Salone del Libro di Torino: indagato per apologia del fascismo l’editore di estrema destra

Quest’anno il Salone del Libro fa parlare per colpa soprattutto della case editoriale Altaforte che si occupa di pubblicazioni di estrema destra, tra cui anche il libro – intervista di Matteo Salvini. La casa editrice che ha un suo stand è stata ora ospitata, ma l’editore Francesco Polacchi è indagato per apologia del fascismo.

Le dichiarazioni shock dell’editore di Altaforte

L’editore della casa editrice di estrema destra vicina a CasaPound è indagato per apologia di fascismo. . questo è quanto segue dopo l’esposto di Sergio Chiamparino e Chiara Appendino dopo aver sentito le agghiaccianti dichiarazioni di Polacchi in un intervista alla radio. Si dichiara fascista e aggiunge che Mussolini è il più grande statica italiano. L’antifascismo è il vero problema dell’Italia, continua l’editore, pronto a scrivere una sua versione de “Le mie prigioni” come Hitler. La casa editrice Altaforte che pubblica libri sullo squadrismo e simili, potrebbe esser quotata in borsa grazie al polverone sollevato in questi ultimi giorni. Sono infatti aumentate le vendite dei libri grazie alla visibilità ottenuta, dice il contentissimo neofascista.

Secondo l’editore l’antifascismo militante diventa mafia culturale con nomi quali Zerocalcare, Wu Ming, etc. che invece di sabotare la casa editrice hanno reso un favore al libro “Intervista allo specchio a Matteo Salvini” che è un top seller. Già dirigente del Blocco Studentesco, cioè la branca giovanile di CasaPound, Polacchi si è fatto conoscere alle forze dell’ordine per avere picchiato con una spranga degli studenti di sinistra ( reato punito con un anno di reclusione).

Le repliche di Appendino e Chiamparino

La sindaca di Torino Chiara Appendino ai microfoni di Sky tg 24 assieme al presiedete della regione Piemonte Sergio Chiamparino ha voluto dare un senale forte in questi giorni di polemica attorno al salone del libro. Le dichiarazioni di Polacchi sono inaccettabili. La politica non può esimersi da condannare quanto detto. Nonostante ci sia un contratto firmato che permette alla casa editrice di partecipare a pieno titolo alla kermesse, l’esposto è dovuto per rimarcare i valori antifascisti su cui si basa la repubblica italiana e la democrazia. La città di Torino è antifascista come anche il Salone del Libro. Ora la palla passa alla magistratura.

Spostato lo stand di Altaforte

Tra le polemiche dovute alla presenza della casa editrice, si è deciso di spostare lo stand in un luogo più defilato, a poca distanza dallo spazio del Ministero della Difesa. La decisone di mettere Altaforte al padiglione 3 invece che all’Oval arriva dopo l’incontro in prefettura per evitare le polemiche. La vicinanza con la sala Oro dove si terrà la lectio inaugurale di Fernando Savater e anche l’incontro con Jovanotti avrebbe generato problemi di ordine pubblico, infatti. La città di Torino prende sempre sul serio queste problematiche per via della presenza di militanti neofascisti che speso si contrappongono ai tanti No Tav dei centri sociali e altre strutture occupate: una guerriglia urbana che spesso mette a fuoco e fiamme la capitale sabauda.