5 consigli per l’arredamento della cucina

Affrontare le fasi di restyling della casa richiede grande sforzo per compiere le infinite valutazioni, soprattutto in cucina. Se siete alla ricerca di spunti e consigli per darle un tocco di stile e funzionalità, in questo articolo vi sveliamo 5 suggerimenti per arredare la vostra cucina in modo ottimale, dal punto di vista estetico e pratico, sulla scia dei trend più attuali.

Che siate amanti dello stile moderno o di quello classico, combinando ingegnose soluzioni salvaspazio, illuminazione mirata e dettagli decorativi accattivanti, potrete creare un ambiente che ispiri le vostre creazioni culinarie e stupisca i vostri commensali.

1)   Pianificare con cura lo spazio disponibile

La progettazione dell’arredo interno di un ambiente cucina deve assolutamente partire dall’analizzare con attenzione lo spazio a disposizione. Bisogna quindi misurare le dimensioni della stanza, sia la superficie che l’altezza per avere contezza dei volumi; identificare gli angoli, gli spazi liberi e quelli da sfruttare, per delineare al meglio la disposizione dei mobili e degli elettrodomestici.

È consigliabile il ricorso a soluzioni su misura che vadano a personalizzare l’utilizzo di ogni centimetro quadrato. Ad esempio, anche in cucina è possibile adoperare in un modo sapiente delle scaffalature a parete per riporre stoviglie e dispensa, o pensili a tutta altezza** per guadagnare spazio con lo sfruttamento del volume in verticale.

Prestate molta attenzione anche a lasciare adeguati spazi di passaggio tra i vari elementi, per muovervi liberamente e in sicurezza all’interno della cucina.

2)   Mantenere una coerenza estetica

Una volta definita la disposizione degli elementi nello spazio tridimensionale, è il momento di concentrarsi sull’aspetto estetico del vostro ambiente cucina. Scegliete uno stile ben definito, che doni carattere alla zona e si rifletta in tutti i componenti: dai mobili ai rivestimenti, passando per le cappe a parete moderne e di design per dare conforto e raffinatezza, fino agli accessori.

Per gli amanti dello stile classico, si prospetta l’uso di colori caldi come il beige, il crema o il verde oliva, abbinati a materiali naturali e sostenibili come il legno. Per chi opti per un look più contemporaneo, invece, si punta su toni di colore neutri come il grigio, il bianco o il nero, esaltati da finiture lucide o metalliche.

Un’estetica coerente ai quattro angoli dell’ambiente conferirà alla vostra cucina un aspetto armonioso e raffinato, che rispecchi il vostro gusto personale e lo stile di vita degli abitanti di casa.

3)   Illuminazione mirata per creare atmosfera

L’illuminazione è oggi più che mai uno degli strumenti per eccellenza per valorizzare l’arredo della cucina e creare la giusta atmosfera. Allora, non risparmiatevi nel ricorso alla combinazione di luci dirette e indirette, in modo da ottenere una luce uniforme e funzionale.

Posizionate led strips faretti a incasso sotto i pensili per illuminare le zone di lavoro, come il piano cottura e il lavello. Completate l’impianto con lampadari o sospensioni di design che fungano da punto luce principale.

4)   Scegliere mobili funzionali e di qualità

I mobili sono l’elemento cardine dell’arredo della cucina, quindi meritano un’attenta selezione. È bene sempre puntare sulla qualità di soluzioni realizzate con materiali resistenti e durevoli nel tempo.

Valutate scrupolosamente le dimensioni e la disposizione dei vari elementi: basi, colonne, pensili, isole o angoli cottura, in modo da garantire massima praticità e capacità nei movimenti.

5)   Personalizzare con dettagli decorativi

L’ultimo step per arredare una cucina perfetta è l’integrazione di elementi decorativi. Questi accessori, infatti, apportano un tocco di stile oltre ad aumentare la funzionalità dell’ambiente.

Ecco quindi che si può scegliere tendaggi, tappeti o runner che richiamino i colori e lo stile della cucina. Aggiungete piante verdi o fiori freschi per creare un’atmosfera più accogliente e rilassante.

Infine, non dimenticate di valorizzare le pareti con quadri, lavagne o mensole che ospitino oggetti di design, specchi o piccoli elettrodomestici.

Maschere per terapia CPAP: scelta e cenni di manutenzione

Con l’espressione terapia CPAP si fa riferimento a un trattamento con finalità mediche che serve ad aiutare le persone che hanno difficoltà respiratorie a causa di una condizione patologica temporanea o cronica (polmonite, apnea notturna, BPCO, pneumopatie restrittive od ostruttive ecc.).

CPAP è un acronimo dei termini inglesi Continuous Positive Airway Pressure, vale a dire Pressione Positiva Continua delle Vie Aeree.

Per la somministrazione della terapia si utilizzano i ventilatori CPAP, apparecchi medicali di dimensioni piuttosto contenute costituiti da un corpo centrale (che contiene il ventilatore vero e proprio), un tubo flessibile di materiale plastico e una maschera facciale, nasale od oronasale; di norma è presente anche un umidificatore che serve a contrastare la secchezza di naso e gola, problematica tipica quando ci si sottopone alla ventilazione artificiale.

Una volta che il dispositivo CPAP viene acceso, eroga aria che passa attraverso al tubo collegato alla maschera indossata dal paziente.

Esistono varie maschere CPAP la cui scelta dipende dalla specifica situazione del paziente. Comunque sia, dal momento che si tratta della parte che sta a contatto con il soggetto, è fondamentale che essa garantisca il massimo comfort possibile, soprattutto in quei casi in cui debba essere indossata per molte ore al giorno se non addirittura di continuo; è altresì importante che il materiale di cui è costituita sia anallergico.

La scelta della maschera

La scelta della maschera giusta è di fondamentale importanza per il paziente; si deve infatti trovare la soluzione che minimizzi il più possibile l’inevitabile disagio.

Le tipologie di maschera sono essenzialmente tre: nasali, con olive nasali (nasal pilows, cuscinetti nasali) e oronasali.

La maschera CPAP più usata in assoluto è quella nasale che avvolge totalmente il naso; quella con olive nasali viene invece posizionata sopra il labbro superiore e i cuscinetti, chiudendo il naso, erogano l’aria nelle cavità nasali; quella oronasale è la più ingombrante delle tre poiché copre sia il naso che la bocca; è una soluzione più “invasiva”, ma risulta necessaria in quei casi in cui il paziente non ha un’efficiente respirazione con il naso.

È importante fare alcune prove prima di scegliere il modello di maschera; un giusto comfort è infatti molto importante, soprattutto in quei casi in cui il dispositivo debba essere indossato per la maggior parte della giornata.

Pulizia e manutenzione della maschera

La pulizia e la manutenzione della maschera sono fondamentali per la salute del paziente ed è quindi importante prestare loro massima cura. I tecnici dell’azienda che fornisce il dispositivo illustreranno le manovre necessarie per una corretta pulizia; è poi importante seguire le indicazioni riportate nel libretto di istruzioni del dispositivo.

In linea di massima, per effettuare una corretta pulizia si devono smontare le varie parti della maschera e pulirle con acqua non eccessivamente calda (30 °C circa) e un sapone neutro. Può essere d’aiuto utilizzare uno spazzolino con setole morbide per rimuovere i residui più difficili da eliminare.

L’asciugatura deve essere fatta con un panno in microfibra dopodiché i vari componenti devono essere lasciati ad arieggiare prima di rimontarli; ciò serve a eliminare i residui di umidità. Non è consigliabile effettuare l’asciugatura esponendo i componenti a fonti di calore come stufe, termosifoni ecc.

In alcuni casi, potrebbe essere necessario sostituire i componenti, per esempio se si notano ingiallimenti del materiale plastico, la presenza di crepe o una perdita di elasticità, cosa quest’ultima che potrebbe compromettere la corretta aderenza della maschera al viso.

Per quanto riguarda la sostituzione periodica dei componenti, sarà l’azienda fornitrice a dare indicazioni in proposito.

Una corretta pulizia e l’attenzione alla manutenzione garantiscono l’efficienza del dispositivo e una sua maggiore durata.