che si tengono in mano, proprio come altri strumenti di lavoro, ad esempio trapano e martello pneumatico.
È giusto sottolineare questa cosa che per molti sarà banale, perché non ci si deve confondere con la smerigliatrice da banco, o mola, che è posta su un tavolo di lavoro e alla quale bisogna accostare i pezzi da levigare o sbavare.
Detto questo passiamo a vedere qualche fattore che fa la differenza quando si vuole comprare una smerigliatrice.
A seconda del tipo di lavoro che si deve fare bisogna pensare alla potenza del motore della smerigliatrice e alla dimensione dei dischi che si possono montare.
Facendo una rapida ricerca su internet si troveranno smerigliatrici angolari di bassissima potenza, 300 W, e altre molto più potenti con motori elettrici che generano fino a 2500 W.
In questo ampio divario dobbiamo selezionare l’elettroutensile giusto per i nostri scopi. Se dobbiamo fare lavoretti casalinghi possiamo optare per una smerigliatrice di bassa potenza (possibilmente tra i 700 e i 1000 W). Se abbiamo bisogno di uno strumento versatile che possa essere usato professionalmente allora la potenza deve necessariamente essere maggiore per poter essere certi di tagliare anche i materiali più duri.
Per gli impieghi più gravosi non basta la smerigliatrice potente, ma sono necessari utensili diamantati come quelli di Workdiamond, ovvero dischi diamantati e foretti diamantati.
Un altro fattore che può orientare la scelta è il diametro del disco che la smerigliatrice può montare. Le dimensioni sono solo tre: 230 mm, 125 mm, 115mm.
Questi differenti diametri consentono utilizzi più o meno professionali e, soprattutto, permettono di tagliare spessori diversi, naturalmente direttamente proporzionali alle dimensioni degli utensili.
Dunque, prima di comprare la nostra smerigliatrice è meglio soffermarci a riflettere per non pentirci poi del nostro acquisto.