Le ultime della Torino Lione: simpatie fasciste tra i carabinieri di Susa e, a sorpresa, Toninelli apre i bandi di gara
Si sa ormai che la situazione più calda in Piemonte è sul fronte Tav, il tunnel per la linea ad alta velocità che collegherebbe Torino a Lione. eco allora quali sono le novità tra carnieri accusati di esser fascisti e Toninelli che apre il bando di gara, ma è solo un’altra mossa per prendere tempo.
Il processo ai no Tav
Nel corso del processo al tribunale di Torino ai danni di alcuni manifestanti No Tav, una dichiarazione shock: tra i carabinieri ci sarebbero dei simpatizzanti fascisti. Gli imputati sono accusati a vario titolo di resistenza a pubblico ufficiale, violenza privata, inosservanza dei provvedimenti dell’autorità e oltraggio. I fatti risalgono al settembre 2015 quando gli attivisti, dopo una manifestazione davanti al cantiere di Chiomonte, impedirono ai carabinieri di circolare. Un’imputata, al tempo presidente della locale sezione dell’Anpi, avrebbe dato del fascista a un carabiniere. Uno dei militari avrebbe detto ai manifestanti cherom e albanesi danno loro meno problemirispetto ai No Tav.
Lo stesso testimone interrogato dagli avvocati difensioni dice di non ricordare di avere detto “quando c’era lui, il movimento No Tav non sarebbe esistito”. Tra gli atti acquisti spunta anche un post pubblicato su Facebook che è palese apologia del fascismo. Sempre tra i teste chiamati dalla difesa, spunta un ex comandate del nucleo radiomobile di Susa. Dice di ricordare che un collega aveva alla scrivania fotografie storiche di Mussolini a Bardonecchia.
Si sa da tempo che i ragazzi che manifestano vengono spesso etichettati come antifascisti e anarchici. Spesso, essendo in contrapposizione alle forze dell’ordine, viene affibbiata ai carabinieri l’etichetta di fascisti, ma si tratta di tafferugli durante le manifestazioni a cui non dare troppo conto. Questi retroscena del processo però sono davvero forti: le dichiarazioni shock di uno dei testimonilasciano a bocca aperta e mettono in dubbio alcuni arresti fatti.
Intanto Toninelli apre il bando
Tornando però al presente, il ministro dei Trasporti delle Infrastrutture Danilo Toninelli, a sorpresa, si dice possibilista all’apertura del bando di gara. Non ci si capisce più nulla! Va detto che secondo la legge francese, l’apertura del bando di gara non costituisce l’obbligo di avviare effettivamente i lavori. Sottigliezze burocratiche insomma, che comunque non chiariscono la questione.
Infatti, resta del tutto oscuro il parere finale del governo sulla questione. Che il piano sia prendere tempo fino a dopo le elezioni europee? Può essere che i 5Stelle aspettino il colpo di grazia senza farsi valere nell’attesa. Va ricordato che, tra le tante promesse elettorali dei penta stelati, c’era il blocco dell’opera. Parte dell’elettorato ci crederebbe ancora e cedere ora significherebbe perdere definitivamente i voti. E l’analisi costi benefici? Boh, sparita nel baratro degli uffici europei. Toninelli assicura che il governo prenderà una decisione entro la settimana prossima. Il motivo della possibile apertura del bando di gara è l’ennesimo modo per tenere il piede in due staffe: evitare lo scontro con gli alleati di governo della Lega e non tradire l’elettorato.