Il Piemonte finanzia la prima ricerca sugli effetti terapeutici della cannabis medica

Ben 90 pazienti testeranno la cannabis medica per uno studio coordinato dal Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco dell’Università. L’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta commenta lo studio come positivo. È la prima volta in Italia che si attiva un test clinico serio e con criteri certi. Molte volte si è sentito parlare degli effetti benefici della sostanza, a cui viene tolta la parte psicoattiva. La canapa medica dovrebbe avere degli effetti positivi sul dolore anche su altre patologie, aiutando chi soffre di disturbi come insonnia, mal di testa e simili. I dati che però fino ad ora supportano questa tesi sono stranieri, perciò attuati con coretti diversi da quelli che vigono nel nostro Paese. Finalmente, uno studio serio e con dati precisi secondi i più alti standard servirà per fare maggiore chiarezza sull’argomento, molto controverso.

Lo studio clinico dell’Università di Torino ha lo scopo di testare a livello clinico l’efficacia e la sicurezza dei trattamenti terapeutici con la cannabis medica. La ricerca ottiene il sostegno economico della Regione. È inoltre promossa dall’azienda ospedaliero – universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino. Ad annunciare il via di questo trial clinico su 90 pazienti è stato l’assessore Saitta che è intervenuto durante la seduta della quarta commissione del Consiglio regionale per spiegare lo studio, gli obiettivi e la grande valenza del progetto, primo in Italia.

Per la prima volta in Italia, verranno testati i benefici e l’efficacia della marijuana medica, senza tralasciare l’aspetto della sicurezza. Una delle ragioni che ha portato all’avvio di questa ricerca è l’aumento del consumo di cannabis medica, la cui vendita è diventata legale in Italia. Inoltre, l’argomento è al centro di un vivace dibattito scientifico anche e avere dati certi e inconfutabili servirà a fare luce. Nelle prossime settimane la giunta regionale delibererà quindi a favore del progetto che avrà così il via libera. Le risorse con cui verrà finanziato sono quelle previste dalla legge regionale che regolamenta l’uso terapeutico della marijuana terapeutica.

Il trial clinico prevede una durata di due anni ed è stato già approvato dal Comitato etico della Città della Salute. In seguito all’approvazione della giunta piemontese, lo studio dovrebbe partire entro la fine del 2018.  Il metodo per testare i benefici medici della cannabis terapeutica è di tipo standard. Le capsule con olio di cannabis saranno somministrate a 90 pazienti per tre mesi. Sulla base dei risultati raccolti, il campione a cui sarà fornita la sostanza si allargherà.

Il test prevede di verificare l’efficacia del trattamento, tenendo conto di tutti gli aspetti sulla qualità della vita. Infatti, i pazienti saranno seguiti per capire il loro benessere fisico, emotivo, funzionale e anche socio – famigliare. Il rapporto rischi – benefici legati all’uso della marijuana terapeutica sarà al centro dello studio.

L’assessore vorrebbe che anche altre regioni iniziassero un percorso di questo tipo al fine di avere più dati da confrontare e avviare così in dibattito serio e sostenuto da dati veritieri sull’argomento, ancora molto controverso e spesso al centro di discussioni anche politiche.