Il caos sull’alta velocità Torino – Lione: l’analisi costi benefici sarebbe realizzata secondo pregiudizio
Il commissario della linea ad alta velocità Torino – Lione sbotta contro il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, accusandolo di pilotare l’analisi costi – benefici. Ormai tutti sanno che il ministro 5 Stelle Toninelli ha bloccato tutte le grandi opere per realizzare un’analisi costi – benefici, cioè valutare il costo di ogni singola opera e confrontarlo con i benefici attesi. Secondo il Paolo Foietta, però, l’analisi è senza senso poiché vi è un pregiudizio da parte del ministro e di tutto il suo partito. Toninelli giudica l’opera inutile, ma ciò non ha riscontro nella realtà.
L’esito dell’analisi sulla Tav decisa dal governo avrebbe un esito già scritto, secondo il commissario che ha sempre più forti sospetti che il resoconto verrà scritto secondo i pregiudizi dello stesso ministro, il quale più volte si è infatti schierato contro l’opera. Il ministro Toninelli ha ribadito che la Torino – Lione è inutile, ma si tratta solo di un pregiudizio. Infatti, il ministro penta stellato non avrebbe analizzato nessun dato reale. Tutti i dati aggiornati e le analisi preparate dal Commissario e la sua squadra sono stati ignorati, andrebbero invece lette, discutesse nel dettaglio e non mistificate, come sta facendo l’attuale governo.
Il commissario Foietta attacca nuovamente Toninelli affermando che potrebbe passare alla storia come colui che ha fermato un’opera di enorme importanza strategica, lasciando l’Italia senza un collegamento ferroviario internazionale con il resto dell’Europa occidentale. L’Italia rischia seriamente di restare indietro rispetto agli altri Pesi della zona Euro che hanno realizzato tunnel ferroviari recentemente. Si tratta di Svizzera e Austria che hanno realizzato nuovi tunnel a base che aumentano la sicurezza e anche la competitività. L’asse italiano con il nord – ovest resta sempre più indietro, creando uno svantaggio all’intera nazione che invece ha un estremo bisogno di opere e infrastrutturenuove e sicure.
Le tensioni in giunta comunale sulla Tav non si fermano dopo che Fassino e altri esponenti dei dem sono stati espulsi dell’aula per colpa di cartelli pro Tav. Gli esponenti dell’opposizione di centro sinistra alla giunta comunale 5 Stelle portano in consiglio comunale dei cartelli con la scritta “Torino dice sì alla Tav”proprio nel giorno in cui si votava sul progetto. Il presidente dell’aula è stato costretto a sospendere la seduta per alcuni minuti per fare ritrovare l’ordine e la concertazione. L’ex sindaco di Torino Fassino è stato espulso dall’aulainsieme ad altri consiglieri.
Il fronte Tav è davvero molto caldo dato che anche i cittadini protestano nello stesso momento. Davanti al municipio di Torino mentre su svolgano i fatti appena descritti, si sono dati appuntamento manifestanti pro Tav e anche No Tav. Il consiglio comunale vota per richiedere al governo di fermare i lavori sulla Torino – Lione e i manifestanti si spaccano da una parte chi sostiene che è inaccettabile e dall’altra chi invece ritiene l’opera inutile. I No Tav da sempre si oppongono fortemente all’alta velocità che è già stata finanziata con fondi europei che sarebbe da restituire in caso si dovesse rinunciare.