Il rapporto tra investimenti e inflazione

Gli investimenti e l’inflazione seppur possano sembrare poco affini, in realtà hanno molto in comune. Chi capitalizza denaro in modo strategico, riesce a contrastare i danni che potrebbe provocare l’inflazione stessa (corrodere i propri risparmi).

Questa non è una guida sugli investimenti da effettuare, dato per che capitalizzare denaro occorre studiare, prendere consapevolezza dei rischi e rivolgersi a degli esperti del settore, ma bensì, si tratta di consigli che sono mirati a preservare il proprio capitale.

7 Investimenti su cui puntare nel 2024

Gli investimenti associati ad una corretta strategia finanziaria, sono utili per proteggere il proprio denaro dall’inflazione. Alcuni di questi li abbiamo riassunti in un elenco specifico.

Abbiamo identificato e quantificato sette esempi di investimenti ampiamente desiderati, sia da parte dei principianti che degli investitori più esperti. Va notato che questi non sono classificati come “gli unici e i migliori a cui far riferimento”, ma sono tra i più comuni nel panorama finanziario:

  1. Azioni: Investire in titoli che stanno crescendo rapidamente può essere redditizio, ma è anche ad alto rischio. Questo mercato è notoriamente volatile, e sebbene i rendimenti possano essere elevati, è richiesta una capitalizzazione significativa. Le società in questo settore possono sperimentare picchi di crescita e declino rapidi.
  2. Fondi azionari: Gli investitori più aggressivi, desiderosi di diversificare il loro portafoglio, potrebbero optare per un fondo comune o un ETF (Exchange-Traded Fund). Questi sono costituiti da una raccolta di azioni di diverse aziende, il cui rendimento collettivo determina il profitto o la perdita.
  3. Fondi obbligazionari: Gli investimenti in fondi obbligazionari sono preferiti per la stabilità a lungo termine. Ogni fondo obbligazionario varia in base all’emittente, alla durata e all’importo degli interessi.
  4. Dividendi d’azione: Il profitto o la perdita dipende dal rendimento delle società che pagano dividendi. La selezione oculata delle azioni è fondamentale e richiede un’analisi approfondita.
  5. Mercato immobiliare innovativo: Il settore immobiliare può richiedere investimenti considerevoli, ma il crowdfunding immobiliare offre un’alternativa accessibile e sicura. Con budget più contenuti, è possibile partecipare a progetti immobiliari innovativi.
  6. Azioni con minor capitalizzazione: Investire in azioni di aziende emergenti o meno capitalizzate è rischioso ma attraente per coloro che cercano un potenziale rapido apprezzamento. La volatilità è alta, ma le opportunità di crescita possono essere significative.
  7. Robo advisor: I consulenti robotici sono piattaforme informatiche che automatizzano le decisioni di investimento in base a parametri temporali e di budget preimpostati. Sono una soluzione per chi desidera un approccio automatizzato alla gestione del denaro.

Ogni investitore deve attuare una pianificazione di investimenti che si basi sulle proprie conoscenze, consapevolezza, rischi e soprattutto possibilità.

Nel caso in cui l’obiettivo fosse soltanto quello di tutelarsi dall’inflazione, occorrerebbe adottare un comportamento più cautelativo, cercando di evitare degli investimenti rischiosi (che mirano al mero risultato economico), e puntare più sulla “prevenzione” e contenimento del valore dei soldi depositati.

Su quali investimenti puntare per proteggersi dall’inflazione

L’asset a cui molti investitori ricorrono per non perdere valore al denaro che detengono, è l’oro. Si considera come “bene rifugio”, proprio perché si tratta di una materia dal valore inestimabile, dove in caso di un trend al ribasso, si è quasi certo che l’oro non perderà il suo valore. Per capitalizzare soldi in questo metallo prezioso, è possibile farlo adottando una delle seguenti metodologie:

  1. Futures sull’oro;
  2. Investimento fisico (comprando l’oro e rivenderlo al momento giusto);
  3. CFD (Contratti per differenza);
  4. Acquistando titoli di società minerarie aurifere;
  5. ETF (Fondi negoziati in borsa che manipolano oro).

Un’altra strategia molto ambita dagli investitori per contrastare i danni dall’inflazione, è capitalizzare puntando all’indice S&P 500. Si tratta di uno dei panieri azionari più proficui del momento, dove il rendimento annuo sull’investimento si aggira al 10%.

Gli asset su cui investire sono particolarmente interessanti, anche se come da tali, vanno valutati i rischi, che sono sempre molto elevati (nel peggiore dei casi è possibile perdere l’intero capitale investito). Quel che importa in modo particolare, è la gestione del rischio e la diversificazione.

Si tratta di due punti molto importanti ed essenziali che in assenza di quest’ultimi, è possibile compromettere l’intero piano di investimento.

La gestione del rischio consiste nel valutare l’effettiva possibilità di investimenti. Questo si traduce in una pianificazione accurata e particolare, dove l’investitore deve pensare a capitalizzare soltanto il denaro che può permettersi di perdere.

In caso contrario, se non si adoperasse tale accortezza e gli investimenti dovessero rivelarsi un flop, il rischio di perdere tutto e finire in uno stato di povertà è molto elevato.

Quanto alla diversificazione del portafoglio, si tratta di una strategia che deve prevedere più asset finanziari, affinché “quello o quelli” in eventuale perdita, possano essere compensati da altri investimenti che invece risulteranno “in profitto”.

Come analizzato in dettaglio su PrestitiMag, l’inflazione può erodere il potere d’acquisto dei risparmi, rendendo gli investimenti mirati un componente essenziale nella gestione del patrimonio personale.

Una panoramica sulle tipologie di assicurazioni auto

Nel complesso mondo delle assicurazioni auto, comprendere le diverse tipologie disponibili è fondamentale per fare una scelta informata. Diverse opzioni offrono vari gradi di protezione, a costi differenti, e si adattano a necessità differenti. L’assicurazione auto non è solo una questione legale, ma un’importante misura di protezione per l’automobilista e per terzi coinvolti in un potenziale incidente. Questo articolo fornirà una panoramica completa delle varie tipologie di assicurazioni auto, con un focus particolare sulle assicurazioni auto mensili.

Le assicurazioni auto a responsabilità civile (RC)

Un elemento chiave da conoscere è l’assicurazione auto a responsabilità civile (RC). In Italia, come in molti altri Paesi, è obbligatoria per legge. Questo tipo di assicurazione copre i danni causati a terzi (persone e/o veicoli) in caso di incidente. È importante notare che questa assicurazione non copre i danni subiti dal veicolo dell’assicurato o da sé stessi in caso di incidente. La polizza RC è strettamente legata al “bonus/malus“, un sistema che modifica il costo del premio assicurativo in base al comportamento alla guida dell’assicurato. Un guidatore che non provoca incidenti vedrà diminuire il costo della sua polizza RC, mentre chi ne provoca vedrà un incremento. Comprendere l’assicurazione RC è fondamentale, dato che rappresenta la base di partenza per tutti i conducenti.

Le assicurazioni auto casco: copertura totale o parziale

Al di là dell’assicurazione RC, ci sono diverse opzioni per una protezione più ampia. Tra queste, l’assicurazione auto casco offre una copertura che va oltre i danni causati a terzi. Questa può essere totale, conosciuta anche come “full casco”, o parziale. La copertura totale include danni al proprio veicolo a seguito di incidenti, incendi, furti, atti vandalici e danni naturali. È la forma di assicurazione più completa, ma anche la più costosa.

D’altra parte, la copertura parziale, nota anche come “mini casco”, offre una protezione meno estesa ma a un costo inferiore. Questa solitamente copre danni da furto, incendio e eventi naturali, ma non i danni al proprio veicolo causati da un incidente. Entrambe le opzioni casco permettono all’assicurato di ampliare la protezione offerta dalla polizza RC, adattando la copertura alle proprie esigenze e al proprio budget. Scegliere tra casco totale e parziale richiede una valutazione accurata dei rischi che si è disposti a correre e del livello di protezione desiderato.

Il vantaggio delle assicurazioni auto mensili

Infine, si prende in esame una tipologia di assicurazione che ha visto una crescente popolarità negli ultimi anni: l’assicurazione auto mensile. Questa opzione offre flessibilità sia in termini di costo che di copertura. Al contrario delle polizze annuali, le assicurazioni auto mensili permettono di pagare il premio su base mensile, rendendo più gestibile il costo dell’assicurazione per molti automobilisti.

Un altro vantaggio di questo tipo di polizza è la possibilità di modificare o cancellare la copertura con un preavviso di solito di un mese, offrendo così un maggiore controllo e adattabilità. Le assicurazioni auto mensili possono essere un’ottima scelta per chi ha bisogno di un’assicurazione per un periodo limitato, per chi desidera provare diverse opzioni di copertura, o per chi preferisce un costo distribuito nel tempo invece di un unico pagamento annuale.

La scelta dell’assicurazione auto dovrebbe sempre essere basata su una valutazione attenta delle proprie esigenze, dei rischi e del budget disponibile. Conoscere le diverse opzioni disponibili è il primo passo per fare una scelta consapevole.

Investimenti digitali: come fare trading online quando i mercati sono incerti

Il trading online è diventato una forma popolare di investimento, ma è importante formarsi adeguatamente in merito per affrontare anche i periodi di incertezza del mercato. In questo caso, infatti, è fondamentale adottare strategie e approcci adeguati per proteggere il proprio capitale e massimizzare le opportunità di profitto. Per farlo è opportuno restare sempre aggiornati sull’andamento dei diversi asset, così da individuare il momento migliore in cui aprire o chiudere una posizione riducendo i rischi.

Come operare sui mercati nei periodi di incertezza

Durante periodi di incertezza è fondamentale che l’investitore mantenga la calma e non lasci che le emozioni influenzino le decisioni relative alle operazioni da fare. Infatti, il trading online su mercati incerti richiede particolare attenzione.

A questo proposito è consigliabile fare un’analisi accurata della situazione, prendere in considerazione gli indicatori tecnici e fondamentali e valutare attentamente i potenziali rischi e le opportunità. Utilizzare strumenti di analisi come grafici, indicatori di tendenza e notizie finanziarie può fornire una visione chiara dei movimenti del mercato.

Diversificare gli investimenti

Inoltre, la diversificazione è un principio fondamentale per ridurre il rischio di perdite in periodi di incertezza di mercato. Non concentrarsi su un singolo asset o settore, ma distribuire il capitale su una varietà di strumenti, come azioni, obbligazioni, materie prime e valute. In questo modo, se un settore o un’attività subisce una flessione, altre potrebbero compensare le perdite.

Utilizzare lo stop loss e il take profit

Per affrontare al meglio la volatilità dei mercati può essere importante utilizzare strumenti come gli ordini di stop loss e take profit, essenziali per limitare le perdite e proteggere i profitti.

Lo stop loss consente di impostare un prezzo limite in modo che, se il mercato va contro l’investitore, la posizione venga chiusa automaticamente per evitare ulteriori perdite. D’altra parte, il take profit permette di impostare un prezzo limite per chiudere automaticamente la posizione quando il mercato raggiunge un livello di profitto desiderato.

Adottare strategie di breve termine: dal day trading allo scalping

Nei periodi di incertezza di mercato potrebbe essere più vantaggioso adottare strategie di trading a breve termine, come il day trading o lo scalping. Queste strategie si concentrano su operazioni veloci e tempi di attesa brevi, consentendo all’investitore di trarre vantaggio da piccole fluttuazioni di prezzo.

Le operazioni di day trading possono durare da pochi minuti a diverse ore, ma alla fine della giornata tutte le posizioni vengono chiuse. I traders che attuano questa strategia si basano spesso su analisi tecniche, grafici e indicatori per identificare opportunità di trading nel breve termine.

Lo scalping è una strategia ancora più rapida rispetto al day trading. In questo caso, infatti, gli investitori cercano di ottenere piccoli profitti facendo operazioni a breve termine che durano solo pochi secondi o minuti. Lo scopo è trarre profitto da piccoli movimenti di prezzo, spesso sfruttando l’alta liquidità del mercato.

In entrambi i casi, sia il day trading che lo scalping richiedono una buona conoscenza dei mercati finanziari, delle strategie di trading e una gestione disciplinata del capitale.

Indipendentemente dalle condizioni di mercato, è fondamentale che l’investitore abbia un piano di trading ben definito e disciplinato. Stabilire gli obiettivi di profitto e di perdita, identificare le condizioni che determinano l’ingresso e l’uscita dal mercato e seguire rigorosamente il piano sono elementi fondamentali. È importante evitare di prendere decisioni impulsivamente o deviare dal piano di trading a causa dell’incertezza.

Processi di vendita: come organizzarli e gestirli al meglio

La vendita dei propri prodotti o servizi è, ovviamente, uno degli scopi fondamentali di qualsiasi azienda; tutto in un’impresa viene concepito in modo tale da riuscire in tale intento nel miglior modo possibile.

Vendere i propri prodotti o i propri servizi non è semplice, occorre il giusto mix fra qualità e prezzo, una promozione adeguata, una produzione soddisfacente per quanto riguarda l’aspetto quantitativo, tempi di consegna rapidi e un’efficiente assistenza in caso di eventuali disguidi, ritardi o problemi di altro genere.

Detto ciò, non si può dimenticare anche l’aspetto gestionale e contabile legato alle vendite; la legislazione fiscale del nostro Paese impone obblighi ben precisi che debbono essere rispettati da tutti gli operatori commerciali per non correre il rischio di sanzioni che, in alcuni casi, possono essere anche molto pesanti. Oltre alla “questione fiscale”, si deve anche tenere presente che una gestione corretta della parte burocratica e documentale serve all’azienda o al professionista per essere più efficienti, più rapidi e anche più competitivi sul mercato. Quando si gestisce uno studio o un’azienda, piccoli o grandi che siano, le perdite di tempo sono un lusso che non ci si può permettere.

Processi di vendita: quali sono i principali aspetti da considerare?

Chi gestisce uno studio professionale o un’impresa sa che vi sono molti aspetti amministrativi e burocratici da gestire; alcuni esempi:

  • creazione degli archivi anagrafici clienti/fornitori
  • preventivi
  • ordini
  • documenti di accompagnamento (DDT)
  • fatture pro-forma
  • fatture commerciali
  • note di credito e di debito
  • avvisi di notula
  • parcelle
  • gestione dello scadenzario attivo (incassi) e di quello passivo (pagamenti)
  • prima nota
  • archiviazione e conservazione dei documenti come da obblighi di legge.

Questo breve elenco fa già capire come per gestire al meglio i processi relativi alla vendita, sia quelli precedenti, sia quelli conseguenti, sia necessario dotarsi di adeguati strumenti di gestione aziendale in grado di venire incontro a tutte le esigenze di un’azienda moderna e digitalizzata; il software Kubik è uno strumento di questo tipo perché permette controllare la parte burocratica/amministrativa in modo rapido ed efficiente.

Si tratta di software gestionale che opera su cloud; non è cioè un software on premise, ovvero installato fisicamente su un computer o su un server aziendale; i software su cloud permettono di effettuare le varie operazioni e di archiviare i relativi dati collegandosi a server esterni all’azienda (sulla “nuvola” per intendersi). Per usufruire dei vari servizi è sufficiente una connessione Internet; alle funzioni del software e ai vari dati e documenti è possibile accedere con un personal computer, con un tablet, un notebook o uno smartphone; non importa da dove ci si connette e nemmeno quando ci si connette. Si possono controllare, emettere, archiviare, cancellare documenti, report e quant’altro ovunque ci trovi, in qualsiasi ora del giorno o della notte.

Una gestione siffatta consente di sveltire i processi aziendali e ci dà la sicurezza di rispettare tutto quanto è previsto dalle normative fiscali; si risparmiano soldi, tempo e spazio (non sono più necessari gli archivi cartacei).

Gestione dei processi di vendita: la fattura elettronica

La gestione della fatturazione elettronica (fattura in formato digitale) è uno dei processi più importanti relativamente alla vendita dei propri prodotti o servizi; arrivata nell’anno 2008, è stata introdotta gradualmente; adesso è obbligatoria per la quasi totalità degli operatori economici. Anche i contribuenti forfettari, a lungo esclusi da questo obbligo, sono obbligati all’emissione delle fatture in formato elettronico (.xml per essere precisi); solo pochi di essi sono ancora esclusi, ma a partire dal 2024 tutti i forfettari, indistintamente, saranno soggetti a tale obbligo.

Come scegliere un prestito personale

In Italia oltre il 46% dei cittadini ha in corso una qualche forma di finanziamento; tra questi una elevata percentuale sta pagando le rate di un prestito personale. Si tratta di una formula di credito particolarmente interessante, soprattutto per chi non intende offrire alla banca alcun genere di spiegazione sulle spese che sosterrà con il capitale ricevuto. Le proposte di prestiti personali sono disponibili presso qualsiasi banca operante in Italia, scegliere la più interessante può consentire di ricevere somme maggiori, o di saldare una rata mensile più leggera.

Il tasso di interesse

Sostanzialmente il prestito personale più conveniente è quello che offre il tasso di interesse più basso. La sigla TAN indica il tasso di interesse annuo offerto dalla banca: la percentuale che è necessario aggiungere al capitale ricevuto, ricalcolata di anno in anno per tutto il periodo di ammortamento. Per valutare quale sia il prestito con la rata più leggera è però importante considerare il TAEG, ossia il tasso che tiene conto sia degli interessi, sia di tutte le eventuali spese correlate al finanziamento, come ad esempio le spese per la riscossione delle rate. Quindi il prestito personale più economico è quello che offre il TAEG inferiore, a parità di durata del periodo di ammortamento. Il tasso di interesse applicato su un prestito è uno degli elementi più interessanti da valutare. È bene ricordare che tale tasso può variare in base alla somma richiesta e al numero delle rate.

Spese accessorie

Tra le spese accessorie correlate a un prestito personale alcune sono facoltative, mentre altre sono praticamente obbligatorie. Come le già citate spese di riscossione, che possono però essere ridotte ad esempio rinunciando all’invio periodico di una lettera cartacea che precisa l’avvenuto pagamento di ogni rata. In alcuni casi la banca richiede al debitore di stipulare una polizza assicurativa sul prestito, contro il rischio di decesso del contraente il finanziamento, o per evitare il mancato pagamento delle rate in caso di licenziamento. Si tratta di una spesa facoltativa, che però la banca può caldeggiare nel caso in cui ritenga che il cliente sia un soggetto a rischio, come avviene spesso per il finanziamento di somme a soggetti di età elevata.

Proposte particolari

Le banche non sono obbligate a concedere un prestito personale ai propri clienti; soggetti che non hanno un reddito, o che lavorano da poco tempo, o ancora che sono molto giovani o particolarmente anziani, non sempre possono offrire la garanzia di saldare le rate in tempo ogni mese. In queste situazioni alcune banche permettono ai propri clienti di presentare un garante, un soggetto che si impegna a saldare le rate quando il debitore non è in grado di farlo. Avere un garante non solo può permette di ottenere un prestito prima rifiutato, ma anche in alcuni casi di ridurre il tasso di interesse offerto dalla banca. I tassi sono infatti correlati anche al rischio per la banca di non ricevere in tempo tutti i pagamenti previsti dal finanziamento. Ci sono poi banche che permettono, per i prestiti personali a 5 o 10 anni, di modificare nel tempo le rate, o di non pagare una singola rata prolungando il periodo di ammortamento. Sono caratteristiche che per alcune persone possono fare la differenza.

Totem pubblicitari: come realizzarne di perfetti per la tua azienda

Vuoi far stampare un totem pubblicitario per la tua azienda, ma non sai bene da dove partire a sceglierlo? Quella che segue è una breve guida per orientarti meglio tra le – numerose ormai – alternative disponibili: perché più economici di altre soluzioni pure simili ed efficaci nel dare visibilità ai messaggi aziendali, infatti, i totem sono sempre più richiesti e agli scopi più vari e, consapevole di questo, chi si occupa di stampa di materiale promozionale ha ampliato la propria proposta in materia.

Come realizzare un totem pubblicitario perfetto per la propria azienda

Prima di consultare un catalogo di totem pubblicitari per la tua azienda, online o in negozio, prova a capire meglio quando e dove li utilizzerai e a che scopo: i totem per le pubblicità sono, infatti, oggetti molto versatili e adatti tanto a dare istruzioni pratiche ai propri clienti su come usufruire di un prodotto o un servizio, quanto a segnalare la posizione del punto vendita o come raggiungerlo o le promozioni attive in store. Se deve risultare perfettamente leggibile anche di notte o quando le condizioni di illuminazione non sono le migliori, così, meglio scegliere un totem retroilluminato. Per un totem che deve contenere molte informazioni o che deve essere perfettamente visibile anche da lontano è più indicato, invece, pescare tra i totem da esterno e di grandi dimensioni.

Quanto appena detto dovrebbe bastare a capire che tipologia e dimensioni sono tra i primi e principali aspetti di cui dovrai curarti al momento della scelta del totem. Non sono gli unici. Anche i materiali, per esempio, andrebbero selezionati con cura e tenendo conto che soprattutto se collocati all’esterno i totem tendono a usurarsi nel tempo e per via di pioggia, sole e altri agenti atmosferici: un telo stampabile in PVC potrebbe essere la soluzione più indicata per un totem da esterno, così, anche quando non si voglia rinunciare alla massima qualità di stampa. Una struttura del totem in alluminio o in plastica, risulterà leggera e facile al trasporto: un vantaggio non da poco se intendi utilizzare il totem in fiera, durante un’esibizione o un qualsiasi altro evento di settore. C’è una considerazione importante da fare soprattutto se intendi collocare all’esterno il tuo totem: strutture come queste sono autoportanti e non hanno bisogno di essere fissate; a seconda di come sono realizzate, però, risultano più o meno stabili; all’esterno, dove c’è molto vento, meglio assicurarsi che lo siano il più possibile per evitare qualsiasi tipo di imprevisto o semplicemente di ritrovarsi a dover rialzare o spostare continuamente il totem. Molto utili sono, allo scopo, totem zavorrabili e, cioè, con una base che può essere riempita al bisogno di acqua o sabbia per risultare più stabile.

Non meno importante è la composizione grafica che decidi di dare al tuo totem: studiala attentamente, se possibile con l’aiuto del tuo grafico di fiducia e sempre tenendo conto del massaggio che intendi dare. Le regole generali di cui tenere conto sono poche: evita i colori troppo chiari che rischiano di essere difficilmente visibili da lontano e preferisci quelli più forti e accesi; non inserire troppo testo o di dimensioni troppo piccole, anche considerato che i destinatari leggeranno solo di sfuggita i tuoi messaggi e non dimenticare di dare risalto a elementi grafici con logo e colori aziendali immediatamente riconoscibili.

Investimenti: tipologie e caratteristiche

Quando si decide di investire somme di denaro, si deve essere consapevoli dei rischi che si corrono e del fatto che i guadagni non sono mai certi. Ogni tipo di investimento presenta rischi specifici e concreti, i quali possono essere più o meno elevati, ma che mettono sempre a rischio il capitale; a conti fatti, non è mai possibile avere la garanzia di chiudere le operazioni in positivo.

Ciononostante, ogni investimento può offrire, almeno in potenza e su base teorica, dei profitti che risultano essere strettamente correlati alla loro natura. Chi opera nel mercato immobiliare, potrà ad esempio ottenere un profitto dalla vendita degli immobili oppure dall’affitto degli stessi; gli investitori che prediligono il mercato azionario, potranno invece puntare sui guadagni derivanti dai dividenti della società emittente e sulla plusvalenza, nota anche come capital gain. Per sapere cos’è e come si calcola il capital gain, è possibile leggere approfondimenti presenti in rete, elaborati da esperti del settore.

Diverse tipologie di investimento

Quando si decide su cosa investire, è necessario tenere conto anche della tipologia di profitto che si potrebbe ricavare nel caso in cui l’operazione effettuata avesse esito positivo. Naturalmente la scelta dell’asset non deve essere effettuata in modo esclusivo partendo da questo dato, ma deve tenere conto molti altri fattori, primo fra tutti l’andamento del mercato e dell’asset di proprio interesse. Chi applica l’analisi fondamentale svolgerà anche un attento studio sulle aree macro e microeconomiche direttamente correlate al titolo o al mercato di riferimento.

La tipologia di profitto non è comunque un elemento trascurabile in quanto risulterà essere sottoposta a diversi tipi di tassazione e potrà offrire all’investitore l’opportunità, mai certa, di ottenere delle entrate periodiche o un unico guadagno.

Le azioni

Le azioni sono strumenti finanziari che possono essere quotati o non quotati in borsa; chi sceglie di acquistare delle azioni, diventa socio della società emittente in base alla percentuale coperta dal titolo o dai titoli aggiunti al portafoglio di investimento.

L’investitore che punta sul mercato azionario, in caso di andamento positivo dell’azienda e delle quotazioni della stessa, può sperare in due tipi di guadagno, uno derivante dalla distribuzione dei dividendi, l’altro dalla plusvalenza derivante dalla vendita del titolo, laddove questo avesse aumentato il proprio valore rispetto al momento dell’acquisto.

Le obbligazioni

Diversamente dalle azioni, le obbligazioni non comprendono quote societarie, ma permettono all’investitore di diventare creditore dell’emittente.

Questa tipologia di titoli può essere emessa da aziende ed enti di vario genere, compresi gli Stati; anche l’Italia emette obbligazioni, conosciute con il nome di Titoli di Stato.

L’unica somiglianza tra le azioni e le obbligazioni riguarda la possibilità di rivendere i titoli a un prezzo differente da quello di acquisto; quando il prezzo di vendita è superiore a quello di acquisto, si verifica un guadagno che permette di aumentare il capitale iniziale; naturalmente, in caso di vendita di un titolo a prezzo più basso, si chiuderà l’operazione in perdita.

Le obbligazioni non permettono di ottenere dividendi della società, ma possono prevedere il rilascio di cedole periodiche che consentono di incassare gli interessi maturati.

Questa tipologia di titolo viene emessa con una data di scadenza, al termine della quale l’investitore torna in possesso del capitale investito in base al valore nominale.

Investimenti immobiliari

Chi sceglie di investire nel mercato immobiliare, può decidere di acquistare degli immobili oppure può aderire a un fondo comune di investimento. In alternativa, si ha anche la possibilità di acquistare titoli emessi da società operanti nel settore immobiliare.

L’acquisto di un immobile consente di sperare in profitti derivanti, a seconda delle scelte effettuate, dalla rivendita, puntando dunque a un aumento del prezzo iniziale, oppure dall’affitto dei locali per uso abitativo, turistico, lavorativo o industriale.

L’adesione a fondi comuni di investimento operanti nel settore degli immobili consente invece, a seconda della tipologia scelta, di ottenere cedole periodiche o una liquidazione finale.

Investimenti automatici: conviene affidarsi ai robot trading?

Negli ultimi si sono diffusi sempre più i software dedicati al trading automatico chiamati robot trading. Si tratta di programmi computerizzati che sfruttano sofisticati algoritmi col fine di riuscire a prevedere l’andamento di prezzo di un asset. Si possono utilizzare per qualunque tipologia di prodotto finanziario, tuttavia moltissimi utenti ne apprezzano l’applicazione in particolare nel mercato criptovalutario. In uno scenario dove è in continuo aumento il numero di traders che sceglie di investire in crypto token, continuano a nascere nuovi asset.

Per operare sui questi mercati è possibile utilizzare i robot trading, le cui opinioni sono, tuttavia, discordanti: in molti ritengono che essi non siano degli strumenti perfettamente trasparenti in quanto alcuni di loro promettono guadagni elevati in poco tempo; in realtà, nessuno, neanche il programma più sofisticato, potrà mai assicurare la certezza di un guadagno, neppure i software per l’automazione. Occorre, quindi, essere consapevoli che tali tool possono fornire un aiuto ma non possono in nessun modo sostituirsi alle capacità umane, né tantomeno garantire una rendita sicura.

Robot trading: come funzionano

Tra i vantaggi di avvalersi di questo servizio spicca la rapidità con la quale si riescono a effettuare diverse operazioni. La velocità è, infatti, una componente fondamentale per la riuscita di un investimento e, grazie ai tool di automazione, è il programma a gestire apertura e chiusura delle posizioni in modo automatico. In ogni caso, però, il trader dovrà, impostare una strategia di investimento a monte perché i robot trading si limitano a mettere in pratica le linee guida decise dall’utente. Un altro elemento positivo di questi strumenti è che essi forniscono un valido aiuto soprattutto in caso di asset fortemente volatili come, ad esempio, le criptovalute.

Bitocoin, ad esempio, dopo aver attraversato una fase negativa qualche mese fa, dovuta anche al pesante veto imposto alla finanza decentralizzata da parte della Cina, è oggi quasi vicino al suo record storico. Le forti oscillazioni di prezzo che caratterizzano le criptovalute possono quindi mettere in difficoltà i neofiti del trading, i quali potrebbero ricavare un aiuto concreto se si affidassero ai software automatici. Un ulteriore aspetto positivo legati a questi tool è l’eliminazione del fattore umano; spesso molti investimenti naufragano perché la componente emozionale non consente all’utente di portare a termine una compravendita con la determinazione e la lucidità necessaria. Utilizzando un programma di automazione questo aspetto si riduce fortemente, in favore di una strategia più fredda e distaccata.

Le migliori piattaforme per fare trading automatico

All’interno del vasto panorama popolato dai software per il trading automatico, alcuni programmi si distinguono per le loro caratteristiche di affidabilità e semplicità d’uso. Il broker eToro, ad esempio, mette a disposizione dei suoi iscritti un programma divenuto nel tempo molto famoso. Si tratta del Copy Trading, ovvero una modalità di investimento nella quale l’utente può scegliere di seguire alcuni fra i trader più bravi del mondo e di copiarne le gesta. In questo modo si potrà “imparare dai migliori” e, allo stesso tempo, fare pratica applicando dei concetti appresi prima a livello a teorico.

Un’altra piattaforma che consente di fare trading automatico è MetaTrader 4, uno strumento estremamente utile e noto che aiuta ad automatizzare moltissime operazioni con un conseguente risparmio di tempo. Rispetto a quello di eToro, questo software è più complicato da imparare, pertanto potrebbe essere più adatto ad utenti che conoscono già le dinamiche del trading. In ogni caso, i tool per l’automazione non si possono sostituire alla strategia impostata dal trader, sebbene, per alcuni aspetti, essi costituiscano un valido aiuto.

Rolex in acciaio resistenti alla corrosione e all’ossidazione

I Rolex sono orologi di lusso che vengono assemblati con materiali di altissima qualità a garanzia delle loro elevate prestazioni.

 

Da alcuni anni, oltre all’oro e al platino, la produzione Rolex ha puntato anche l’acciaio in qualità di materiale scelto per la realizzazione di questi orologi di prestigio. Il motivo è stata la necessiatà di risponedere alla domanda di mercato che chiede espressamente modelli di orologi resistentoa alla corrosione e all’ossidazione, al contatto con le alte temperature elevate, con le sostanze acide e con l’acqua salata di mare.

 

La richiesta parte dunque dal mondo dello sport e dagli atleti che praticano in particolare sport estremi, nuoto e immersioni. Ma non solo gli sportivi sono interessati ai Rolex in acciaio. Chi ha bisogno di informazioni e soprattutto cerca un modello vintage, può farlo su www.rolexusatimilano.com

 

Scopriamo tutto sui Rolex in acciaio resistenti alla corrosione e all’ossidazione e sui modelli più famosi sul mercato.

 

L’acciaio nella lavorazione dei Rolex

 

Il materiale scelto dalla Rolex allo scopo della produzione di orologi resistenti all’ossidazione e alla corrosione è l’acciaio inossidale. L’acciaio inossidabile ha caratteristiche di elevata resistenza all’ossidazione e alla corrosione quando immerso in acqua salata o dolce.

 

I motivi sono l’assenza di carbonio e la presenza di cromo nella lega, che da vita a uno strato di ossido passivo a perenne protezione da fenomeni di corrosione.

 

I Rolex in acciaio

 

I bracciali caratteristici in acciao della Rolex sono gli Oyster, chiamati anche President e Jubilee. I Rolex in acciaio sono modelli molto ricercati dagli sportivi e non solo.

 

I modelli professionali subacquei come il Rolex Sea-Dweller DEEPSEA hanno una lunetta girevole con finitura satinata e lucida, sono dotati di una valvola adibita all’espulsione dell’elio e assicurano l’impermeabilità fino 4000 metri di profondità. I Rolex Sea-Dweller DEEPSEA sono inoltre dotati di corona a vite, vetro zaffiro a spessore maggiorato e fondello in titanio con movimento a carica automatica.

 

Il Rolex Sea-Dweller DEEPSEA in acciaio satinato ha una chiusura bloccata a doppia sicurezza ed è stato impreziosito da 31 rubini di altissimo valore e da lancette in oro bianco.

 

 

 

 

 

 

I cellulari hanno sostituito gli orologi?

L’abitudine di portare l’orologio al polso è stata per molto tempo un must. L’accessorio era visto come strumento indispensabile per conoscere l’orario, per sapere quando recarsi a un appuntamento o quando iniziava il proprio programma preferito in tv.

 

Grandi nomi tra le aziende produttrici di orologi hanno fatto la storia come Rolex, casa di pezzi di lusso e prestigio. Fu proprio la Rolex tra l’altro a cambiare la visione dell’orologio da polso alla metà del primo decennio del ‘900. Fino al 1915 infatti erano solo le donne a portare orologi da polso e non esistevano modelli maschili. Gli uomini infatti adoperavano l’orologio da tasca. Se compro rolex Roma posso essere certo di avere al polso un oggetto di classe.

 

Da quando sul mercato sono comparsi gli smartphone però, e soprattutto da quando negli anni i modelli si sono evoluti fino a diventare degli oggetti di vero grido impossibili da non possedere, per molti indossare un orologio è diventato obsoleto.

 

L’ora infatti la si può controllare sullo smartphone. Ma dunque oggi i cellulari hanno sostituito in tutto e per tutto gli orologi? Scopriamo tutte le considerazioni in merito a questo argomento in questo interessante articolo.

 

Smartphone e orologi

 

In un primo momento il mercato degli orologi ebbe un contraccolpo a causa dell’avvento degli smartphone. I consumatori infatti erano talmente presi dai cellulari che a loro non sembrava più indispensabile avere un orologio da polso. Alcuni persero addirittura l’abitudine di indossarlo.

 

Non è andata meglio agli smartwatch, orologi da polso simili agli smartphone proprosti come fusione dei due. Indagini statistiche dimostrano che i consumatori preferiscono comunque lo smartphone in tasca piuttosto che lo smartwatch al polso, a meno che si tratti di un fit bit per utilizzo sportivo. Rolex deve temere?

 

Il Rolex

 

I consumatori preferiscono guardare l’ora sul cellulare ma un Rolex è un’altra cosa. Un Rolex infatti non è visto solo come uno strumento per controllare l’orario ma è un vero e proprio status symbol le cui vendite ogni anno fatturano miliori di Dolari. Il segreto è lo status di accessorio di lusso che possedere indica successo.