La sindaca Appendino schiacciata dalla setta dei 5 Stelle: le parole di Giordano, ex capo gabinetto del comune

L’ex capo gabinetto della giunta Appendino, Paolo Giordano, parla a ruota libera, affermando che il buon lavoro della sindaca è ostacolato da ogni parte dai 5 Stelle. Dopo le dimissioni, dice che il partito di maggioranza a Torino non è in grado di pensare al futuro della regione Piemonte. Dimessosi a causa della cancellazione di una multa per conto di un amico, l’ex capo gabinetto si lancia a dichiarazioni inedite.

La sindaca, secondo Giordano, è stata ostacolata e schiacciata dal Movimento 5 Stelle, definendolo una setta. L’esperienza di aver eletto un sindaco donna di una forza nata dal nulla e non dai soliti schemi partitici, doveva esser un modello da esportare all’estero ma così non è stato. Tutta colpa dei Grillini che non sono stati capaci di costruire un modello politico nuovo. Incapaci di guardare agli interessi del cittadino e di discutere le questioni politiche, il progetto dei 5 Stelle è fallito, secondo Giordano.

Convinto dell’inadeguatezza dei 5 Stelle, Giordano si apre anche alle proposte delle opposizioni. Si dice, infatti, d’accordo con Chiamparino, Pd, il quale chiede di aprire dei tavoli allargati con rappresentanti della società per avere di nuovo il contatto con la popolazione e capire quali sono i bisogni loro e di tuto il territorio.

A fare le spese dell’inesperienza del Movimento, è la sindaca Chiara Appendino, in cui Giordano ha fortemente creduto. Il dimissionario Giordano parla ora dopo 10 mesi dalla sua uscita di scena perché vede la sindaca Appendino schiacciata e incapace di reagire ai diktat del Movimento. I 5 Stelle si rivelano democristiani e Torino rischia di entrare in un blocco. Lo stesso discorso di Torino viene allargata a tutto lo Stato. I leghisti tengono sotto scasso i Grillini che non sono in grado di puntare i piedi e farsi rispettare. La sottomissione di Di Maio a Salvini e il fallimento del modello politico di Casaleggio sono un rischio enorme per l’Italia. È concreto, infatti, il rischio di vedere l’Italia sotto dittatura, confessa Giordano.

Giordano non fa parte dei 5 stelle e, lavorandoci a stretto contatto, il partito è paragonabile a una setta. Ognuno è intento a puntare il dito contro a chi è meno puro di lui. È una corsa all’epurazione per eliminare chi non si sottomette ai molti diktat dei Grillini. Purtroppo, la Appendino aveva un valido progetto ma non c’è stato modo di realizzarlo. Giordano, definisce l’attuale sindaca come una persona valida con buone capacità e voglia di imparare.

La regione Piemonte ha bisogno di un progetto a lungo temine per il futuro. Polarizzare tutte le risorse sul capoluogo Torino sembra all’ex capo gabinetto fallimentare. È invece da studiare una valorizzazione dei territori periferici. Lo scopo è quello di aumentare la qualità della vita e anche creare una rete di trasporti che possa attirare aziende ad alta tecnologia. Fibra e alta velocità devono esser punti fondamentali. Prove generali di prossima candidatura? Pare proprio di sì!