disabile insultato bus torino
Insulti sul bus a un 62 enne marocchino e disabile: grave episodio di intolleranza

Episodi di grave razzismo e intolleranza sul bus della linea 4 a Torino. Si sa che questa è una linea particolarmente trafficata e con alta densità etnica della città, ma ciò non giustifica quello che è successo. L’ennesimo segno di un clima molto teso che fa davvero preoccupare.

Che cosa è successo sul bus

Un 62 enne marocchino, Abderrahim Belgaid, stato preso a parolacce mentre saliva sul tram con la sua carrozzina. Marocchino e disabile: una combinazione che ha perdere la testa a un passeggero che lo ha minacciato di morte se avrebbe ancora fatto perdere altro tempo per salire sul mezzo.

Davanti alla stazione di Porta Nuova, in via Sacchi, alle 19 di martedì scorso, l’umo nato in Marocco, ma ormai cittadino italiano, è stato aggredito verbalmente, dopo che nel 2006 era già stato aggredito fisicamente dal suo allora datore di lavoro che gli ha rotto una vertebra del collo e costringendolo sulla sedia a rotelle.

Per una persona tetraplegica è naturale che ci voglia un attimo di più per salire sul bus, anche perché il signor Belgaid, a causa della vecchiaia, ora fatica anche a muovere le mani. Potrebbe sembrare una cosa da poco e insignificante, ma questo significa che il povero 62 enne non riesce ad allacciarsi le cinture di sicurezza per bloccare la grande carrozzina da solo. È necessario per le legge che i disabili sia ben ancorati con cinture di sicurezza, altrimenti il mezzo non può procedere con la corsa.

L’autista, seguendo giustamente il regolarmente alla lettera, si è rifiutato di partire se Abderrahim Belgaid non avesse prima allacciato la cintura. A questo punto, non uno, ma più passeggeri hanno iniziato a inveire e urlare contro il povero disabile. Uno di loro si anche avvicinato e quasi stava per picchiarlo. Altri passeggeri hanno trattenuto l’uomo e hanno difeso il signor Belgaid. Dopo 20 minuti circa, l’autista è riuscito ad allacciare la cintura di sicurezza per ancorare la carrozzina e il bus è ripartito. Forse con la collaborazione degli altri passeggeri che invece lo stavano insultato, si sarebbe riuscita a ripartire prima.

La denuncia ai carabinieri contro ignoti

Rivoltosi alla stazione dei carabinieri di Falchera, Abderrahim ha riportato l’accaduto denunciando l’uomo in questione che lo ha minacciato di morte e gli ha anche sputato addosso. Le forze dell’ordine hanno ricostruito l’accaduto grazie anche all’aiuto dell’autista del bus e ora sono alla ricerca dell’uomo contro cui è stato esposta la denuncia. Il fatto fa capire quale sia la situazione nelle periferie delle città dove anche prendere un autobus diventa impossibile per persone con disabilità che vengono ricoperte di insulti per via della loro provenienza. Un clima di intolleranza e odio, pronto ad esplodere in qualsiasi momento per futili motivi come un ritardo del bus.

ferrero alba
È la Ferrero l’azienda dove i lavoratori italiani vorrebbero lavorare

Ai lavoratori italiani piacerebbe lavorare alla Ferrero di Alba. L’azienda dolciaria piemontese poteva già vantare un’ottima reputazione a livello internazionale e ora può fare lo stesso grazie al responso dei lavoratori. È infatti in cima alla classifica stilata da Randstad che mette in fila tutte le aziende italiane in base al giudizio dei lavoratori. La società di risorse umane ha consegnato il riconoscimento di Randstad Employer Brand 2019 qualche giorno fa a Milano, confermando l’ottima politica aziendale del colosso dolciario.

L’azienda migliore per i potenziali lavoratori

Secondo il 78,5%  intervistati, è la Ferrero l’azienda presso cui vorrebbero lavorare, sbaragliando così i grandi nomi delle automobili, per esempio. Tra una lista di oltre 150 grandi aziende con più di 1000 dipendenti, la Ferrero è quella che ottiene la posizione più alta.

Il presidente e amministratore delegato della Ferreo, Alessandro d’Este, commenta il riconoscimento come un ottimo risultato. Le politiche aziendali della famiglia Ferrero iniziate oltre 70 anni sono state premiate dai lavoratori. Una visione futuristica che oggi viene premiata e riconosciuta a livello nazionale e non solo.

Non è la prima volta che Ferrero riceve questo riconoscimento, confermandosi in vetta tra le preferenze degli italiani. La storia della famiglia Ferrero è costellata di grandi successi, tutti scaturiti da una visione imprenditoriale audace e  geniale. Una multinazionale con respiro internazionale che ancora resta legata alle sue radici ad Alba una vera rarità nel giorno d’oggi dove la parola d’ordine sembra sia delocalizzare.

La Ferrero è stata poi insignita di altri riconoscimenti, ben 5, tra cui quello per l’atmosfera di lavoro piacevole, l’alta reputazione, la sicurezza del posto di lavoro, l’equilibrio fra vita professionale e privata e la responsabilità sociale aziendale.

Le altre posizioni delle classifica

L’impresa dolciaria di Alba è seguita al secondo posto della classifica stilata da Randstad dalla BMW e poi dalla Lamborghini. Appena fuori dal podio alla quarta posizione, troviamo invece Thales Alenia Space in Italia. La Feltrinelli è al quinto posto seguita dalla Maserati. Al settimo posto della classifica si posiziona la Mondadori e poi c’è la Rai e a chiudere la top ten la Coca-Cola Hbc Italia.

Il lancio di nuovi prodotti: i biscotti

Tra l’altro, in queste ore, la Ferrero sta mettendo appunto nuovi prodotti, lanciandosi nel mondo dei biscotti. Ad annunciarlo sempre il presidente e ad Alessandro d’Este. I nuovi biscotti targati Ferrero vedranno la luce presso lo stabilimento di Balvano, in provincia di Potenza. Il lancio del prodotto sarà a maggio in Francia e poi in itali a e nel resto dell’Ue.

maltempo pasqua torino
A Pasqua torna l’inverno: ancora tempo instabile e freddo su tutta la regione

Dopo un primo assaggio di primavera a marzo, il tempo in Piemonte, e anche nel resto d’Italia, sembra tornito indietro all’inverno. Ha piovuto tutta settimana e lo farà anche la prossima.

L’inverno è stato troppo clemente e ci ha abituati troppo bene con precipitazioni bassissime e cielo sempre soleggiato. Se alla vigilia di Natale il termometro segnava oltre 20 gradi, non sarà lo stesso a Pasqua. Il meteo previsto è coperto con rischio di precipitazioni, anche a carattere nevoso sui rilievi anche collinari e pre alpini. Natale e con il sole, Pasqua col tizzone, recita un vecchio proverbio che stavolta ci azzecca in pieno.

Un inverno con temperature record

Sono gli scherzi del meteo impazzito che ci ha regalato un inverno davvero mite con temperature massime ben al di sopra delle medie del periodo, tanto che stato l’inverno più caldo negli ultimi 100 anni. Anche marzo è stato inaspettatamente soleggiato con giornate quasi estive.

Piove sì, ma per fortuna!

È vero che la pioggia non è la situazione meteo più ideale, soprattutto per il weekend pasquale, ma in molti attendevano le precipitazioni. Le piogge sono tornate anche a carattere intenso e di rovescio in certe zone del Piemonte, aiutando i corsi d’acqua a tornare al giusto livello. Grazie alle precipitazioni, tirano un sospiro di sollievo ad agricoltori e allevatori che temevano di non riuscire a passare la primavere e l’estate con la situazione di siccità che si era creata. Grazie alla neve caduta sulle Alpi, la riserva di acqua è stata in parte ristabilita.

Il meteo della settimana

Resta stabile la bassa pressione su tutto il bacino del Mediterraneo, favorendo l’entrata di flussi di aria fredda. Anche la prossima settimana sarà caratterizzata da tempo instabile e molto variabile. Le schieriate saranno solo temporanee e si attendono anche rovesci improvvisi. A Pasqua le piste da sci saranno sicuramente aperte grazie alle nevicate di questi giorni a cui seguiranno quelle della settimana prossima.

Non è ora di archiviare l’ombrello che servirà per colpa di un vortice di aria fredda che è arrivato già dal pomeriggio / sera di sabato, portando nuova instabilità. L’aria fredda in quota porta ulteriori peggioramenti dopo le temporanee schiarite di sabato mattina che facevano ben sperare.

I più colpiti dal al tempo saranno ancora una volta i settori pedemontani e anche la zona del  cuneese e dell’astigiano. La neve è attesa già a 600 – 800 metri di quota, anche nei dintorni di Torino. Insomma, nella settimana che precede la Pasqua, si girerà ancora con il cappotto, con l’ombrello e il berretto.

Dopo un inizio settimana invernale, le precipitazioni diluiranno e la quota neve salirà, ma ci sarà ancora freddo con temperature tra 8 – 11 gradi nel torinese. Dopo un miglioramento tra martedì e giovedì, torna di nuovo il brutto tempo che durerà per tutto il weekend pasquale.

pugno faccia professore torino
Alle accuse di aggressività del prof, l’alunno risponde prendendolo a pugni in faccia

L’accaduto risale a martedì, quando nella succursale dell’istituto agrario “Carlo Ubertini” a Chivasso nel torinese, un alunno ha picchiato l’insegnante di sostengo. La notizia riporta in prima pagina i casi di abusi sugli insegnanti, i quali sono sempre più abbandonati a fare il lavoro più difficile del mondo: crescere i ragazzi. Tra fondi tagliati, istituti che cadono a pezzi, organico sottostimato e così via, purtroppo, questi casi sono abbastanza frequenti, ma è giusto darne sempre notizia, andando anche ad indagarne le cause.

Lo sconcertante accaduto

Il professore di sostegno aveva convocato i genitori dell’alunno della prima classe per parlare dei suoi problemi di aggressività. Il giovane insegnante, 25 anni, era intervenuto giusto qualche giorno prima per salvare un altro ragazzo preso di mira dal quindicenne aggressivo. Frequentatore di una locale palestra di kickboxing, l’alunno sembra molto più grande e non è il primo episodio di violenza ingiustificata verso i compagni di scuola.

Per tale motivo, l’insegnante aveva ritenuto doveroso un faccia a faccia con i genitori. Mentre il colloquio era in corso, il ragazzo si è sentito dire dal prof “Sei troppo aggressivo “ e la risposta è stata un bel pungo in faccia all’insegnante, proprio sotto gli occhi degli attoniti genitori.

Il prof è uscito dall’aula frastornato e poi si è accasciato a terra nel corridoio. Prendendo i sensi, il prof ha colpito con la testa lo stipite della porta dell’aula insegnanti. Mente giungevano i primi soccorsi da parte dei colleghi, i genitori erano intenti a placare, seppur a fatica, il figlio.

L’epilogo

Il prof  è stato immediatamente portato in ospedale dove è stato ricoverato con una prognosi di almeno 2 settimane. Per quanto riguarda il giovane 15enne, il consiglio di istituto si riunisce oggi per i dovuti provvedimenti. Già nei giorni passati si ipotizzava una lunga sospensione e, probabilmente, si procederà in tale senso.

L’analisi del fenomeno

È un fenomeno che si è visto un po’ tutta la penisola da nord a sud, sia in regione ricche e ben gestite che in quelle che non lo sono. È quindi evidente che il problema non è legato unicamente alle scuole più disagiate, ma trasversale tra gli adolescenti e i ragazzi di oggi. Come al solito, serve comunicazione ed educazione per sensibilizzare i i giovani protagonisti su certi temi, compiti assegnati da sempre alla scuola, ma se è essa stessa la prima vittima, come uscirne? In un Paese dove le priorità del governo sembrano esser tutt’altro che istruzione e cultura, lasciando la scuole e i suoi insegnanti abbandonati a sé stessi, questi fatti sono destinati a crescere.

Un ultimo commento lo merita la decisione della sospensione. In tantissimi psicologhi e pedagogisti si interrogano sull’effettiva validità ed efficacia di tale punizione. Sarebbe opportuno studiare altre forme per punire i ragazzi ed educarli al rispetto delle regole e dell’autorità, pagandone le conseguenze.

coppie gay famiglie arcobaleno torino
Madre e Padre sulla carta di identità al posto di Genitore 1 e Genitore 2: la regione Piemonte non ci sta

Il Piemonte è la prima tra le regioni italiane che non solo si schiera contro le discriminazioni, ma fa anche qualcosa di concreto. La questione riguarda le nuove carte di identità che sono state modifiche: al posto della dicitura “genitore 1” e “genitore 2” si torna alla vecchia dicitura “padre” e “madre”.

Un decreto che segna un passo indietro

È una discriminazione bella e buona per tutte le famiglie arcobaleno, cioè quelle dove i genitori sono delle stesso sesso. Ovviamente, il nuovo provvedimento è a firma del ministro dell’Interno e vice premier Matteo Salvini, della ministra della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno e dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria.

Le proteste contro il World Family Congress ancora tengono banco

Sul tavolo è ancora calda la questione del World Family Congress dello scorso fine marzo, che ha visto manifestare per le vie della città oltre 150.000 persone contrarie a questo congresso con ospiti non solo ultracattolici, anti abortisti e sostenitori dell’idea che l’omosessualità sia un malattia, ma anche lo stesso Salvini. Arriva quindi molto gradita questa notizia da Torino, comune guidata dai 5 Stelle che, nonostante al governo con i leghisti sostenitori del WFC, si sono dichiarati contrari alla kermesse.

Cosa farà la Regione

Le Regione Piemonte guidata dal democratico Sergio Chiamparino ha deciso che pagherà di tasca sua le spese legali di chi si sente leso dal nuovo provvedimento. La Regione attingerà dal fondo anti discriminazioni e anche i singoli Comuni potranno fare lo stesso.

L’assessore alle Pari opportunità, Monica Cerutti non ci sta a fare questo passo indietro. Il decreto è, per l’assessore e il consiglio regionale, discriminatorio. Tutti i piemontesi che si sentiranno lesi da questo provvedimento, avranno facoltà di fare richiesta di accadere al fondo regionale contro le discriminazioni per sostenere le spese legali che servono per far valere i propri diritti. La stessa possibilità è offerta agli amministratori comunali che hanno delle competenze sul registro anagrafico.

Le dichiarazioni della sindaca Appendino

Anche la sindaca Appendino dice la sua in merito al ritorno alla dicitura madre e padre sulla carta di identità  invece che genitore 1 e genitore 2. Da sempre il Comune di Torino si è schierato dalla parte delle famiglie cosiddette arcobaleno, cioè dove i genitori sono dello stesso sesso. Infatti, il Comune ha anche registrato l’adozione di una bambino da parte di due donne unite civilmente.

Il tweet della sindaca Chiara Appendino è chiaro e definisce questo atto un passo indietro rispetto a tutto quello che è stato fatto finora a Torino in merito ai diritti di tutti. La giunta si sta muovendo per capire quali sia il margini di azione dei singoli per poter intervenire contro questo decreto ministeriale.

La sindaca aveva risposto al contestatissimo congresso sulla famiglia di Verona esponendo una bandiera in Comune che dice “Torino ama tutte le famiglie, siete benvenute“.

accoltellamento murazzi torino
Rivelazioni shock sul delitto ai Murazzi: Said non ha ucciso Leo perché troppo felice ma per uno scambio di persona

I fatti risalgono al febbraio scorso quando Stefano Leo fu sgozzato ai Murazzi di Torino. Il reo confesso del delitto rilascia alcune dichiarazioni che rendono la faccenda ancora più agghiacciante. Prima dice che il ragazzo era troppo felice e ora gli inquirenti indagano per uno scambio di persona.

Le prime rilevazioni: ucciso perché felice

Vista la zona, si era pensato subito a un ubriaco o comunque una persona alterata da un lunga serata in zona, ma le indagini iniziano a delineare un quadro molto diverso. Said Mechaquat, l’uomo colpevole del delitto, avrebbe dichiarato il primo di aprile, il giorno dopo l’arresto, di aver assassinato il giovane 33enne perché sembrava troppo felice. La dichiarazione shock dell’efferato delitto lo rende ancora più inspiegabile. Pare che l’uomo stesse aspettando qualcuno da uccidere. Una malata esigenza che ha individuata Leo come destinatario. Camminava felice e spensierato per andare al lavoro e quindi va ucciso. La mente distorta dell’assassino avrebbe deciso così di accoltellarlo. Il padre di Stefano Leo dichiara: “ è come se mio foglio fosse stato ucciso una seconda volta”.

“Volevo ammazzare un ragazzo, togliergli tutti i sogni, toglierlo ai figli e ai parenti.“ Così il 27 enne Said Mechaquat confessa l’omicidio ai Murazzi nel 23 febbraio scorso. Dice di esser depresso per via di diverse vicissitudini. Voleva solo uccidere qualcuno, ma non un vecchio di cui non sarebbe importato niente a nessuno. Il movente dell’uomo che si costituito però non convince gli inquirenti.

Altre rivelazioni: il terribile scambio di persona

Le rilevazioni shock, purtroppo, non finiscono qui e degli ultimi interrogatori svolti in questura si apprendono ulteriori dettagli e particolari. Secondo gli inquirenti il delitto di Stefano Leo è dovuto a un terribile scambio di persona. Il ragazzo “troppo felice a cui il killer ha rubato la vita” assomiglierebbe in modo impressionato a Fabio, il nuovo compagno della ex di Said.

L’odio dell’assassino è da ricercare nell’amore che il figlio avuto con la donna riversava nei confronti del nuovo compagno. Ormai Said non vedeva suo figlio da due anni e lui chiamava papà il nuovo compagno. Secondo alcuni testimoni, il killer avrebbe più volte minacciato di tagliare la gola a Fabio, il nuovo compagno e papà.

Il sorriso e la barba erano identiche, solo gli orecchini e il colore degli occhi differivano. Questi ultimi due particolari potevano essere difficili da distinguere ed ecco quindi lo scambio di persona. Il killer voleva sgozzare Fabio, il nuovo compagno, e non il malcapitato Stefano Leo che si trovava proprio nel posto sbagliato al momento sbagliato.

La storia del delitto ai Murazzi cambia completamente: non un efferato omicidio di una persona scelta a caso, ma un omicidio premeditato. Said avrebbe però sbagliato bersaglio, nonostante conoscesse Fabio e le sue abitudini. Le troppe coincidenze di un delitto insensato ora iniziano a quadrare ed è stato già convalidato l’arresto per Mechaquat.

van gogh experience torino
Van Gogh Multimedia Experience: ancora pochi giorni per assistere all’innovativa mostra

L’innovativa mostra chiamata Van Gogh – Multimedia & Friends ospitata nel nuovo spazio Lancia durerà ancora per poco. Inaugurata il 26 gennaio 2019, questo imperdibile evento a Torino chiuderà il prossimo 28 aprile. È quindi arrivato il momento di affrettarsi e immergersi in un’esperienza multimediale che non ha precedenti.

Una mostra multimediale e innovativa

La mostra non è la classica esposizione di opere, ma un progetto tutto nuovo nato per stupire il visitatore e farlo entrare nel mondo del pittore olandese Vincent Van Gogh. Un evento di questa portata aveva bisogno di uno spazio speciale e così è stato. È stato selezionato il rinnovato Spazio Lancia appena ristrutturato all’interno dell’omonimo palazzo storico di Torino.

Chi ha preso i primi appuntamenti della mostra a Taormina e a Venezia, ha ancora una ventina di giorni per visitarla a Torino. Ne vale davvero la pena, a detta di chi ci è già stato e si è immerso nell’esperienza multimediale dedicata a Vincent Van Gogh.

L’innovativa esposizione trasporta i visitatori nella vita e nelle opere del pittore olandese, morto povero e in disgrazia senza ricevere alcun apprezzamento e riconoscimento per la sua arte. Il tutto è possibile grazie alla multimedialità che porta il pubblico a scoprire la vita del pittore olandese e la sua travagliata esistenza. Un vero e proprio genio incompreso che solo di recente è stato rivalutato. Le sue opere, infatti, valevano poco e niente, mentre oggi vi pagano cifre astronomiche e i musei che le espongono attirano milioni e milioni di turisti.

Il racconto della mostra si concentra soprattutto sugli ultimi 10 anni di vita del pittore grazie a panel espositivi che toccano più aree tematiche. Dopo aver visto nelle sale cinematografiche di recente più pellicole dedicate al genio olandese, ora arriva anche la mostra.

Le sale tematiche

L’esperienza è davvero diversa dal solito grazie alla full immersion resa possibile dalle proiezioni multimediali e multi canale. La realtà virtuale consente di entrare fisicamente nei quadri ad olio di Van Gogh. Un’altra sala è dedicata alla stanza dei segreti con opere di Van Gogh, ma anche di altri suoi contemporanei come Monet, Renoir, Gauguin e Degas. In questa sezione, saranno esposti per la prima volta in Italia il dipinto olio su tela Le Charitè sur Loire di Monet e Donne al bagno e Donna con cappello di Renoir.

Lo Spazio di Vincent, invece, ospita cinque opere ricreate come faceva il pittore. La stessa tecnica, lo stesso materiale e gli stessi utensili usati dal genio Van Gogh danno vita a dei dipinti che si possono toccare per capire la pennellata materica che contraddistingue il suo stile. L’incontro tra l’arte di Van Gogh e haute couture ispira la creazione di otto abiti è raccontato nella sezione La moda incontra Van Gogh, a cura dalla fashion art designer Gisella Scibona.

Gli orari di apertura al pubblico

La mostra Van Gogh Multimedia Experience è aperta dal lunedì al venerdì dalle 09.30 alle 19.30 mentre sabato e domenica e festivi dalle 09.30 alle 21.30.

turismo torino piemonte
Crescono i turisti in Piemonte ma Torino perde attrattività

L’assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte, Antonella Parigi commenta gli ultimi dati del turismo elaborati dall’Osservatorio turistico regionale. Per la prima volta, la regione Piemonte supera i 15 mila visitatori nel 2018, ma ci sono dei punti su cui occorre ancora lavorare e molto, soprattutto in città a Torino.

La situazione turistica della regione Piemonte

Rispetto all’anno precedente, si registra un incremento di presenza in regione pari a 1,35%. Gli arrivi registrati sono oltre 5 milioni e 200 mila, che equivalgono a un più 1,86%. Sono in aumento soprattutto gli stranieri, con una crescita pari a 3,63% per quanto riguarda gli arrivi e 4,48 per le presenze. I mesi che hanno visto maggiore crescita turistica su base annua sono marzo e novembre 2018, complici le vacanze di Pasqua e il ponte di Ognissanti.

Il trend positivo di crescita turistica è da dieci anni che prosegue: dal 2009 si registra un aumento del 36% di arrivi e del 30,2% delle presenze. Anche i mesi estivi rivestono un ruolo chiave per il turismo piemontese. Infatti, il 60% dei flussi è registrato nei 3 mesi estivi. Il 56% dei turisti è italiano e il restante, il 44%, dell’estero. Tra gli stranieri, i più numerosi sono tedeschi (22%) seguita da quelli provenienti dal Benelux (13%) e Francia (14%). Rispetto al 2017, crescono soprattutto i turisti dal Nord Europa, Dal Regni Unito , dalla Cina, dalla Russia e dagli USA.  In merito ai turisti regionali, arrivano più liguri e veneti, ma anche chi arriva dall’Emilia Romagna e dalla Puglia.

I dati del turismo a Torino

Bene il turismo a Torino città con oltre 3,8 milioni di presenza, facendo registrare un  +2,2 %.  Gli arrivi registrati nell’anno 2018 sono 1,3 milioni con un incremento del 2,1%. Sono soprattutto gli stranieri a rendere possibile questo incremento. Infatti, le presenza e gli arrivi dei turisti stranieri sono, rispettivamente, del 7,40% e 7,65%. Anche Airbnb, il famoso portale per prenotare stanze e B&B online, registra un aumento di arrivi per quanto riguarda Torino e il Piemonte: nel 2018 del 15,97%, apri a 167 mila turisti.

Nonostante i numeri tutti positivi, l’assessore al Turismo Parigi evidenzia una certa preoccupazione. La città Torino starebbe perdendo il suo “appeal”. Purtroppo i dati parlano chiaro: la Piemonte Card segna -11,5%. Sono quindi sempre meno i turisti che scelgono di fare una biglietto unico cumulativo per visitare tutti i punti di interesse della capitale sabauda anche alla Venaria le presenze sono in calo. La città di Torino deve lavorare per confermarsi il centro del Piemonte sotto ogni aspetto, anche turistico.

Bene il settore enogastronomico, come al solito, che si conferma come trainante, ma non basta per un’offerta valida. Investimenti in cultura sono necessari perché la città non perda la sua attrattività agli occhi dei turisti.

nuvole meteo torino
Il meteo quasi estivo ha le ore contate: in arrivo una perturbazione da nord

Il bel tempo del weekend appena trascorso lascerà presto spazio a una perturbazione da nord che porterà anche neve.

Un weekend estivo

Torino ha visto un weekend soleggiato e con temperatura ben al di sopra della media stagionale del periodo. Un primo weekend di primaverile che sembrava additerà estivo. Non pochi hanno azzardato pantaloncini corti e tutti hanno lasciato il cappotto a casa. Caldo e sole hanno fatto registrare il boom di presenze nei tanti luoghi aperti in occasione delle Giornate di Primavera del Fai – Fondo per l’Ambiente Italiano. È però arrivato il momento di saltuarie il bel tempo perché è in arrivo una perturbazione.

La perturbazione in arrivo

Le condizioni meteo nella giornata di oggi, lunedì, sono destinate a peggiorare. I primi ad essere interessati da una perturbazione proveniente dal Nord Europa saranno i settori nord orientali. Tornerà anche la neve sull’arco alpino con precipitazioni a carattere nevoso a partire dai 400 – 500 m..

Le temperatura che sono state così gradevoli durante il weekend subiranno un brusco calo, con medie al di sotto dei dati storici. Freddo, soprattutto al mattino in tutte le regioni del centro nord. L’aria polare intensificherà la usa influenza su Torino da martedì, arrivando a creare condizioni di bassa pressione a fino al Tirreno.

I forti venti da nord colpiranno anche le regioni adriatiche. Sono previsti rovesci su tutta la penisola, alcuni anche a carattere temporalesco. Ancora neve sui rilievi, compresi quelli appenninici. Le trombe d’aria si aspettano lungo le coste più esposte al maltempo.

Per fortuna, la perturbazione dovrebbe abbandonare Torino e il Piemonte già da mercoledì, facendo torearne il cielo terso e senza nuvole. Il problema è il contrasto tra giornate molto calde e poi freddo polare che potrebbe causare nubifragi, forti temporali e condizioni meteo estreme.

Si spera comunque nella pioggia a causa della situazione drammatica del Po e degli altri fiumi d’Italia che sono in secca come fosse agosto inoltrato. Da giovedì torna il bel tempo e il meteo sarà più stabile soleggiato su tutto il territorio nazionale, isole comprese. Venerdì e il fine settimana si prospettano di nuovo come quello appena trascorso con valori della temperatura in linea con quelli del periodo.

L’allerta della Protezione Civile

La Protezione Civile ha già lanciato un’allerta al fine di non farsi trovare imperati nel caso in cui la perturbazione aumenti di intensità. Su tutto il Piemonte e la Lombardia anche sono previsti forti venti o burrasca. Da qui , poi i venti freddi che porteranno maltempo si allargheranno anche nelle altre regioni, come detto prima. Da mossi a molto mossi i mari lungo le coste interessate da questo fronte di maltempo.

referendum tav torino lione election day
Chiamparino scrive a Salvini per il referendum sulla Tav, ma il premier Conte ribatte “non è previsto”

Tocca ora al presidente della regione Sergio Chiamparino a dire la sua in merito alla ultime novità sul cantiere dell’alta velocità Torino – Lione. Da sempre favorevole alla Tav, Chiamparino raccoglie il grande dissenso che l’opera scatena nella popolazione e scrive una lettera dl ministro degli Interni Matteo Salvini. La richiesta è quella di accorpare alle elezioni europee previste per il 25 e 26 maggio 2019 anche una consultazione popolare sulla linea Torino Lione.

Secondo il governatore del Piemonte, l’election day permetterebbe di ottenere una garanzia di regolarità delle votazione e anche di avere un grande risparmio di risorse. Chiamparino scrive così a Salvini, il cui ministero ha il compito di organizzare le votazioni in tutto il Paese e quindi ha facoltà di decidere in merito al referendum. Il via libera a Chiamparino per procedere in questo senso invece risale al 26 febbraio quando è stato approvato il via libera alla consultazione popolare in consiglio regionale. Il presidente delle regione Piemonte è convinto che la votazione di consultazione popolare sia il metodo migliore per garantire un voto certo e trasparente.

Il testo del referendum

La missiva indirizzata a Salvini contiene anche il testo della votazione di consultazione popolare che verrà sottoposto ai cittadini aventi più di 16 anni d’età. La richiesta sarà se la regione debba “attivarsi in tutte le sedi per rimuovere degli elementi di impropria protrazione delle attività di realizzazione dell’opera Tav e degli effetti negativi sia sul territorio, per la mancata attivazione dei cantieri di lavori, sia prospettici, conseguenti all’isolamento del territorio delle vie di collegamento del trasporto europeo”.

Dopo l’invio della lettera, Chiamparino ai giornalisti dice di esser contento per l’avvio dei bandi, ma che si tratta di poca cosa dato che si può bloccare ancora tutto quanto. La preoccupazione del presidente della regione è che con il cambio dell’assetto parlamentare europeo le posizioni si possano modificate e quindi serve un chiaro diktat dalla popolazione e l’occasione dell’election day è la migliore.

La replica dei 5 Stelle piemontesi

I pentastellati piemontesi intanto vano all’attacco: la richiesta di consultazione popolare, secondo loro, è una farsa. Chiamparino è favorevole alla consultazione popolare solo quando gli fa comodo e quando scade il suo mandato perché ha paura delle elezioni regionali, previste sempre per quella data. Questo il commento di Bertola, candidato 5 Stelle alla presidenza delle regione Piemonte.

Le dichiarazioni di Conte

Non si fa attendere però la replica del presidente del consiglio Conte che, dal canto suo, esclude categoricamente il referendum sulla Tav. Il referendum non è previsto nel contratto di governo. Inoltre, Chiamparino non ha nemmeno telefonato a Conte per avvisarlo della decisione persa dal consiglio regionale del Piemonte. Conte dice di aver scritto a Chiamparino ancora il 29 settembre scorso ma la missiva non ha prodotto alcun risultato.

Intervistato alla radio, il premier smentisce anche di aver parlato di “mini tav” in quanto non tecnico e nessun tecnico ha portato sul sua scrivania una proposta di questo genere. È solo l’ennesima fandonia nei miei confronti, dice il premier.