Come scegliere un prestito personale

In Italia oltre il 46% dei cittadini ha in corso una qualche forma di finanziamento; tra questi una elevata percentuale sta pagando le rate di un prestito personale. Si tratta di una formula di credito particolarmente interessante, soprattutto per chi non intende offrire alla banca alcun genere di spiegazione sulle spese che sosterrà con il capitale ricevuto. Le proposte di prestiti personali sono disponibili presso qualsiasi banca operante in Italia, scegliere la più interessante può consentire di ricevere somme maggiori, o di saldare una rata mensile più leggera.

Il tasso di interesse

Sostanzialmente il prestito personale più conveniente è quello che offre il tasso di interesse più basso. La sigla TAN indica il tasso di interesse annuo offerto dalla banca: la percentuale che è necessario aggiungere al capitale ricevuto, ricalcolata di anno in anno per tutto il periodo di ammortamento. Per valutare quale sia il prestito con la rata più leggera è però importante considerare il TAEG, ossia il tasso che tiene conto sia degli interessi, sia di tutte le eventuali spese correlate al finanziamento, come ad esempio le spese per la riscossione delle rate. Quindi il prestito personale più economico è quello che offre il TAEG inferiore, a parità di durata del periodo di ammortamento. Il tasso di interesse applicato su un prestito è uno degli elementi più interessanti da valutare. È bene ricordare che tale tasso può variare in base alla somma richiesta e al numero delle rate.

Spese accessorie

Tra le spese accessorie correlate a un prestito personale alcune sono facoltative, mentre altre sono praticamente obbligatorie. Come le già citate spese di riscossione, che possono però essere ridotte ad esempio rinunciando all’invio periodico di una lettera cartacea che precisa l’avvenuto pagamento di ogni rata. In alcuni casi la banca richiede al debitore di stipulare una polizza assicurativa sul prestito, contro il rischio di decesso del contraente il finanziamento, o per evitare il mancato pagamento delle rate in caso di licenziamento. Si tratta di una spesa facoltativa, che però la banca può caldeggiare nel caso in cui ritenga che il cliente sia un soggetto a rischio, come avviene spesso per il finanziamento di somme a soggetti di età elevata.

Proposte particolari

Le banche non sono obbligate a concedere un prestito personale ai propri clienti; soggetti che non hanno un reddito, o che lavorano da poco tempo, o ancora che sono molto giovani o particolarmente anziani, non sempre possono offrire la garanzia di saldare le rate in tempo ogni mese. In queste situazioni alcune banche permettono ai propri clienti di presentare un garante, un soggetto che si impegna a saldare le rate quando il debitore non è in grado di farlo. Avere un garante non solo può permette di ottenere un prestito prima rifiutato, ma anche in alcuni casi di ridurre il tasso di interesse offerto dalla banca. I tassi sono infatti correlati anche al rischio per la banca di non ricevere in tempo tutti i pagamenti previsti dal finanziamento. Ci sono poi banche che permettono, per i prestiti personali a 5 o 10 anni, di modificare nel tempo le rate, o di non pagare una singola rata prolungando il periodo di ammortamento. Sono caratteristiche che per alcune persone possono fare la differenza.