TAV: Chiamparino protegge il progetto dal nuovo governo giallo verde

Il governatore della regione Piemonte Sergio Chiamparino torna sulla questione TAV, sempre pronto a difendere a spada tratta il progetto che viene costatemene osteggiato dal gruppo NO TAV e ora anche anche dal nuovo governo. “Dovranno passare sul mio corpo prima di bloccare l’opera” queste le parole dette da Chiamparino nell’aula del Consiglio regionale dove ribadisce l’importanza strategica della linea ad alta velocità che collega Torino a Lione, in Francia, per poter evitare che tutto il traffico merci passi a nord delle Alpi. Chiamparino spinge la giunta regionale a richiedere al più presto un incontro con il nuovo Governo Lega – M5S per impedire il blocco del progetto. Raccogliendo anche il plauso di forze politiche locali contrastanti come Forza Italia e Lega, Chiamparino ribadisce l’importanza dell’opera che non deve essere rimessa in discussione dal governo centrale altrimenti il Piemonte, il nord ovest e l’intera penisola italiana rischiano di restare un passo indietro.

Il governatore della regione Piemonte Chiamparino non è la prima volta che torna sulla questione della TAV Torino – Lione che è ostacolata da vari fronti, non solo dai NO TAV. Sono infatti datate una decina di giorni fa le sue dichiarazioni e preoccupazioni in merito al destino del progetto dopo l’accordo di governo giallo verde. Fermare le realizzazione di grandi opere come la TAV provocherà un enorme danno economico al Piemonte e, di riflesso, anche a tutto il resto del Paese che ha necessità di avviare una ripresa economica che può passare anche dal trasporto merci su rotaia. La bozza del contratto di governo tra Lega e M5S includeva anche il blocco di alcune grandi opere come la realizzazione della TAV su cui invece Chiamparino non ha alcun dubbio. La sospensione dei lavori della TAV Torino – Lione e la ridiscussione dell’intero progetto di mobilità su rotaia non è un’alternativa praticabile, come invece pensano i vertici dei penta stellati e dei leghisti. La TAV è, a detta di Chiamparino, un mattone fondamentale per costruire un nuovo piano di logistica integrata che possa mettere l’Italia in competizione con le altre grandi potenze europee dove progetti di questo tipo sono già stati realizzati da anni, portando a un superamento del traffico su strada, portando un maggiore traffico di merci che altrimenti transiterebbe tutto dall’arco alpino.

Va però detto che negli altri Stati europei i progetti di questo tipo non hanno visto una protesta così forte da parte della popolazione come accade in Piemonte. I cittadini dicono invece di essere molto contenti che il nuovo governo abbia accolto le loro istanze. Inoltre, la lunghissima durata dei lavori di realizzazione, contando anche varie azioni di sabotaggio e blocco dei lavatori da parte dei manifestanti, fa sì che il progetto finito sarebbe già comunque superato. Da ultimo, i dubbi sui costi: dagli ultimissimi dati si evince che il costo di realizzazione della linea ad alta velocità tra Torino e Lione sia enorme rispetto a progetti simili in altri Paesi europei e non si vede ancora la fine di questo progetto che richiederà ulteriori finanziamenti.