amministrative Piemonte centro destra
Risultati delle elezioni amministrative 2019: in netto vantaggio il centro destra con Cirio

Pare siano confermati gli exit poll che giravano già dalla giornata di ieri: Ciro si appresta a diventare il nuovo presidente della regione Piemonte, segnando un primato importante per la destra. Sono infatti diventate tutte a guida centro destra le regioni del nord Italia.

Le votazioni si sono tenute in concomitanza con le elezioni per rinnovare il Parlamento Europeonella giornata di domenica 26 maggio delle ore 07:00 fino alle ore 23:00. Precedenza allo spoglio per le europee. Si è dovuto attendere fino alle 14:00 di oggi per iniziare lo spoglio delle ammnistrative. Il Piemonte era l’unica regione con la giunta da rinnovare. I primi risultati sono arrivati già intorno alle ore 17:00 e per ora sono state scrutinate circa 1800 sezioni su un totale di oltre 400.

I risultati definitivi arriveranno tra qualche ora, ma ormai lo scenario sembra chiaro: Cirioè il nuovo presidente della giunta regionale del Piemonte.

Le percentuali di voto

Le percentuali del voto, ancora non definitive, indicano come vincitore Alberto Cirio, il quale ha ottenuto il 48% dei voti. Sostenuto dalla lega, Forza Italia, fratelli d’Italia e liste civiche, Cirio conquista la presidenza della giunta regionale del Piemonte. Come si è già visto in tante regioni soprattutto del nord Italia, la coalizione di centro destra ottiene la maggioranza dei voti: ora tutte le regioni del Nord Italia sono guidate dal centrodestra.

Nulla di inaspettato, dato che le proiezioni prima del voto davano in vantaggio il candidato sostenuto dai partiti di centrodestra. Sono programmati per stasera i festeggiamenti della vittoria insieme al comitato elettorale che ha sostenuto Cirio. Si attendono le parole del nuovo governatore del Piemonte non appena lo spoglio sarà concluso. Tra i primissimi interventi ci sarà di sicuro la conclusione dei lavori per la realizzazione della linea data velocità Torino Lione.

Sconfitto il presidente uscente Chiamparino (coalizione del PD)

Il presidente della regione uscente Sergio Chiamparino pare si attesti intorno al 38%. Nonostante la larga intesa trovata nelle forze di sinistra, la coalizione che comprende PD, più Europa, Liberi e Uguali e altre liste civiche no riesce nel colpaccio. Lo sconfitto aggio telefonato al prossimo presidente della regione per fargli le sue congratulazioni e augurargli buon lavoro. Augurandogli di fare meglio, Chiamparino dà appuntamento a Cirio nei prossimi giorni per il passaggio di consegne.

Durante la conferenza stampa annunciata alle ore 17:45 Chiamparino ammette la sconfitta e attende lo spoglio reale per un commento sul voto. Le ultime le parole di ringraziamento vanno naturalmente a chi ha aiutato e sostenuto la campagna dell’ex governatore.

Débâcle totale per Bertola (Movimento 5Stelle)

Sostenuto dalla sindaca di Torino chiara Appendino, non riesce a superare il 13% il candidato 5Stelle Bertola, consigliere regionale uscente della Val di Susa, da sempre sostenitore del NoTav. Sono così il progetto di contrastare è Fortemente voluta dalle forze di centrodestra. Sarà difficile opporsi al progetto ora che in giunta regionale la rilevanza del movimento cinque stelle si è notevolmente ridotta.

elezioni europee 2019
Come si vota alle europee 2019: la guida completa

Il conto alla rovescia per le elezioni europee sta per arrivare al termine: domenica 26 maggio si vota per leggere il parlamento europeo e in alcune regioni e Comuni anche per le amministrative. L’election day è molto atteso per diversi motivi, ma soprattutto perché da tanti è visto come un metro di misura per l’attuale governo misto Lega – 5 Stelle. i primi, contano di eleggere molti parlamentari per andare in Europa e rivoluzionarla… Dall’altra parte, Berlusconi conta di essere eletto dato che è candidato in tutti i collegi.

Come si vota

L’elettore riceverà la matita copiativa e una scheda per esprimere il suo voto. All’interno della cabina elettorale in tutta segretezza, l’elettore traccia una X su un unico simbolo del partito o anche della coalizione che preferisce. Il voto alla lista si intende alla singola lista e anche alla coalizione. Chi vota solo per la colazione, farà avere il voto alla coalizione ma non alle singole liste.

Vicino a ogni simbolo sono presenti tre linee su cui è possibile indicare le preferenze. Si possono indicare fino a tre cognomi che devono far parte della lista o della coalizione. Il voto è inteso ai candidati, alla lista corrispondete e anche alla coalizione. Non è possibile il voto disgiunto, cioè votare un partito o una colazione e scrivere nome e cognome di candidati collegati a un altro partito o coalizione.

Se le preferenze dovessero essere più di due, deve esserci almeno una donna. Non si possono votare solo candidati di sesso maschile uomini né solo candidati di sesso femminile.

Quando si vota

Le votazione per eleggere il consiglio europeo saranno domenica 26 maggio dalle ore 07:00 alle 23:00.

Dove si vota

Per votare, l’elettore deve recarsi presso il suo seggio elettorale che è indicato sulla scheda elettorale.

Quali sono i documenti per votare

Per poter votare, l’elettore dovrà presentarsi al seggio con un documento di identità  valido (patente di guida, passaporto o carta di identità) e la scheda elettorale. Chi dovesse aver perso la scheda elettorale o ha completato lo spazio presente, può recarsi presso l’ufficio elettorale del suo Comune di residenza e richiederne una nuova. L’operazione è immediata e si può fare anche il giorno stesso delle elezioni poiché l’ufficio resterà aperto.

Le differenze nelle circoscrizioni

I candidati da votare non sono gli stessi in tutta Italia, eccezion fatta per Berlusconi, ma sono differenti per le cinque circoscrizioni. Il territorio italiano è stato diviso in cinque circoscrizioni: Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia fanno parte dell’Italia nord-occidentale, mentre nella circoscrizione Italia nord-orientale rientrano Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna. Le regioni Toscana, Umbria, Marche, Lazio fanno parte della circoscrizione Italia centrale, mentre nella meridionale ci sono Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, le due isole sono assentanti nella circoscrizione Italia insulare.

Chi viene eletto

Il sistema italiano per l’assegnazione dei voti è un proporzionale puro. Se un partito ottiene un quarto del totale dei voti, allora avrà un quarto dei seggi. Il calcolo si fa su base nazionale e sono in un secondo momento si tiene conto della circoscrizione. Chi ottiene almeno il 10% dei voto avrà il 10% dei seggi in ognuna circoscrizione. La soglia di sbarramento è del 4% su base nazionale.

elezioni regionali 2019 piemonte
Rush finale verso le elezioni regionali 2019: come si vota

Domenica 26 maggio si vota in tutta Italia per il rinnovo del parlamento europeo e in tutta la regione Piemonte per il rinnovo del consiglio regionale e il Presidente della giunta. Si vota dalle ore 7:00 fino alle 23:00. L’elettore riceverà due schede: una per le votazioni europee e una per le votazioni regionali. Ora vediamo come votare in modo valido la scheda per le regionali, di colore verde.

Come votare

È possibile esprimere il voto votando per una lista provinciale, facendo una croce sul simbolo corrispondente riportato sulla scheda elettorale. Il voto si intende alla lista e si trasferisce automaticamente alla lista regionale collegata e anche al relativo candidato presidente.

È altresì possibile votare sia per una lista provinciale che per il candidato presidente collegato alla lista, mettendo una croce sul simbolo e sul nome del candidato.

Si può votare anche tracciando un segno sul nome e cognome del candidato presidente delle giunta regionale o anche sul simbolo accanto al suo nome. Il voto si intende solo per il candidato e non va a nessuna lista collegata.

Per le elezioni regionali del Piemonte è prevista la possibilità del voto disgiunto. È infatti possibile votare una lista ponendo un segno sul simbolo e poi un’altra croce sul nome e cognome di un candidato presidente non collegato alla lista votata. Il voto si intende per la lista e per il candidato.

Come esprimere le preferenze

È possibile esprimere delle preferenze e indicare al massimo un nome. Si dovrà porre un segno sulla lista prescelta e poi scrivere il nome e cognome di uno dei candidato appartenenti a quella lista sulla linea tracciata a destra del simbolo. Il candidato indicato deve essere compreso nella lista scelta poiché in questo caso non è possibile il voto disgiunto.

Chi vince

Viene eletto presidente della Giunta regionale il candidato che ottiene il maggior numero di voti. La giunta regionale sarà composta da 50 consiglieri più il presidente. 40 seggi sono assegnati in base alle liste regionali concorrenti, mentre i restanti 10 seggi sono assegnati automaticamente perché inserite nel cosiddetto “listino” collegato al candidato presidente vincitore.

Che cosa serve per votare

Per esprimere il proprio voto è necessario recarsi al seggio, indicato sulla scheda elettorale, con due documenti. Il primo è un documento di identità valido, come la carta di identità, la patente o anche il passaporto. Il secondo è la scheda elettorale; chi dovesse averla smarrita o anche completata, si può recuperare all’ufficio elettorale del Comune di residenza, aperto anche il giorno stesso della votazione.

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Campagna elettorale in Piemonte: sabato Berlusconi visita il cantiere Tav

Ormai manca poco più di una settimana alle elezioni regionali per rinnovare il consiglio regionale del Piemonte, che si svolgeranno il 26 maggio assieme a quelle per rinnovare il parlamento europeo. La campagna elettorale nel tettorio piemontese è quindi bollente: tutti gli esponenti politici sono indaffarati a girare per tutti i centri più importanti a racimolare voti. Sabato sarà la volta di Silvio Berlusconi, leader candidato in tutti i colleghi di Italia per il partito da lui fondato.

Il sostegno di Berlusconi al candidato presidente Cirio

Uno dei temi centrali alla campagna elettorale per la carica di governatore del Piemonte è di sicuro la realizzazione, o meno, della linea dell’alta velocità Torino – Lione. Questa è il motivo per cui sarà proprio il cantiere della Tav una delle tappe del tour elettorale di Berlusconi. La campagna elettorale non è solo per sé ma Berlusconi arriverà in regione per sostenere il candidato governatore Alberto Cirio.

L’ex premier e Cavaliere pare stia meglio dopo i recenti problemi di salute ed è pronto a scendere in campo per dare il suo supporto al candidato che sfida il governatore uscente Chiamparino del Pd. Nonostante le notizie di starne e inedite alleanze vincenti nella comunali in Sicilia, lo schema non si ripete qui in Piemonte dove le due forze politiche corrono da sole. L’asse Pd – FI pare funzioni solo nei piccoli centri attirando a sé tutto quel micro universo di liste civiche. Per le elezioni più importanti, Berlusconi non ha intenzione di allearsi con forze che sono naturalmente avversarie.

Gli appuntamenti di Berlusconi

L’agenda del leader di Forza Italia prevede un tour molto veloce. Berlusconi arriverà in elicottero al cantiere Tav a Chiomonte dove l’ex premier non è mai stato prima. La visita al cantiere avverrà assieme a Cirio e anche al coordinatore regionale di Forza Italia Paolo Zangrillo. È previsto un incontro con la stampa e poi il Cavaliere di Arcore tornerà a Milano.

La scheda elettorale e gli orari

Ogni elettore che si recherà ai seggi in Piemonte riceverà due schede: una per rinnovare il consiglio regionale e una per il parlamento europeo. I seggi saranno aperti domenica 26 dalle ore 07:00 fino alle 23:00. Lo spoglio delle scheda inizierà appena i seggi chiuderanno, iniziando dalle schede per il parlamento europeo. Per i dati relativi alla regione occorrerà quindi attendere la chiusura del primo spoglio. È necessario presentarsi al seggio con un documento di identità valido e la scheda elettorale.

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Bufera al Salone del Libro: i leghisti vogliono le dimissioni del direttivo e Saviano interviene contro il populismo

Il Salone del Libro di quest’anno verrà sicuramente ricordato per le forti polemiche legate alla presenza di una casa editrice di estrema destra, AltaForte. Imbarazzati gli organizzatori, esposti da parte di PD e M5S e intellettuali divisi tra andarci o pure no. I consiglieri comunali di Torino chiedano le dimissioni mentre Saviano va e parla dell’importanza di bloccare i populismi.

La lega all’attacco del Salone del Libro

Secondo gli esponenti Lega del consiglio comunale di Torino, il direttore del Salone del Libro di Torino, Nicola Lagioia, deve dimettersi e così anche l’intero direttivo. La sua colpa è, secondo i leghisti, di avere creato e promosso un clima di censura al salone di quest’anno. Non è possibile che un evento di così grande spessore culturale venga sabotato e boicottato dall’organizzatore stesso. È anche apparso un appello a non partecipare al Salone del Libro per via della presenza di Alta Forte a firma di un caro amico di Lagioia, Raimo che ha chiamato all’appello tutti i benpensanti democratici, dice il capogruppo della Lega in Comune  Fabrizio Ricca.

Il Salone del libro merita democrazia, pluralità e libertà di parola; tutti mancanti in quest’edizione che ha preso una piega opposta a tali principi imprescindibili quando si parla di cultura. Il capogruppo verde accusa anche Regione e Comune, rispettivamente comandati da Chiamparino del PD e Appendino del m5s, che sono intervenuti solo per accusare e non per difendere giornalisti e autori che hanno contribuito a rendere grande il Salone, come Buttafuoco, Giuli e Giubilei.

L’intervento di Saviano contro i populismi

Nonostante l’appello a non partecipare al Salone, moltissimi intellettuali e persone di cultura hanno ugualmente preso parte alla kermesse. Michela Murgia, intellettuale femminista sempre in contrasto con Salvini, è tra queste. Saviano ha anche lui deciso che la presenza di un contrasto a posizioni di estrema destra fosse necessario in questo clima di forte tensione.

Il suo intervento si è svolto accanto alla scrittrice turca Ece Temelkuran, una delle principali oppositrici al regime totalitario di Erdogan. È stata l’occasione per fare un parallelo sulla situazioni nei due Paesi. Quello che succede oggi in Italia, dice Saviano, è già accaduto in Turchia. Il libro della scrittrice turca ritrae un quadro chiarissimo di quella che è la tipica comunicazione populista delle destre. Tutto questo accade per colpa della paura e l’aumento dei consenti si ha fomentando la paura. Il modo per liberarsi di questo giogo è liberarsi della paura e non farsi spaventare da quello che sentiamo.

La responsabilità di ognuno è quella di decifrare che cosa accede intorno a noi tutti i giorni e capire i meccanismi della comunicazione dei populisti. Viviamo in un tempo dove la banalità è deprimente, gli allarmi lanciati sono infantili e i cittadini sono ridotti a un pensiero elementare dominato solo dalle emozioni primordiali, annullando invece il pensiero critico ma anche la fiducia nell’umanità.

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Salone del Libro di Torino: indagato per apologia del fascismo l’editore di estrema destra

Quest’anno il Salone del Libro fa parlare per colpa soprattutto della case editoriale Altaforte che si occupa di pubblicazioni di estrema destra, tra cui anche il libro – intervista di Matteo Salvini. La casa editrice che ha un suo stand è stata ora ospitata, ma l’editore Francesco Polacchi è indagato per apologia del fascismo.

Le dichiarazioni shock dell’editore di Altaforte

L’editore della casa editrice di estrema destra vicina a CasaPound è indagato per apologia di fascismo. . questo è quanto segue dopo l’esposto di Sergio Chiamparino e Chiara Appendino dopo aver sentito le agghiaccianti dichiarazioni di Polacchi in un intervista alla radio. Si dichiara fascista e aggiunge che Mussolini è il più grande statica italiano. L’antifascismo è il vero problema dell’Italia, continua l’editore, pronto a scrivere una sua versione de “Le mie prigioni” come Hitler. La casa editrice Altaforte che pubblica libri sullo squadrismo e simili, potrebbe esser quotata in borsa grazie al polverone sollevato in questi ultimi giorni. Sono infatti aumentate le vendite dei libri grazie alla visibilità ottenuta, dice il contentissimo neofascista.

Secondo l’editore l’antifascismo militante diventa mafia culturale con nomi quali Zerocalcare, Wu Ming, etc. che invece di sabotare la casa editrice hanno reso un favore al libro “Intervista allo specchio a Matteo Salvini” che è un top seller. Già dirigente del Blocco Studentesco, cioè la branca giovanile di CasaPound, Polacchi si è fatto conoscere alle forze dell’ordine per avere picchiato con una spranga degli studenti di sinistra ( reato punito con un anno di reclusione).

Le repliche di Appendino e Chiamparino

La sindaca di Torino Chiara Appendino ai microfoni di Sky tg 24 assieme al presiedete della regione Piemonte Sergio Chiamparino ha voluto dare un senale forte in questi giorni di polemica attorno al salone del libro. Le dichiarazioni di Polacchi sono inaccettabili. La politica non può esimersi da condannare quanto detto. Nonostante ci sia un contratto firmato che permette alla casa editrice di partecipare a pieno titolo alla kermesse, l’esposto è dovuto per rimarcare i valori antifascisti su cui si basa la repubblica italiana e la democrazia. La città di Torino è antifascista come anche il Salone del Libro. Ora la palla passa alla magistratura.

Spostato lo stand di Altaforte

Tra le polemiche dovute alla presenza della casa editrice, si è deciso di spostare lo stand in un luogo più defilato, a poca distanza dallo spazio del Ministero della Difesa. La decisone di mettere Altaforte al padiglione 3 invece che all’Oval arriva dopo l’incontro in prefettura per evitare le polemiche. La vicinanza con la sala Oro dove si terrà la lectio inaugurale di Fernando Savater e anche l’incontro con Jovanotti avrebbe generato problemi di ordine pubblico, infatti. La città di Torino prende sempre sul serio queste problematiche per via della presenza di militanti neofascisti che speso si contrappongono ai tanti No Tav dei centri sociali e altre strutture occupate: una guerriglia urbana che spesso mette a fuoco e fiamme la capitale sabauda.

primo maggio torino scontri
Primo maggio teso a Torino: scontri tra polizia e NoTav

A Torino per la festa del lavoratori del primo maggio, hanno sfilato 35 mila persone tra cui anche la sindaca Appendino e tanti altri esponenti politici, intenti a racimolare voti in vista delle prossime elezioni regionali. Di questi, 2 mila circa erano in coda al corteo erano manifestanti No Tav, esponenti di Askatasuna e anche qualche 5 Stelle, tra cui il leader del Alberto Perino e anche  il sindaco di Venaus, Nilo Durbiano. Sono questi al centro degli scontri, prima con i dem del Pd e poi anche con le forze di polizia, creando ancora oggi polemiche e commenti acidi soprattutto sui social.

Gli scontri con i democratici

Lungo tutto il tragitto fino a Piazza San Carlo, i circa 2 mila NoTav si sono scontati più volte con i democratici del Pd. Durante i tafferugli tra NoTav e servizio d’ordine del Pd ci sono stati dei feriti, tra cui anche Gianluca Guglielminotti di Sant’Antonino di Susa.

Nei giorni successivi, con un tweet, il militante del Pd Joseph Gianferrini scrive che finalmente la polizia ha usato il manganello su alcuni manifestanti. Il collaboratore di un consigliere regionale uscente, ha aperto un caso e dure sono le reazioni tra chi giudica il commento inappropriato perché i manifestanti sono bollati come violenti in anticipo, senza fare distinzioni nella folla. Alcuni infatti scrivono che Gianferrini si avvicina pericolosamente alle posizioni di Salvini. Tanti anche i commenti a sostengo del tweet: studi di vedere manifestazioni pacifiche rovinate dalle “solite “ teste calde già note alle forze dell’ordine.

 Gli scontri tra NoTav e polizia

Passano però in secondo piano le zuffe tra dem e NoTav, i quali si sono trovati più volte caricati dalle forze dell’ordine. Sono proprio questi episodi che creano ancora polemiche tra i politici e non. Si sa che non corre buon sangue tra manifestanti e poliziotti, una sorta di derby tra anarchici – rivoluzionari e neo fascisti in divisa, come dimostrato dal processo tenutosi qualche mese fa a Susa.

Che cosa è successo

I NoTav ed esponenti di Askatasuna dalla coda del corteo volevano in fretta risalire per arrivare in Piazza san Carlo prima della fine dei comizi degli esponenti sindacali. Poco dopo la partenza, un gruppo aveva tentato di bypassare i cordoni della polizia passando dai portici, ma è stato respinto provocando le reazioni dei manifestanti. Tra slogan qualsisia come via la polizia, la Digos etc. i più violenti hanno iniziato a lanciare dei fumogeni verso le forze dell’ordine che hanno quindi caricato. Nella folla però c’erano tante altre persone del tutto ignare ed estranee ai fatti. Le forze armate non dovrebbero reagire così violentemente in situazioni di questo tipo dove altre persone, oltre ai manifestanti stesse, possono subire ferite e contusioni anche gravi. Queste sono le principali accuse rivolte alle forze armate, un po’ troppo armate per l’appunto.

Ferito il consigliere comunale pentastellato Damiano Carretto. Anche la consigliera regionale M5S Francesca Frediani accusa l’accaduto come vergognoso: hanno chiuso via Roma e iniziato a picchiare senza distinzioni. Così racconta la grillina via Facebook, la quale aveva tentato, invano, di mediare pacificamente con la Digos.

Le dichiarazioni degli organi di polizia

Il segretario del sindacato degli organi di polizia commenta anche lui duramente gli scontri. “Come sempre, i soliti noti professionisti del disordine hanno rovinato una manifestazione voluta per portare in piazza i disagi dei tanti lavoratori angosciati.

bandiera regione piemonte
Elezioni regionali in Piemonte: Casapound è esclusa e il centrodestra riesce a far quadrare l’ordine in lista

Sono ormai imminenti le elezioni regionali per la presidenza della regione Piemonte. Scaduto il termine per presentare le firme, si delineano le liste a sostengo dei candidati presiedenti.

Casapound fuori dalle regionali

Nelle schede delle votazioni regionali della regione Piemonte del 26 maggio, gli elettori no troveranno il simbolo di Casapound. Non sono infatti riusciti raccogliere le firme necessarie per presentare la propria lista alle prossime elezioni. Il movimento di estrema destra è così fuori dalla corsa per il consiglio regionaledopo aver tentato, invano, l’accordo con altri partiti della stessa area, come Destre Unite e Azzurri Italiani. Stavolta non ha funzionato, come nelle scorse elezioni, e quindi il gruppo non riuscirà a sostenere il candidato di presidente di destra.

Massimiliano Panero (fondatore e segretario nazionale delle Destre Unite) e Giangi Marra sono le due uniche firme presentate dal gruppo per sostenere il Gilberto Pichetto candidato presidente per l’estrema destra che pare rosicchierà parecchio terreno al candidato leghista. Gli esponenti di Casapound si dicono pronti a fare ricorso al Tar per farsi riammettere, forti delle sentenze di cassazioni che fanno loro ragione.

I candidati presidente del Piemonte

Facciamo un po’ di ordine e vediamo quali sono i candidati presidente: alle fine sono 4. Il centro sinistra con ben 7 liste sostieni il governatore uscente Sergio Chiamparino, le 5 liste del centrodestra sostengono Alberto Cirio, il Movimento 5 Stelle corre da solo a sostengo di Giorgio Bertola e per il Popolo della famiglia di Adinolfi corre Valter Boero.

L’ordine nelle liste del centro destra

Alla fine il centrodestra ce l’ha fatta a trovare un accordo. Il nodo da sciogliere riguardava soprattutto le posizioni in lista. Se la coalizione dovesse andare oltre il 55% dei consiglieri eletti con il sistema proporzionale, il listino di maggiorata sarebbe dimezzato e quindi passerebbero solo i primi 5 nomi inseriti in lista, tolto il presidente. Il candidato presidente Alberto Cirio si dichiara molto contento della squadra che è stata messa insiemegrazie a uomini e donne di impegno e valore che rappresentarono al meglio la comunità.

Le liste del centro sinistra

Prestata invece in tempo le liste di +Europa Si Tav e di Demos, ambedue a sostengo di Sergio ChiamparinoPd, presidente uscente.

La lista dei 5 Stelle

Molto orgoglioso di rappresentare tutte le province, le età e le professioni: così dice Giorgio Bertola, convinto che tutti i consiglieri regionali debbano essere votati direttamente dai cittadini e non scelti secondo logiche di partito.  Punta il dito contro i dem e gli azzurri di Forza Italia, sempre legati alla poltrona, tanto da ostacolare la riforma della legge elettorale voluta dai grillini.

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Chi si porta il panino da casa, deve anche pulire: come funziona la pausa pranzo alle elementari Manzoni

Mense scolastiche ancora in mezzo alla bufera di polemiche. Chi non vuole usufruire del servizio mensa, oggi può benissimo organizzarsi diversamente. È infatti permesso pressoché in ogni istituto scolastico che i bambini si portino qualcosa da casa. Spesso si tratta del classico panino, ma i genitori possono preparare un pasto a loro piacimento, soprattutto per tener conto dei gusti del bimbo e anche delle sue eventuali allergie e intolleranze.

Che cosa succede alle elementari Manzoni

Alle scuole elementari Manzoni dell’istituto comprensivo Pacinotti del quartiere di Borgo Campidoglio a Torino, i bambini che arrivano con il panino da casa, mangiano e poi puliscono il banco. Certa è la prassi in uso. Questa soluzione, come si potrebbe pensare, non è stata escogitata dalla scuola, bensì è un’idea dei genitori che ai figli non danno solo il pianino, ma anche salviettine per pulire il banco dopo aver mangiato. Dopo aver dato l’ultimo boccone, infatti, per motivi igienici i genitori hanno pensato di dare il compito della pulizia dalle briciole direttamente ai bambini. In questo modo, il banco usato per consumare il pranzo da casa non è sporco e il bambino cui appartiene non avrà briciole e altri residui. Spesso capita che i bambini che non usufruiscono del servizio mensa della scuola, vengono raccolti un gruppo unico e sistemati a pranzare in un’aula qualsiasi a turni. Molti bimbi sono quindi seduti in un posto che non è il loro e una pulita è necessaria.

Il problema riguarda il fatto che non c’è ancora uno spazio dedicato a chi porta il pranzo da casa. Il servizio di pulizia riguarda solo ed esclusivamente gli spazi adibiti a mensa dove gli alunni con il pranzo da casa non accedono. Il servizio di ristorazione si occupa della pulizia, ma solo negli spazi dove effettivamente è erogato il servizio. I bambini “con il panino” devono arrangiarsi in uno spazio separato che non rientra negli accordi di pulizia con il servizio di ristorazione.

Dato che l’area scelta per consumare la “schiscetta” portata da casa viene usata da più bambini e poi dagli alunni che utilizzano l’aula, le mamme hanno pensato di armare i propri figli anche di senso civico per occuparsi della pulizia dello spazio. per ora il personale Ata e i collaboratori scolastici, non sono sufficienti per occuparsi anche della pulizia di tali spazi. La pulizia di uno spazio così richiederebbe un lavoro continuo che ha mandato in tilt l’organizzazione scolastica e quindi i genitori hanno pensato di risolvere il problema con l’autorganizzazione.

L’autorganizzazione dei genitori via chat

Un problema di spazi e di personale dunque, che delinea un’altra volta la situazione di costante penuria di risorse in cui verte la scuola italiana. Dopo le numerose riunioni a scuola per il panino portato da casa, dove consumarlo e come tenere puliti gli spazi, i genitori hanno dato inizio a un rapido tam-tam nelle carie chat decidendo di risolvere con salviettine igienizzanti e tovaglioli per aiutare a tener pulito. In molti sono però ancora sul piede di guerra in quanto non è compito dei bambini pulire, discriminandoli rispetto a chi invece va in mensae ha questo servizio incluso.

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sciopero mezzi pubblici torino
Sabato sciopero della metropolitana di Torino: 4 ore di stop

Proclamato uno sciopero della metropolitana di Torino per sabato 27 aprile. Lo sciopero durerà 4 ore, dalle ore 16:00 fino alle ore 20:00.

Lo sciopero della metro di sabato 27

Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del personale che si occupa del movimento della metro di Torino, hanno indetto uno sciopero generale della durata di quattro ore per la giornata di sabato 27 aprile. L’orario di interruzione del servizio è dalle 16 alle 20. A comunicarlo è GTT, la società di gestione dei trasporti torinesi.

Grazie alla scelta di limitare lo sciopero a sole 4 ore, i disagi per gli utenti saranno contenuti. Nella missiva diretta alla GTT, il personale spiega le motivazioni di tale protesta: problematiche non più procrastinabili in merito al trattamento economico, l’organizzazione del lavoro, la banca ore, la gestione dei part-time e le condizioni genarli di lavoro. Sono ormai mesi, dal 25 gennaio 2019, che gli incontri tra rappresentanti sindacali e i vertici dell’azienda GTT non danno alcun frutto e ciò ha spinto il personale a fermarsi in segno di protesta.

Secondo i dati storici relativi alla partecipazione ai precedenti scioperi, ci si aspetta un’adesione tra il 15 e il 35 % circa.

Lo sciopero di Sadem di lunedì 29

È stato indetto un altro sciopero che interessa l’area di Torino nella giornata di lunedì 29 aprile. Questa volta a incrociare braccia saràil personale di Sadem di Grugliasco per 8 ore: dalle 8 alle 12 e dalle 15 alle 19 di lunedì. A proclamarlo le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit-Cisl e Uilt Uil. La protesta interessa l’area urabna di Torino e tutta la provincia dove i disagi registrati si annunciano molti. L’invito è di organizzarsi diversamente, ove possibile, e contare sulle fasce garantite. Nonostante ciò, ritardi e corse saltate saranno sicuramente la norma.

Le modifiche degli orari

Attenzione anche alle modifiche dei normali orari nelle giornate festive di oggi 25 aprile e 1° maggio. Anche nelle giornate prefestive gli orari dei mezzi pubblici possono subire delle modifiche. Infatti, gli orari normali di circolazione non solo della metro ma anche di bus e tram in tutta la città e provincia. Per ulteriori informazioni sugli orari mezzi pubblici, consultare il sito.

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