Il delitto del piccolo Leonardo che ha sconvolto Novara

È Gaia Russo giovedì a chiamare il 118 perché il figlio si sentiva male. “È caduto dal lettino” dirà ai soccorritori giunti sul posto. Leonardo, appena 19 mesi, muore all’arrivo in ospedale a Novara e da subito le sue condizioni destano sospetti.

L’autopsia predisposta dalla procura svelerà una grossa emorragia al fegato dovuta a un forte colpo, non compatibile con la caduta dal lettino. Si evidenziano anche traumi e contusioni che avevano martoriato il corpo del piccolo bambino. Il medico legale ha infatti evidenziato lesioni ed ematomi un po’ su tutto il corpo: sulla testa, sulle braccia, sul torso, sulle gambe, sulla schiena e persino sui genitali. Una violenza ripetuta quindi, non isolata alla sola giornata di giovedì.

Accusati di omicidio volontario pluriaggravato sono la madre del bambino Gaia Russo di 22 anni, e del compagno, Nicolas Musi, 23 anni. L’uomo si dice con la coscienza pulita, parole che al giudice suonano come “agghiaccianti”. Una violenta inaudita e disumana, l’ha definita così il procuratore di Novara, Marilinda Mineccia.

Il passato del compagno della madre

Dai test tossicologici Musi aveva fatto uso di cocaina e cannabinoli, ma non è chiaro se era sotto l’effetto di tali sostanze quando è avvenuto il delitto. Dal suo passato emerge un quadro di violenza. La fedina penale evidenzia episodi di violenza sessuale, lesioni e maltrattamenti, tutti a Biella, dove abitava prima di trasferirsi.

Le indagini hanno portato alla luce un precedente ricovero del piccolo Leonardo. Era stato portato in pronto soccorso lo scorso aprile. “È stato morso da un cane” avevano detto i due quella volta.

Musi ora è in carcere, mentre la madre è ai domiciliari presso una struttura protetta poiché è incinta. Nella casa dove la coppia viveva ora restano solo i panni appesi e al cancello tantissimi peluche e fiori per il piccolo bambino, probabilmente vittima di violenza e abusi prolungati.

I funerali nel duomo di Novara

Tutta la città di Novara, e non solo, si è stretta nel dare l’ultimo saluto al piccolo Leonardo. Striscioni e palloncini accolgono l’arrivo del feretro nel Duomo di Novara. Durissime parole arrivano dal vescovo di Novara, monsignor Franco Giulio Brambilla, che celebra il rito.

In serata si è anche tenuta una fiaccolata a cui hanno partecipato oltre mille persone per ricordare il piccolo Leo.

Il tentato suicidio del compagno della madre del piccolo Leonardo

Le ultime notizie che arrivano dal carcere riportano un tentativo di suicidio da parte del compagno della madre del piccolo Leonardo, accusato dell’omicidio del piccolo. Ha tentato di impiccarsi con le lenzuola annodate ma gli agenti della polizia sono intervenuti in tempo.

Musi si trova in carcere da venerdì, senza aver mai risposto agli inquirenti dato che si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Le accuse agli avvocati difensori

Soprattutto via social, sono arrivate accuse e minacce, anche di morte, agli avvocati difensori Annalisa Gibbin e Barbara Grazioli assegnati d’ufficio alla madre e a Musi. Pieno sostengo arriva dall’ordine degli avvocati, ricordando l’importanza del ruolo dell’avvocato difensivo anche in questi delicati casi per garantire il corretto funzionamento dello stato di diritto.