Madre e Padre sulla carta di identità al posto di Genitore 1 e Genitore 2: la regione Piemonte non ci sta
Il Piemonte è la prima tra le regioni italiane che non solo si schiera contro le discriminazioni, ma fa anche qualcosa di concreto. La questione riguarda le nuove carte di identità che sono state modifiche: al posto della dicitura “genitore 1” e “genitore 2” si torna alla vecchia dicitura “padre” e “madre”.
Un decreto che segna un passo indietro
È una discriminazione bella e buona per tutte le famiglie arcobaleno, cioè quelle dove i genitori sono delle stesso sesso. Ovviamente, il nuovo provvedimento è a firma del ministro dell’Interno e vice premier Matteo Salvini, della ministra della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno e dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria.
Le proteste contro il World Family Congress ancora tengono banco
Sul tavolo è ancora calda la questione del World Family Congress dello scorso fine marzo, che ha visto manifestare per le vie della città oltre 150.000 persone contrarie a questo congresso con ospiti non solo ultracattolici, anti abortisti e sostenitori dell’idea che l’omosessualità sia un malattia, ma anche lo stesso Salvini. Arriva quindi molto gradita questa notizia da Torino, comune guidata dai 5 Stelle che, nonostante al governo con i leghisti sostenitori del WFC, si sono dichiarati contrari alla kermesse.
Cosa farà la Regione
Le Regione Piemonte guidata dal democratico Sergio Chiamparino ha deciso che pagherà di tasca sua le spese legali di chi si sente leso dal nuovo provvedimento. La Regione attingerà dal fondo anti discriminazioni e anche i singoli Comuni potranno fare lo stesso.
L’assessore alle Pari opportunità, Monica Cerutti non ci sta a fare questo passo indietro. Il decreto è, per l’assessore e il consiglio regionale, discriminatorio. Tutti i piemontesi che si sentiranno lesi da questo provvedimento, avranno facoltà di fare richiesta di accadere al fondo regionale contro le discriminazioni per sostenere le spese legali che servono per far valere i propri diritti. La stessa possibilità è offerta agli amministratori comunali che hanno delle competenze sul registro anagrafico.
Le dichiarazioni della sindaca Appendino
Anche la sindaca Appendino dice la sua in merito al ritorno alla dicitura madre e padre sulla carta di identità invece che genitore 1 e genitore 2. Da sempre il Comune di Torino si è schierato dalla parte delle famiglie cosiddette arcobaleno, cioè dove i genitori sono dello stesso sesso. Infatti, il Comune ha anche registrato l’adozione di una bambino da parte di due donne unite civilmente.
Il tweet della sindaca Chiara Appendino è chiaro e definisce questo atto un passo indietro rispetto a tutto quello che è stato fatto finora a Torino in merito ai diritti di tutti. La giunta si sta muovendo per capire quali sia il margini di azione dei singoli per poter intervenire contro questo decreto ministeriale.
La sindaca aveva risposto al contestatissimo congresso sulla famiglia di Verona esponendo una bandiera in Comune che dice “Torino ama tutte le famiglie, siete benvenute“.