Messa di Natale al presidio Pernigotti: parole di conforto dal vescovo e arriva la proposta di acquisto da parte di Sperlari
I bancali dove gli operai sistemano i dolci da spedire diventano un altare improvvisato per la messa di Natale alla fabbrica Pernigotti di Novi Ligure. Le sedie ordinate, qualche stella di Natale e addobbi: gli addetti della Pernigotti accolgono così il vescovo di Tortona Vittorio Viola, il quale ha deciso di celebrare la messa nel cortile dell’azienda. Sono ormai un paio di mesi che gli operai presidiano il sito produttivo che i proprietari turchi vogliono chiudere.
Sono di estremo conforto le parole scelte con attenzione del vescovo Viola che sta dalla parte degli operai. Intenti a seguire l’idolo falso del denaro, i proprietari turchi tolgono la dignità dell’uomo che lavora, dice il vescovo che giudica come molto significativa la solidarietà che l’intera comunità sta dandoin questa difficile situazione. Non bisogna rassegnarsi alla vittoria del sistema senza fare nulla, continua il vescovo, che auspica in un Natale che porta la consapevolezza di una società nuova stretta e vicina agli operai.
Tutta la cittadinanza ha assistito alla messa alla Pernigotti. Nelle prime file non solo gli operai, ma si sono seduti anche i sindacati e il sindaco di Novi Ligure Rocchino Muliere. Commosso, il primo cittadino ha preso la parola per ringraziare il vescovodel suo grande dono per la città e anche agli addetti che sono in fabbrica da due mesi al freddo per difendere il loro posto di lavoro e il futuro del marchio nato a Novi Ligure.
I lavoratori mettono l’accento sulla differenza di questo Natale rispetto a quello degli anni precedenti: invece di esser a casa a cucinare per tutta la famiglia, quest’anno c’è l’incertezza riguardo al futuro. Quest’anno la famiglia si è allargata grazie alla grande solidarietà ricevuta dalla comunità. Ora si attende che qualcosa si muova, mentre continua il presidio della fabbrica anche durante le feste.
Intanto la proprietà turca si muove e cambiano i delegati incaricati della Pernigotti. Insomma, le manovre per decidere del futuro dell’azienda e del marchio di Novi Ligure entrano nel vivo. I fratelli Toksov vogliono vendere la fabbrica, sta a vedere a chi però.
È arrivata una proposta di acquisto da parte della Sperlari, altra industria dolciaria, che è interessata sia al marchio che allo stabilimento piemontese. La Sperlari ha promesso che manterrebbe l’attuale livello occupazionale e questo sarebbe ideale per gli operai che non sperano altro. Un’altra proposta è arrivata da un gruppo indiano, però.
La Sperlari di Cremona è controllata dal un gruppo tedesco Katjies International Gmbh e si occupa di produrre caramelle, torrone, torroncini, mostarda e simili. L’incontro tra i tedeschi e i turchi è fissato per il 4 gennaio, anche se non vi è la conferma ufficiale da parte dei proprietari turchi. Non ci sono invece ulteriori notizie in merito all’incontro con gli indiani.