Torino 2026: torneranno i giochi olimpici invernali?
È bufera al comune della città di Torino in merito alla candidatura ufficiale del capoluogo piemontese per i giochi olimpici invernali 2026. La maggioranza si spazza e la sindaca Appendino perde il consenso dei suoi ma trova l’appoggio del PD.
La sindaca di Torino Chiara Appendino perde il consenso di ben 5 consiglieri penta stellati che ritengono inaccettabile il suo continuo dietrofront sulla questione olimpiadi invernali previste per l’anno 2026. Nel comunicato si legge che 5 esponenti della maggioranza 5 Stelle, Daniela Albano, Viviana Ferrero, Damiano Carretto, Marina Pollicino e Maura Paoli, trovano troppo scarso il pre dossier olimpico che dovrebbe essere approfondito ulteriormente con studi di tecnici, anche critici nei confronti delle opere da realizzare. Altro punto che fomenta l’ostruzionismo dei consiglieri M5S è l’insufficiente ricerca di fondi privati per sostenere i costi della costruzione degli impianti sportivi.
Già responsabili di non aver fatto raggiugere il numero legale per far passare la prima mozione pro olimpiadi invernali Torino 2026, i cinque consiglieri questa volta non sopportano la mal organizzazione per un evento del genere. La sindaca, dopo il doppio incontro con i consiglieri di maggioranza prima e con i sindaci dei comuni coinvolti direttamente nelle olimpiadi poi, annuncia la volontà di affidare il per dossier a ad Alberto Sasso. La figura dell’archi star è stata individuata dal fondatore del Movimento Beppe Grillo ma i dissidenti del comune di Torino non ci stanno e commentano come irricevibile la proposta che arriva troppo tardi per esser pronti alla presentazione ufficiale della candidatura della città al Coni e al Cio tra un mese. Gli studi di fattibilità degli impianti sportivi e dell’intero evento olimpico richiedono, secondo i 5 consiglieri dissidenti, un maggiore approfondimento perché possano esser considerati validi ed esaustivi. Il documento preparato frettolosamente nel giro di appena un mese non sarebbe in grado di evidenziare tutte le criticità e i punti deboli, prosegue il comunicato congiunto dei penta stellati che remano contro la sindaca.
Soddisfatti i sindaci del territorio che sostengono la candidatura ma resta un nodo importante da sciogliere: i fondi per le opere. Per ora pare che la maggior parte, ben 1 miliardo di euro secondo le prime previsioni, debbano provenire da finanziamenti statali, mettendo in difficoltà il nuovo governo giallo verde, che ha già dei grossi problemi di cassa. Le difficoltà nel trovare le coperture economiche per finanziarie alcuni progetti promessi durante la campagna elettorale non sono di certo un segreto. Il rischio è che la ricerca della copertura finanziaria per le olimpiadi a Torino 2026 non rientri nelle proprietà del neo governo grillino – leghista. È proprio verso il governo centrale di Roma che i 5 dissidenti torinesi guardano nella speranza che arrivi lo stop definitivo al progetto, ribadendo che un mega progetto come le olimpiadi invernali del 2026 debba esser poggiato su basi più solide. Giorgetti, braccio destro di Salvini oltre che sottosegretario alla presidenza del Consiglio, pare però favorevole e cercare tale compromesso, mettendo sul tavolo un possibile asse Torino – Milano.