Nuove speranze per le Olimpiadi invernali Torino 2026: le indecisioni di Milano aprono degli spiragli
La sindaca di Torino Chiara Appendino e il presidente della regione Piemonte Sergio Chiamparino tornano a sperare per le Olimpiadi 2026 dopo la maretta tra il Coni e il sindaco di Milano Sala. I due rappresentanti del comitato per Torino 2026 sono stati convocati a Roma per l’ultima riunione organizzativa durante la quale dovrà esser finalmente messo il punto fine alla questione del sito che ospiterà i giochi. A Palazzo Chigi si terrà l’incontro con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti – Lega, e il presidente del Comitato Olimpico, Giovanni Malagò.
Allora aveva proprio ragione la sindaca Appendino che ai sindaci delle valli eventualmente coinvolti nell’evento olimpico aveva detto di resistere perché c’erano ancora possibilità per tornare in lizza. Ci aveva giusto lungo la sindaca che sarà attesa il 10 e l’11 settembre assieme anche ai presidenti e sindaci delle altre tre città papabili per ospitare le Olimpiadi nel 2026. Tutti e tre le delegazioni avranno incontri sperati con Giorgetti prima dell’incontro unitario.
Ma a che punto siano? Milano pare non abbia accettato le condizioni del Coni per un’Olimpiade a tre punte con Torino e Cortina ma non si è ufficialmente tolta dalla corsa. Il sindaco di Milano Sala non ci sta ad esser incolpato della mancata ospitata dell’vento olimpico. Anche il Consiglio Comunale è d’accordo con il sindaco, volendo Milano come capofila. Malagò sottolinea il problema di non avere ancora una squadra organizzativa che punta nella stessa direzione con un obiettivo comune. La frecciatina è un po’ rivolta a Milano che vuole fare la prima donna.
Nel frattempo, Appendino e Chiamparino stanno a guardare in attesa di uno spiraglio in cui infilarsi. Nel caos in cui Milano si tolga dalla corsa, sarebbe proprio Torino ad essere la capofila ideale. Che Cortina ci sia o meno, Torino ha una grande opportunità di rimettersi in mostra. Ma non è tutto rose e fiori per Torino: pochi i giorni prima dell’incontro a Roma si terrà un altro incontro dei comitati contro le Olimpiadi. Il Cono Coordinamento No Olimpiadi 2026 sta anche raccogliendo adesioni da regini vicine come Lombardia e Veneto, tutti preoccupati per le spese troppo alte da sostenere e le costruzioni che poi non saranno più utili alla popolazione.
“Territori contro i grandi eventi” è in agenda per il 9 settembre all’ex Moi, in piazza Galimberti. Nel comunicato affidato ai social network si legge che le popolazioni dei territori coinvolti nell’evento olimpico non starano di certo a guardare. Il comitato ha intenzione di accontentare tutti i sindaci delle regioni i quali devono rendere conto a grandi affari locali, senza dar molta corda ai cittadini. Accontentare tutti è lo scopo del governo ma senza rendere davvero felice nessuno. Deturpare il territorio con costruzioni e nuovi mostri che rendono la montagna sempre più andromorfa sarà il risultato finale. Lo scopo dell’incontro è analizzare la situazione arrivare a degli obiettivi comuni da portare avanti per farsi sentire anche a Roma.