Le composizioni per i funerali: quali sono

Quando si parla della realizzazione di un funerale, bisogna prestare grande attenzione a quanto riguarda la scelta dei fiori. Questi rappresentano un ruolo importante che non bisogna sottovalutare per dare degna sepoltura a un proprio caro venuto a mancare. Nel delicato momento del lutto È importante ricordarsi che tutto quello che serve per organizzare il funerale viene predisposto con l’aiuto dell’agenzia di onoranze funebri che ha proprio il compito di accompagnare i familiari in questo delicato momento dove bisogna affrontare diverse incombenze. In questo breve approfondimento, è possibile scoprire quali sono le E composizioni più utilizzata per i funerali e altri dettagli importanti che magari chi non c’è mai passato prima non conosce affatto.

Il cuscinetto

Prende il nome di cuscinetto la composizione floreale che viene solitamente sistemata sopra alla bara in legno. Può essere composta di fiori diversi, scelti tra quelli si usano normalmente per i funerali come i gigli di colore bianco, simbolo per eccellenza della purezza d’animo. Tuttavia, si usa anche il giallo per un uomo o anche rosa per le donne. Si può utilizzare molto anche il colore verde perché quello proprio della natura a simboleggiare il ciclo della vita.

Insieme, il cuscinetto di fiori è ordinato tramite le pompe funebri dalla famigliare più stretto deleghe. Come il coniuge oppure i figli.

Le corone

Nel momento in cui viene celebrato un funerale, ci sono diverse persone che vogliono partecipare e esprimere la loro vicinanza E cordoglio. Per farlo è possibile regalare delle corone di fiori E Che vengono portate direttamente in chiesa, O presso qualsiasi altro luogo si svolga la cerimonia. Di seguito, vengono spostate presso il camposanto Dagli addetti delle pompe funebri. In genere, le corone di fiori portano un nastro che indica chi le ha regalate.

I mazzi di fiori e piante in vaso

Altresì possibile regalare ai famigliari del defunto anche maxi di fiori e piante in vaso. In questo caso il galateo vuole che vengano recapitate direttamente in chiesa e non all’indirizzo di residenza.

Se desideri avere ulteriori approfondimenti, vai su www.onoranzefunebriroma.info

Giochi di carte con le matte

Tra i giochi con le matte  più noti ed apprezzati, si possono elencare: Il burraco,  il 7 mezzo e la Canasta (Leggi anche: Un Gioco con le matte)

Il burraco

Il Burraco, gioco di carte francesi, è di certo uno dei giochi più gettonati del momento. Per giocare a burraco, basta per prima cosa stabilire a sorte un mazziere che ha il compito di mescolare,  dare le carte e preparare due mazzetti di carte o pozzetti che vanno posti sul tavolo di gioco. In questo coinvolgente gioco si individuano essenzialmente tre momenti: un primo momento in cui il giocatore deve pescare la carta dal mazzo, il momento in cui si devono aprire dei giochi, calando combinazioni e sequenze di gioco,  ed infine il momento  in cui si deve scartare una carta e cedere il turno al giocatore seguente.

Per fare burraco, occorre realizzare una scala di sette carte. I jolly o matte, possono sostituire qualsiasi altra carta del mazzo, ma la matta non può essere tolta da nessuna combinazione o frequenza. Il regolamento prevede che per chiudere a burraco bisogna rimanere senza carte in mano, mentre per vincere la partita occorre raggiungere il punteggio stabilito. Una bella novità, grazie alla tecnologia è infine la possibilità di giocare anche a questo gioco in  modo virtuale: Leggi come giocare a Burraco online gratis

Il 7 e mezzo

Il gioco del 7 e mezzo, prevede un minimo di 2 fino ad un massimo di 10 giocatori. Per giocare a questo tradizionale gioco di carte, serve un mazzo di 40 carte regionali italiane. Per quanto riguarda le regole del 7 e mezzo, occorre dire che per vincere bisogna totalizzare 7 e 1/2 o superare il punteggio del banco, inoltre non si deve sballare ossia superare tale punteggio.

La prima cosa da fare è scegliere un mazziere che deve dare la prima mano di carte coperte. A questo punto ciascun giocatore dopo aver visto la sua carta , in base al suo valore deve decidere se puntare un importo sul tavolo di gioco oppure chiamare una carta, che va sommata a quella coperta in modo da avvicinarsi al 7 e mezzo senza superarlo e sballare.

Se si raggiunge il 7 e mezzo va dichiarato apertamente, così come se si sballa, altrimenti occorre attendere la fine del giro  per scoprire il proprio punteggio. Dopo che ogni giocatore ha fatta la propria giocata, tocca al mazziere giocare e  nel caso in cui chiama e sballa dovrà pagare tutti i giocatori. Nel 7 e mezzo il valore delle carte è il seguente: le carte valgono in base al loro valore numerico, le figure valgono mezzo punto e il re con funzione di jolly assume il punteggio delle carta che sostituisce.

La Canasta

La Canasta, è  un gioco di carte sorto in sud America, oggi diffuso ovunque, che si gioca principalmente in quattro giocatori. Le regole della Canasta, formalizzate negli anni cinquanta, prevedono l’uso di tre mazzi di  52 carte, per un totale di ben 108 carte compresi i 6 jolly.

La particolarità di questo gioco è che i due, i tre e i jolly, sono considerate delle carte  con funzioni speciali. Nello specifico,  i due ed i jolly sono le cosiddette “carte matte”, che possono essere utilizzate per sostituire le altre carte dette naturali. Il fine della Canasta è quello di raggiungere il punteggio più alto, realizzando combinazioni con il giocatore con cui si gioca in coppia. Per fare una canasta occorrono sette carte, inoltre se le sette carte sono tutte naturali si dice canasta naturale,  pura o pulita. Nel caso in cui si fa canasta con sette carte che includono una o più carte matte allora si dice canasta impura o sporca. La mano si considera finita nel momento in cui un giocatore chiude tutte le combinazioni di carte e realizza almeno una canasta.

Secondo il regolamento vince la partita di Canasta, la coppia di giocatori che raggiunge prima  i  15.000 punti. In merito ai punteggi, va detto che il jolly vale 50 punti, l’asso e il due valgono 20 punti, mentre le carte che vanno dall’otto alle figure valgono 10 punti ciascuna mentre il il 4,5,6,7 valgono 5 punti.

 

 

 

 

 

 

Itinerario nella Sardegna del Sud: idee di viaggio

Chi ama il mare e le spiagge paradisiache, non può che visitare la Sardegna. Abbiamo preparato un itinerario nella zona sud dell’isola nei dintorni di Cagliari per toccare alcune delle destinazioni più affascinanti. Anche con appena una settimana di tempo a disposizione, è possibile studiare un itinerario che regala degli scorci indimenticabili.

Partenza da Cagliari

Di solito, il punto di arrivo in Sardegna è il porto o l’aeroporto di Cagliari per cui il nostro giro parte proprio da qui, una grande città realizzata su sette colli di calcare bianco che si affaccia sul Golfo di Angeli. C’è molto da vedere in città come l’anfiteatro romano del II secolo d.C., il palazzo Vincenzo, il duomo e la piazza Carlo Alberto, senza contare il piacere di perdersi nelle sue stradine e nei passaggi sotterranei scavati dai Fenici.

Per quanto riguarda le escursioni nelle vicinanze, una menzione meritano le aree protette come la laguna di Santa Gilla e lo stagno di Molentergius dove ammirare i fenicotteri rosa. Relax assicurato sul lungomare Poetto dove prendiamo un aperitivo al tramonto. Gli stupendi villaggi turistici in Sardegna ci offrono un punto d’appoggio per i nostri giri.

A est verso Villasimus e Costa Rei

Dopo i primi due giorni a Cagliari, il nostro itinerario nel sud della Sardegna prosegue verso est in zona Villasimus con le sue spiagge bianche e acque cristalline come quelle di Piscadeddus, Campus, Campulongu, Cuccureddus, Spiaggia del porticciolo, Santo Stefano, Cala Caterina, La Fortezza, Cava Usai, Simius, Porto Luna, Is Traias, Giuanni Andria, Punta Molentis e Procceddus.

Da non perdere è anche la zona di costa Rei percorrendo una strada vista Mediterraneo che regala scorci mozzafiato, tanto da fermarci ogni 50 m per scatti fotografici e selfie! Impossibile non trovare un angolo di spiaggia meraviglioso in questa zona.

A ovest verso Pula

Tornando a Cagliari, ci dirigiamo questa volta verso ovest a Pula che dista circa 30 minuti per visitare le rovine di Nora, un’antica città romana. Il posto è davvero incantevole perché separato dalla terraferma da un istmo. Per concedersi un po’ di svago e di spiaggia, proseguiamo verso Santa Margherita di Pula percorrendo la strada panoramica della costa del sud.

La zona di Chia e Teulada

Proseguendo in direzione ovest, ci dirigiamo verso Chia, una località incredibile godere di spiagge con sabbia bianca frequentata anche dai surfisti. La spiaggia Sa Colonia è immersa nella natura e caratterizzata da dune di sabbia. Su Giudeu è una piccola isoletta che si può raggiungere a nuoto attraversando fondali ricchi di flora e fauna marina.

Raggiungibile solo a piedi, arriviamo alla suggestiva cala del morto. Tra le spiagge più celebri della zona di Chia c’è anche cala cipolla. Nel giro di 20 minuti raggiungiamo località capo Spartivento dove svetta un vecchio faro.

La penisola di Sulcis

Ultima tappa del nostro viaggio ancora più a ovest, è la penisola del Sulcis, tranquilla e con tanti piccoli isolotti dove predominano il silenzio e la macchia mediterranea, perciò perfetta se siamo alla ricerca di baie deserte.

Come fare un trasloco completo, alcuni suggerimenti utili

Un trasloco non è uguale a un altro. C’è chi deve per esempio traslocare in una nuova casa in affitto, dove è già presente tutto il necessario per vivere. E c’è il trasloco da una casa a un’alta, dove c’è bisogno di trasportare tutti i propri mobili. Oggi parliamo di questa seconda evenienza.

Ecco alcuni suggerimenti per affrontarla al meglio, con meno stress possibile:

  1. Valutate qual è per voi la miglior ditta traslochi. Quando si parla di traslochi completi che includono tutti quanti i mobili di casa oltre che gli oggetti personali, occorre appunto affidarsi a una ditta seria e professionale. Altrimenti non è possibile per esempio trasportare i grandi oggetti in nessuna maniera. Per valutare la giusta ditta di traslochi ricordatevi sempre di leggere le recensioni dei clienti che si sono affidati a loro prima di voi. Non è il prezzo più basso infatti a fare la differenza, quanto piuttosto la professionalità, perché è quest’ultima a garantirvi che i vostri oggetti arriveranno sani e salvi a destinazione.
  2. Noleggiate uno spazio per il deposito dei mobili. Probabilmente dovete affrontare una situazione comune a molti. Lasciare la casa vecchia prima che la nuova sia libera. I mobili potete lasciarli quindi presso le aziende che mettono a disposizione appunto magazzini o garage personali per questo scopo specifico.
  3. Scegliete bene cosa portare con voi. Traslocate solo le cose che vi servono, buttando, regalando o vendendo quelle che invece non vi servono più. Non comprate invece cose nuove fino a che non entrate nella nuova casa, altrimenti vi trovate solo con scatoloni in più da trasportare.
  4. Preparatevi gli scatoloni in anticipo, con gli oggetti che non sono di uso quotidiano o fuori stagione. Gli oggetti fragili imballateli in modo adeguato, scrivendo sullo scatolone FRAGILE. Un altro consiglio è quello di scrivere su ogni scatola il contenuto, o almeno la stanza a cui è destinato. Più dettagli inserite e meglio è per voi, così quando andate a posizionare le vostre cose nella nuova casa, potete farlo stanza per stanza. E’ un dettaglio che vi permette quando siete nella nuova casa di velocizzare i tempi. Non solo vi aiuta anche a evitarne lo smarrimento. Numerate ogni scatolone e su un file del computer o il vecchio foglio di carta, appuntate i numeri con i relativi oggetti che vi sono dentro.
  5. Non dimenticatevi degli altri ambienti da sgombrare. Se avete per esempio cantine, box o solai che dovete traslocare, non dimenticatevi di farlo per tempo. Anche qui vale il discorso fatto prima, la prima cosa da fare è valutare oggetto per oggetto per vedere quali sono le cose da buttare, quelle da vendere o da regalare. Così riducete il carico di oggetti da traslocare. Potete affidarvi per comodità anche alle aziende che si occupano appunto dello sgombro di questi ambienti e saranno loro a vendere tutto ciò che non volete, devolvendovi poi i soldi, trattenendosi la percentuale relativa al loro lavoro.
L’Avvocato Davide Cornalba di Lodi su danni da sinistro stradale

Spesso, in caso di sinistri stradali, è difficile avere piena giustizia, ottenere che le colpe siano riconosciute e risarcite in caso di danni. Si tratta di un ambito la cui legislazione è sempre più in evoluzione, per non pensare all’estrema delicatezza che lo caratterizza e quindi la grande professionalità di cui si ha bisogno in eventi difficili come questo.

Trovare un avvocato onesto e competente nell’ambito dei sinistri stradali e del risarcimento danni in più casi, non è semplice: per fortuna, esistono avvocati onesti e competenti in questi ambiti, come l’ Avv Davide Cornalba, professionista nato a Lodi che vanta una lunga tradizione familiare, da lui brillantemente proseguita, nell’ambito della giurisprudenza con indirizzo forense e non solo: la sua specializzazione riguarda infatti proprio la responsabilità civile, ambito in cui ha sempre lavorato sia in modalità contrattuale che extra contrattuale.

Tra i suoi altri ambiti di specializzazione, quello per noi ora più interessante è quello del risarcimento da sinistro stradale (e da fatto illecito in generale), ambito in cui si specializza e lavora per anni, fino a diventare stretto collaboratore e consulente legali di molti consolati.

 

Sul suo blog, leggiamo anche molti consigli utili riguardo i diversi ambiti di cui si occupa: particolarmente interessante sono ad esempio i consigli che egli fornisce riguardo la richiesta di rimborso per danni fisici in un sinistro stradale.

Innanzitutto, per danni fisici si intendono danni non patrimoniali che una persona subisce e per cui può chiedere rimborso, ad eccezione del caso in cui egli sia l’unico responsabile del sinistro e non abbia una copertura casco prevista dalla sua assicurazione.

In tutti gli altri casi è possibile procedere con un rimborso: data la sua grande esperienza e competenza nell’ambito, l’avvocato Davide Cornalba fornisce nel suo blog 3 utili consigli per procedere correttamente con un rimborso da sinistro stradale, ambito in cui sono presenti non poche controversie e quindi sono molto utili le indicazioni di un esperto.

Innanzitutto, il primo elemento necessario è la denuncia del sinistro, da fare entro tre giorni dall’avvenimento dell’incidente. Deve essere una descrizione molto dettagliata del luogo, l’ora, danni, dinamiche ed eventuali testimoni. Se entrambe le parti concordano su queste dinamiche e firmano, la dinamica si concluderà in 30 giorni, se invece firma una sola delle due parti in 60 giorni.

In caso di danni fisici, è necessaria una documentazione dal Pronto Soccorso o, in casi più danni permanenti, di una perizia medico-legale, che attesta in percentuale il danno biologico che è stato arrecato all’integrità psico-fisica: a seconda di questa percentuale di gravità, verrà influenzata e modificata l’entità del risarcimento.

Il secondo prezioso consiglio che fornisce l’avvocato Cornalba riguarda la seconda variabile che influenza l’entità del risarcimento, ovvero l’eà della persona danneggiata: quanto più sarà una persona giovane, tanto più tempo dovrà convivere con quel danno biologico più o meno grave e quindi tanto più alto sarà il suo rimborso. Saranno inoltre rimborsati i danni aggiuntivi causati da questo sinistro (quello che una volta era il danno morale) e gli eventuali giorni di inabilità temporanea.

Infine, il terzo e ultimo consiglio fornito dall’avvocato Cornalba riguarda la possibilità, da parte della persona danneggiata, di ricorrere ad una pratica risarcitoria completamente stragiudiziale: in questo caso, invece che all’iter prestabilito dalla compagnia assicurativa, ci si può rivolgere personalmente ad un avvocato esperto in materia risarcitoria. Se hai bisogno di un professionista del settore, ti consiglio di contattare l’avvocato Davide Cornalba tramite questo link, dove troverai tutti i suoi contatti e potrai davvero affidarti ad una persona competente.

 

 

Come scegliere la migliore stufa a pellet slim

La stufa a pellet slim è la soluzione perfetta per chi desidera installare la stufa a pellet nella propria casa, ufficio o negozio, però non ha molto spazio a disposizione. La verità è che i vantaggi di una stufa a pellet sono innegabili e non è certo giusto rinunciarci solo perché l’ambiente non è molto ampio!

Grazie a una stufa a pellet potete: risparmiare molti soldi sul riscaldamento generale dell’ambiente, aiutare l’ambiente già fortemente compromesso a causa dell’inquinamento che NOI produciamo (è un materiale ecosostenibile, privo di sostanze chimiche), è facile da reperire, le ceneri prodotte possono essere utilizzate come concime per le piante.

Insomma, grazie a una stufa a pellet slim è possibile ottenere tutti i vantaggi di una stufa a pellet anche in un ambiente ristretto della casa. È poco ingombrante però è efficace. In questo modo può rispondere in modo adeguato alle esigenze di tutta quanta la famiglia. Inoltre, sono molto belle da vedere! Se state pensando di comprarne una dovete:

  1. Valutare le dimensioni: prima dovete scegliere dove installarla e dopo procedere all’acquisto. Per esempio, se volete installarla nel corridoio dovete sceglierla piatta, in modo tale che il passaggio non venga intralciato. Se fate un buon acquisto, otterrete una stufa a pellet che occupa anche meno spazio di un termosifone. Nonostante le dimensioni ultraridotte, il serbatoio è capiente, esattamente come quello di una stufa tradizionale.
  2. Sistema di scarico dei fumi: Scegliere i modelli che permettono l’uscita dei fumi nella parte superiore, in modo tale da poter addossare il tubo al muro e risparmiare spazio.
  3. Efficienza: Occorre individuare un modello realmente efficiente, così da ottenere un comfort in casa adeguato. Prima di tutto quindi dovete controllare l’etichetta energetica. Dovete controllare come prima cosa la potenza termica che viene espressa in kW. Non occorre scegliere quella con la potenza più alta ma piuttosto quella adatta al volume da riscaldare e il tipo di isolamento della casa. Un buon modello ha un rendimento di quasi il 90%. Si tratta di una scelta economica, dal basso consumo. Ovviamente occorre investire nell’acquisto della stufa a pellet slim e nell’installazione della stessa però non ci vorrà molto a recuperare l’investimento iniziale.
  4. Scegliere un buon design: State per investire una bella somma per il riscaldamento della vostra casa. Potete forse sottovalutare il design della stufa a pellet? È importante che si integri bene con il design dell’ambiente circostante, così da non compromettere lo stile. Anche per questo motivo però spesso viene installata nel corridoio, lo scopo è quello di non togliere spazio in un ambiente già piccolo di per sé. Il consiglio per le stufe a pellet slim è quello di scegliere i modelli con le linee pulite e un design minimal.

Le stufe a pellet slim si rivelano quindi una buona idea per chi vuole installare questo tipo di sistema di riscaldamento anche se non possiede una casa molto grande. Lo spazio occupato è ridotto, esattamente come quello di un termosifone, però con i vantaggi del pellet!

Dai disturbi di tipo ansioso a quelli intestinali: quando assumere l’olio di CBD

Ormai da anni non mancano studi scientifici che ne confermano le proprietà benefiche per l’organismo umano e, in effetti, già molte medicine tradizionali consideravano il cannabidiolo, così come molti altri cannabinoidi presenti nella Cannabis Sativa, un potente curativo. Quando assumere l’olio di CBD, però, per godere pienamente dei suoi benefici e cosa dice la letteratura in materia quanto alla possibilità di usarlo per trattare alcuni disturbi comuni?

Spesso il CBD in olio o in altre formulazioni viene associato ad altre terapie nel trattamento di disturbi come l’artrite reumatoide o i disturbi del tratto gastrointestinale e, se ciò avviene sotto supervisione del proprio medico di fiducia, non dovrebbe destare alcuna preoccupazione. Trovi qui diversi tipi di olio di cbd, insomma, puoi acquistarli e assumerli seguendo le indicazioni che hai ricevuto in tutta tranquillità. Un po’ più di attenzione dovresti prestarla, invece, quando assumere l’olio di CBD è una tua personale idea. È vero, infatti, che gran parte della popolarità del cannabidiolo deriva dal fatto che se assunto nelle dosi consigliate, e a meno di avere apposite allergie o ipersensibilità, non ha effetti collaterali apprezzabili. È vero anche, però, che da solo potresti non sapere bene che tipo d’interazione abbia con altri farmaci o come incida, per esempio, sulle tue capacità di concentrazione.

Quando assumere l’olio di CBD per mantenersi sani, in salute e belli

Fatte queste dovute premesse, nei soggetti sani uno degli usi più tradizionali del CBD è legato alla possibilità di trattare svariati disturbi dello spettro ansioso. Ansia sociale e disturbo ossessivo-compulsivo risultano sensibilmente alleviati nei sintomi grazie all’assunzione di cannabidiolo e alcuni studi ne hanno proposto l’uso anche nel caso di attacchi di panico o disturbo post-traumatico da stress. Più in generale questo cannabinoide riuscirebbe nella regolazione dell’umore, per questo potrebbe essere utilizzato anche nel trattamento di episodi o sindromi depressivi, e in quella del ciclo del sonno e della veglia, ragione per cui un momento ideale quando assumere l’olio di CBD è nelle ore finali della giornata e prima di andare a dormire soprattutto se si soffre di disturbi del sonno.

Altrettanto antico e tradizionale è, poi, l’uso di questo derivato dalla Cannabis Sativa per trattare disturbi dell’apparato digerente. Il CBD ha potenti proprietà antiemetiche, per esempio, che ne rendono consigliata l’assunzione in caso di nausea e senso di vomito, anche cronici. Alcuni studi lo riconoscono un buon alleato nel trattamento di anche di infiammazioni croniche del tratto intestinale, come la colite. Puoi assumere l’olio di CBD, però, anche più semplicemente per migliorare il tuo senso di fame o regolare l’appetito.

Numerose occasioni quando assumere l’olio di CBD è consigliato, infine, hanno a che vedere con le sue proprietà antinfiammatorie. Chi soffre di artrite reumatoide, per esempio, come già si accennava, può usare il cannabidiolo in tutte le sue formulazioni per alleviare dolore e gonfiore a carico delle articolazioni. Anche a uso dermatologico ci sono, però, benefici e vantaggi nell’uso prolungato nel tempo di questo principio attivo: il CBD può aiutare nel trattare l’acne, qualunque sia la sua natura, ma anche disturbi più seri come la psoriasi.

 

Olio di CBD: toccasana per mente e corpo

Grazie alle recenti normative la molecola di cannabidiolo più conosciuta con l’acronimo di CBD è al centro dell’interesse di scienziati e persone alla ricerca di prodotti naturali per il proprio benessere. In Europa infatti il CBD viene considerato come un prodotto alimentare e commercializzato come tale. Si tratta di una sostanza che può essere sfruttata per vari scopi e utilissima per perseguire il benessere della mente e del corpo, leggi questo articolo per avere maggiori informazioni sulla storia ed evoluzione del CBD. Il CBD infatti è un vero e proprio elisir di bellezza, l’olio può essere usato su tutti i tipi di pelle con risultati davvero speciali per non parlare delle applicazioni terapeutiche del CBD per la cura di patologie contro le quali ad oggi non ci sono delle cure. Anche nella quotidianità il CBD si dimostra un valido alleato per sconfiggere i primi sintomi influenzali, tenere a bada il colesterolo oppure beneficiare della sua azione calmante.

I benefici del CBD

Definire il CBD come una molecola che contrasta gli effetti del THC ovvero il cannabidiolo insieme al quale veniva classificato in precedenza, è davvero riduttivo. Contrariamente a quest’ultimo infatti il CBD non ha effetti psicotropi e non causa assuefazione ma apporta benefici al corpo e alla mente senza alcuna controindicazione. L’olio di CBD ed i vari prodotti a base di questa molecola possono essere utili per tantissimi scopi. L’assunzione dell’olio per via sublinguale è quella che porta a risultati immediati, lenisce e calma i dolori, sintomi influenzali, nausea o diarrea. Non tutti però riescono ad assumere l’olio di CBD in questo modo in quanto ha un gusto caratteristico e forte che non piace a tutti ecco perché in commercio ci sono moltissimi integratori validi al CBD. Ancora, l’olio può essere sfruttato a tavola per condire l’insalata o per la realizzazione di impasti e frullati di vario genere. Infine, in molti sfruttano le proprietà del CBD per finalità estetiche o ancora come antidolorifico.

L’olio di CBD in cosmesi

Tantissime case cosmetiche hanno realizzato delle linee intere a base di olio di CBD, prodotti adatti a tutti i tipi di pelle che possono essere validi alleati della giovinezza. Il CBD è un antinfiammatorio naturale, utilissimo quindi per lenire i rossori causati dall’acne, grazie alle sue proprietà astringenti e antibatteriche riesce a evitare il proliferare dei brufoli e delle imperfezioni favorendo la guarigione e la cicatrizzazione della cute. Tra gli antiossidanti naturali, il CBD è tra i più famosi al mondo, riesce infatti a garantire una maggiore produzione di elastina e collagene, i principali responsabili del cedimento della struttura della pelle e dunque della formazione delle rughe. L’olio di CBD si dimostra pertanto un alleato molto valido per le pelli mature, attenua le rughe e garantisce una pelle nutrita e idratata in profondità grazie all’elevata quantità di acidi grassi presenti al suo interno. L’olio di BD è un toccasana anche per la cura dei capelli secchi e sfibrati, garantisce un nutrimento unico e tiene a bada i ricci più crespi.

L’olio di CBD come antidolorifico naturale

L’olio di CBD è uno dei più potenti antidolorifici naturali, basta infatti massaggiarne poche gocce sulle zone interessate per avvertire subito un leggero sollievo. Questa sua qualità rende l’olio adatto agli sportivi poiché consente di sostituire con un prodotto privo di controindicazioni e naturale le diverse pomate medicali presenti in commercio. L’olio inoltre è un alleato per chi spesso è costretto a fermarsi a causa dell’artrite o dei reumatismi, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie consente di far sparire il dolore e il gonfiore in maniera unica. Gli sportivi che proprio per la loro professione sono spesso costretti a fermarsi a causa di dolori muscolari o articolari ed eritemi possono migliorare le proprie performance sfruttando proprio questo aiuto che arriva direttamente dalla natura.

L’olio di CBD contro le scottature

Applicare l’olio di CBD su bruciature o anche sugli eritemi solari aiuta la pelle a guarire più velocemente, quest’ultima infatti riesce a trarre beneficio da quest’olio ricco di acidi grassi essenziali velocizzando il processo di guarigione, inoltre, anche i segni delle scottature possono essere ridotti notevolmente grazie all’applicazione dell’olio in questione.

Come si assume il CBD

Oltre alle modalità già viste sotto forma di olio, i benefici del CBD si possono assumere ance attraverso gli integratori sia liquidi che a compresse. Questi sono molto semplici da assumere anche se i risultati vengono avverti dopo qualche settimana dall’inizio del trattamento. Oltre agli integratori sono molto valide anche le tisane al CBD, ottime per chi soffre di insonnia e la mattina si sveglia stanco e privo di forze. La tisana al CBD è un alleato anche per chi spesso soffre di attacchi di ansia e stress perché riesce a calmare e ridurre i livelli di stress assicurando una vita quotidiana molto più tranquilla. A base di CBD sono stati realizzati anche i liquidi per sigaretta elettronica, perfetti per i fumatori che vorrebbero smettere di fumare senza attraversare il periodo di nervosismo dovuto proprio alla mancanza di nicotina. Il liquido per e-cig al CBD non contiene infatti né tabacco né nicotina ed è un metodo infallibile per smettere di fumare.

La normativa europea sull’uso del CBD

Una recente sentenza della Corte di Giustizia europea risalente al mese di Novembre 2020 ha precisato che chiunque può vendere o trasportare prodotti al cannabidiolo in qualsiasi Stato membro dell’Unione, purché i composti siano stati prodotti all’interno di un altro Stato membro e la loro provenienza sia rigorosamente tracciata.

Tale sentenza deriva da un processo che ha coinvolto due imprenditori francesi che hanno importato nel loro paese liquidi da svapo al cannabidiolo e sono stati arrestati e condannati alla reclusione per un periodo che varia dai 12 ai 18 mesi. Tale episodio ha convinto il Legislatore ha chiarire la posizione dell’Europa nei confronti della cannabis light come sopra indicato, ma resta palese che qualsiasi controversia resta competenza di un Giudice nazionale.
Quanto accaduto conferma la legalità del cannabidiolo, ma ribadisce quanto sia importante non superare il limite di THC consentito e pari allo 0,2%, dimostrato e certificato; solo così non si può incorrere in alcun reato.

Dove acquistare il CBD

Per acquistare l’olio di CBD o altri prodotti, è possibile visitare il sito Justbob.it, un ecommerce molto valido con una vasta gamma di prodotti di altissima qualità. Lo shop riesce infatti a soddisfare le richieste dei clienti più esigenti grazie anche ad un supporto alle vendite molto valido.

I benefici dell’olio CBD e i dettagli sulla Normativa Europea

L’obiettivo di acquisire una qualità di vita migliore e più lunga ha stimolato negli ultimi anni l’attenzione verso i prodotti provenienti dalla natura. Una ricerca che ha portato a riscoprire antiche conoscenze, su molecole dalle proprietà particolari come il cannabidiolo, combinandole con i nuovi studi scientifici e con ricerche specifiche.
La storia ed evoluzione del CBD è quella di un composto che è stato oggetto di numerose critiche e discussioni e che dopo anni di attenta analisi, scontri culturali e normative specifiche, oggi è una sostanza che viene impiegata in diversi campi sia medici sia per il benessere dell’individuo.


I benefici dell’olio a base di CBD: una contraddizione tra legalità e convenzioni sociali

L’utilizzo di oli e di estratti a base di cannabidiolo era anche effettuato durante l’epoca romana e per tutto il medioevo, utilizzando questo composto come cura per diverse malattie.
Nella storia del cannabidiolo le condizioni cambiano in maniera radicale alla fine dell’800 quando nei Paesi anglosassoni si diffonde una corrente di pensiero nella quale tutte le sostanze in cui era presente il CBD e il THC venivano considerate come negative e valutate al pari degli stupefacenti.

Ad essere portavoce di questo mutamento vi era un fattore sociale in base alla quale chi utilizzava sostanze contenenti il THC e il CBD era strettamente collegato a una fascia sociale di bassa estrazione. Inoltre la grossa problematica era strettamente connessa al legame tra cannabidiolo e tetraidrocannabinolo, dato che in un estratto non era possibile separare i due composti.

Ciò determinava che l’utilizzo di un olio contenti questo due molecole aveva effetti sia sul benessere dell’individuo, ma anche sulla capacità del soggetto di interagire con la realtà circostante. Infatti il THC interviene sui recettori del sistema endocannabinoide di un soggetto, alterando le sue capacità e quindi portando a delle conseguenze negative sulle facoltà mentali, la capacità di concentrazione, l’equilibrio e i movimenti.

Il riscatto dei prodotti a base di CBD si è avuto solo negli anni ’50 quando un gruppo di scienziati riuscì per la prima volta a distinguere la molecola del cannabidiolo dal THC. Una vera e propria rivoluzione in campo scientifico, dato che da quel momento si sono potuti realizzare prodotti a base di CBD come l’olio, i quali portavano solo effetti benefici sul corpo umano.

La conseguenza diretta doveva essere quella di un’immediata diffusione di questi articoli, ma invece negli anni ’90 il regolamento europeo sul Testo unico degli Stupefacenti riportava ancora la presenza anche dei prodotti a base di CBD tra le sostanze vietate.

Si dovrà aspettare il Regolamento 1307 del 2013 per ottenere finalmente l’accettazione dei prodotti a base di CBD. In base a questa direttiva europea i singoli Stati membri avrebbero dovuto introdurre negli anni successivi le normative necessarie per regolare l’utilizzo del CBD. In Italia la legge è la 242/2016 e il suo successivo emendamento del 2019. Grazie a questa normativa si conclude la storia del CBD, offrendo l’opportunità a tutti coloro che vogliono utilizzare un olio a base di CBD di farlo se questo contiene alte percentuali di cannabidiolo e un massimo di 0,2% di THC.

L’olio di CBD oggi: i suoi utilizzi

I prodotti a base di CBD sono legali se rientrano all’interno dei limiti stabiliti dalla legge, e in particolare negli ultimi mesi si è avuta una nuova vittoria grazie alla dichiarazione dell’Onu del 4 dicembre 2020 in base alla quale sono stati eliminati tutti i prodotti che contengono il CBD dalla sezione IV della Convenzione Unica degli Stupefacenti varata nel 1961, la quale accumulava questo composto all’eroina e alla cocaina.

In tutti questi anni di lotta e di discussione un dato di fatto è stato determinate per la diffusione del cannabidiolo: i suoi effetti benefici. Infatti l’interesse della scienza per questo composto è stato da sempre collegato agli enormi vantaggi di utilizzare il CBD all’interno di estratti, gel o di oli. Ma quali sono le proprietà del CBD?

In primo luogo è un antinfiammatorio naturale e un analgesico, intervenendo a stimolare in un numero impressionate di recettori del sistema endocannabinoide di un essere vivente.

A questo si deve aggiungere che è un antiossidante naturale e agisce anche contro gli effetti dell’età sia a livello muscolare sia sulla pelle.

L’elenco delle proprietà del CBD è davvero lungo, dato che può essere utilizzato anche per equilibrare i disturbi dell’umore, grazie alla sua azione calmante e regolatrice delle funzioni organiche.

Il complesso di queste straordinarie proprietà ha permesso di utilizzare l’olio a base di CBD in diversi settori:

• utilizzo medico: può essere assunto per migliorare il benessere del corpo, sia applicando le gocce direttamente sulla zona interessata, sia invece agendo dall’interno con una sensazione di benessere. Le sue proprietà lo rendono utili per terapie alternative ai farmaci e con effetti immediati e senza controindicazioni, contro dolore, artriti, infiammazione, allegrie e degenerazione dei tessuti e delle sinapsi nervose.

• Utilizzo cosmetico: il CBD è un composto che permette di determinare enormi vantaggi anche per la pelle di un essere umano, e poter essere inserito all’interno di gel, creme, trucchi e ovviamente oli per la cura del copro.

• Impiego alimentare: può essere un valido integratore alimentare per la percentuale elevata di sostanze nutrienti e agli effetti positivi sul corpo.

• Utilizzo sugli animali: la sua capacità di intervenire sul sistema endocannabinoide di un essere vivente, stimolando i recettori, lo rende molto utile anche per ottenere effetti benefici sui cani e sui gatti, sia in caso di presenza di malattie, sia per migliorare la loro qualità di vita.


È possibile acquietare l’olio di CBD? Dove e come

La risposta a questa domanda è positiva, dato che tutti i prodotti che contengono elevate percentuale di CBD sono considerate legali e possono essere acquistati da qualunque utente, senza necessità di prescrizione medica. Quindi grazie alla legge 242/2016 e i successivi emendamenti sarà possibile collegarsi online e compare un olio a base di CBD difettamene su un e-commerce specializzato.

Il sito Justbob.it è un esempio di uno shop online che negli anni si è focalizzato sui prodotti a base di CBD e in cui si avrà la certezza di disporre di un numero molto ampio di articoli di qualità. La pagina è intuitiva con la presenza di un menù specifico in cui sono presenti tutti gli oli al CBD sia per gli esseri umani sia per gli animali.

Manifesto pubblicitario: perché utilizzarlo e quali regole seguire

Con l’arrivo del digitale, sempre più aziende abbandonano la pubblicità tradizionale, prediligendo quella online. Tuttavia, molti non sanno che la pubblicità offline è ancora un mezzo efficace per attirare il pubblico e, se usata in concomitanza con quella digitale, consente di raggiungere gli obiettivi prefissati con maggiore rapidità.

Tantissimi utenti, infatti, vengono a conoscenza di un prodotto o di un servizio tramite i classici manifesti pubblicitari e, successivamente, ricercano le informazioni sul web o sui social.

Essi offrono il vantaggio di essere notati e letti con facilità dai passanti anche quando non è possibile soffermarsi a lungo, come nelle strade trafficate.

Il manifesto è tra gli strumenti pubblicitari più flessibili, in quanto può essere utilizzato per promuovere qualsiasi cosa, come l’inaugurazione di un’azienda, un prodotto o servizio in particolare, i saldi o un evento.

Per creare un manifesto pubblicitario ci si può affidare ad un grafico professionista o, se lo si vuole fare in modo autonomo, occorre utilizzare software adatti alla progettazione di manifesti di grandi formati. Per stampare un manifesto, è possibile rivolgersi ad esperti della stampa e tipografie specializzate, oggi disponibili anche online. Come BitPrint, ad esempio, uno dei più validi portali online che offre numerosi servizi, tra cui quello di stampa di manifesti.

Le regole per realizzare un manifesto pubblicitario d’impatto sono molto semplici. La prima consiste nella scelta di un’immagine che catturi l’attenzione, in quanto sarà proprio l’immagine ad arrivare al cervello del potenziale lettore ancora prima del testo. Ovviamente, l’immagine dovrà essere coerente con quanto scritto, altrimenti si rischia di veicolare un messaggio sbagliato.

Un’altro aspetto da considerare sono i colori. Essi devono essere accesi e disposti chiaramente, ma senza esagerare: si consiglia di selezionare un colore dominante e abbinare i gli altri.

Al contrario, è importante evitare di scegliere dei troppo scuri, che renderebbero il manifesto difficile da leggere, o troppo chiari, perché altrimenti si rischierebbe di creare confusione.

Così come l’immagine e i colori, anche l’equilibrio dei testi è fondamentale. È importante inserire dei messaggi brevi e che suscitino interesse, senza dare troppe informazioni. I caratteri dovranno essere abbastanza grandi, in modo da facilitare la lettura a distanza e si consiglia l’uso di font lineari, privi di ghirigori e non troppo sottili. Se si sceglie un font dal tratto troppo sottile, infatti, si corre il rischio di compromettere la leggibilità in quanto più le dimensioni del carattere sono grandi, meno chiaro esso risulterà.

Un ultimo consiglio, infine, è quello di progettare il manifesto in base al target che si vuole raggiungere e collocarlo negli spazi in cui è più probabile trovare il pubblico adatto.