Quando si consiglia di ricorrere ad un personal trainer

Quando si parla di personal trainer, ci si riferisce generalmente ad un istruttore sportivo o ad un allenatore in grado di fornire un programma personalizzato e di supportare una persona nel raggiungimento di determinati obiettivi.

 

Si tratta di una figura che si è diffusa soprattutto negli ultimi anni, quando frequentare una palestra era praticamente impossibile, tuttavia può rappresentare la soluzione migliore per chi desidera ottenere risultati eccellenti e soprattutto raggiungere una situazione di maggiore benessere.

 

Un notevole vantaggio del personal trainer, ad esempio, è la possibilità di allenarsi in qualsiasi momento, in base ai propri orari e agli impegni quotidiani. Una buona opportunità per fare sport anche per chi lavora tutto il giorno e non avanza il tempo necessario per frequentare una palestra.

 

Grazie al servizio offerto da www.personaltrainer-roma.it, ognuno può disporre di un istruttore personale e praticare l’attività fisica preferita per perdere peso, per potenziare la forza o semplicemente per migliorare e raggiungere i propri obiettivi. È importante tenere conto che un personal trainer può certo aiutare a perdere peso, ma anche a riprendere a muoversi dopo un trauma, un intervento chirurgico, un lungo periodo di inattività o di convalescenza

 

Per questo è consigliato rivolgersi esclusivamente ad un professionista competente e capace, in possesso di preparazione, competenze ed esperienza e in grado di consigliare sempre la soluzione ideale, modulando e variando gli esercizi da svolgere con la massima precisione.

 

Per il proprio allenamento privato scegliere un professionista

 

Come abbiamo visto, ricorrere alla consulenza di un personal trainer non è una soluzione che riguarda unicamente gli atleti professionisti, ma chiunque desideri fare attività fisica in sicurezza e con i suggerimenti di un esperto. Un istruttore professionista è infatti in grado di offrire informazioni precise in base non solo alle richieste ma anche alla fisiologia del proprio cliente e agli obiettivi che desidera raggiungere, sia sotto l’aspetto sportivo che del benessere in generale.

 

Il personal trainer possiede infatti una notevole cultura anche per quanto riguarda l’alimentazione, i rimedi naturali e le tecniche di massaggio, ed è in grado di offrire un’assistenza completa per ritrovare equilibrio e benessere.

 

Tour su 4 ruote del Piemonte

Fra le regioni del Nord Italia, il Piemonte spicca soprattutto per la sua estensione, seconda sola alla Sicilia. E ciò si traduce in una grandissima varietà di paesaggi. Si va dalla parte settentrionale confinante con Svizzera, Francia e Valle d’Aosta occupata dai rilievi alpini per digradare verso la zona collinare e poi la pianura fino a risalire di quota in prossimità dell’Appennino Ligure al confine con Emilia-Romagna e Liguria. Molti associano subito il Piemonte al suo capoluogo Torino ma da quanto appena raccontato si evince che ad attendere i visitatori c’è molto di più. Nella zona alpina sport invernali e nella zona collinare e pianeggiante un tripudio, anche grazie alla presenza di numerosi corsi d’acqua, di vigneti e di coltivazioni che significano tavole imbandite di prelibatezze. Ci sono anche la sponda occidentale del Lago Maggiore, il Lago d’Orta, castelli, ville borghesi e reali, e dei percorsi di pellegrinaggio che risalgono colline o montagne. Come riuscire a vedere il massimo spostandosi con velocità e in totale indipendenza? La risposta è munirsi di un mezzo proprio e coloro che giungono da lontano in aereo o in treno possono avvalersi di un noleggio auto low cost selezionato fra le offerte presenti sul sito del broker di autonoleggio Auto Europe. Attivo in oltre 180 paesi al mondo e dal 1954, ha intessuto una rete di solidi contatti che gli permettono di garantire in Piemonte numerosi punti di ritiro sia nelle principali città che nei maggiori poli turistici. Una volta ricevuto il voucher della vostra auto a noleggio potrete procedere alla pianificazione delle vostre avventure su 4 ruote. Di seguito vi forniremo degli spunti che dovrebbero facilitarvi il compito, anche se la parte più difficile sarà scegliere fra le mille proposte, essendo di solito i giorni di vacanza sempre contati. Potete prenotare alloggi lungo il vostro itinerario rientrando poi nella città dove avete ritirato il mezzo; oppure potete scegliere fin da subito un noleggio one way, ovvero con restituzione in un un’altra località, anche in un’altra regione. Quest’opzione è su richiesta ma assolutamente possibile con Auto Europe. Un modo intelligente di avere il massimo tempo a disposizione per conoscere ed esplorare una regione davvero affascinante.

Iniziare il tour del Piemonte da Torino sembra una mossa prevedibile, ma come fare altrimenti? Si tratta della prima capitale del nucleo originario dello stato italiano e pertanto strabocca di edifici magnifici. È anche un polo industriale ed economico nazionale molto importante dove hanno sede prestigiose aziende, nonché un rilevante polo museale. La Mole Antonelliana si staglia sullo skyline cittadino e ne fa da icona. Al suo interno ospita il Museo del Cinema. Tutto il territorio è caratterizzato della presenza della casa Reale di Savoia: regge, palazzi, ville. In posizione centralissima nella Piazza Castello si notano subito il Palazzo Reale e il Palazzo Madama, mentre il vero gioiello si trova a circa 15 chilometri dal centro ed è l’imponente Reggia di Venaria, oggi sede museale. Immancabile è anche la famosa Palazzina di caccia di Stupinigi, a sud del centro. Qui si ritiravano i Savoia per trovare pace e svago nei boschi circostanti. Il dettaglio che maggiormente colpisce è la statua di un cervo in cima alla cupola del corpo centrale. Riguardo ai musei il più conosciuto a livello internazionale è il Museo Egizio, primo al mondo ad essere stato dedicato a questa civiltà. La ricchezza di reperti è impressionante: statue, papiri, vasi, monili, sarcofaghi e molto altri reperti rinvenuti nelle tombe. Si tratta di una meta interessantissima sia per genitori che figli, come anche il Museo della Lavazza e quello dell’automobile, il MAUTO. Quest’ultimo si trova vicino al Lingotto, non lontano dall’ex stabilimento madre della FIAT a Mirafiori. Fondato nel 1960 conta anch’esso fra i più antichi musei automobilistici al mondo. In esposizione non ci sono solo vetture FIAT, ma modelli storici che permettono di ripercorre l’evoluzione delle auto e modelli più recenti di molte marche diverse. Per gli appassionati davvero da non perdere.

Per prendersi una pausa dalla più grande città piemontese serve qualcosa di verdeggiante e scenografico. Quindi vi proponiamo subito le classiche gite ai laghi, quello Maggiore e quello d’Orta, l’uno a fianco dell’altro a un’ora e mezza a nord-est di Torino. La soluzione migliore potrebbe essere pernottare in zona una o due notti per goderseli entrambi con calma. Per il Lago Maggiore la cittadina da prendere come riferimento è l’elegante Stresa, di fronte alla quale si trova l’Arcipelago delle Isole Borromee. Una passeggiata nel centro storico e poi sul lungolago è di dovere. Costeggiando la riva verso Belgiate in una decina di minuti si arriva alla Villa Pallavicino, che nel suo esteso giardino di 18 ettari ospita persino uno zoo. Dall’imbarcadero di fronte al centro partono invece i traghetti verso le tre isole principali: l’Isola Bella con il Palazzo Borromeo, l’Isola Madre quasi tutta verde e con pavoni e specie di piante e animali esotici, e infine l’Isola dei Pescatori, che è l’unica dove vi è un piccolo insediamento stabile. Il vicino lago d’Orta non ha nulla da invidiare al suo vicino più famoso. Circondato da boschi offre un setting davvero fiabesco. Dirigetevi subito sulla sponda sud-orientale a Orta San Giulio, paesino ameno con delle ville signorili e una piazza principale attorniata da un loggiato e affacciata proprio sul lago. Da qui partono le imbarcazioni che in cinque minuti portano alla perla del lago, ovvero l’isola/monastero di San Giulio. Tutti gli edifici fanno infatti capo a questo complesso religioso e seguendo la Via del Silenzio che si snoda lungo tutto il perimetro potrete ammirare nella sua interezza questo piccolo microcosmo. Vi sono anche altre rotte che portano sull’isola quindi potrete scegliere di imbarcarvi dove vi risulterà più comodo. Tornati sulla terraferma potete risalire la sponda verso nord arrivando prima ad Omegna, paesino molto caratteristico e antico la cui peculiarità è una piazza centrale attraversata da un torrente. Lasciando per un attimo la riva ci si può muovere in direzione della vetta del Mottarone, piena di sentieri molto suggestivi. Sulla parte occidentale del lago, Pella, all’altezza dell’Isola di San Giulio, salta all’occhio con la sua torre medievale.

Per rimanere in aree a stretto contatto con la natura passiamo a descrivervi la zona alpina a ovest di Torino, che corre lungo il confine francese e regala alcune delle vette più belle che si possano annoverare nel territorio italiano: Gran Paradiso, Monviso, e Val di Susa con la Sacra di San Michele. La Val Susa dista una quarantina di chilometri da Torino e fin dall’antichità è stata utilizzata come corridoio di collegamento fra Italia e Francia: vi correva l’importantissima Via Francigena. Abbarbicata su una cima a fare quasi da guardia, c’è la Sacra di San Michele, un’abbazia in stile romanico che non poteva che ispirare un capolavoro come “Il nome della rosa” di Umberto Eco. È visitabile sia in autonomia che con dei tour guidati. Tariffe e orari si trovano sul sito. In Val di Susa e in Val Chisone si sono anche svolte le Olimpiadi Invernali del 2006 e se vi trovate da queste parti in inverno e vi piace sciare dovreste davvero programmare alcuni giorni in uno degli stabilimenti del complesso invernale della Vialattea. Sestiere e Sansicario sono le due località più note. In direzione sud-ovest, in provincia di Cuneo si erge il Monviso da cui sgorgano le sorgenti del fiume più lungo d’Italia, il Po. Percorsi di trekking e scalate di varia difficoltà ma tutti con viste mozzafiato non vi lasceranno delusi. A nord-est di Torino si trova un altro angolo perfetto per delle escursioni: il Parco del Gran Paradiso. L’istituzione di questo parco nazionale che si estende fra Piemonte e Val d’Aosta risale al 1922, e raggruppa diverse valli i cui rilievi arrivano anche oltre i 4000 m.s.l.m. Ci sono diverse possibilità di alloggio all’interno del parco dove si possono ammirare nel loro habitat naturale diverse specie fra cui in particolare lo stambecco. Un ultimo modo di conoscere le aree montuose in territorio piemontese è seguire il percorso dei Monti Sacri, in tutto sette, che uniti a due percorsi in territorio lombardo formano la Via dei Monti Sacri inserita nel Patrimonio dell’Umanità UNESCO. I sacri monti in Piemonte sono a Varallo, Serralunga di Crea, Orta San Giulio, Oropa, Ghiffa, Domodossola e Valperga.

Un articolo che celebra una regione tanto invitante non può che finire dando il colpo di grazia ai lettori stimolando il loro appetito e voglia di cose buone. Il basso Piemonte su questo fronte è acerrimo nemico della linea e di qualsiasi dieta. Vini eccelsi, carni pregiate, cioccolato e tartufi, sono alcuni dei prodotti di eccellenza celebrati in tutto il mondo. In Piemonte vanno forti soprattutto i vini rossi, le cui viti coprono le colline delle Langhe, Monferrato e Roero. Tanto alta è la qualità che queste zone vinicole sono state dichiarate patrimonio UNESCO. Fra le varie denominazioni si annoverano diversi tipi di Dolcetto, Barbera, Arneis e Nebbiolo. Quest’ultimo può assumere diverse denominazioni a seconda della zona in cui viene vinificato, ovvero sia Barbaresco che Barolo. I bianchi non mancano comunque all’appello, poiché nell’astigiano crescono il Moscato d’Asti e di Canelli dal quale si produce l’Asti Spumante. I rossi accompagnano in maniera regale piatti a base di carni di vitello della razza Piemontese altresì chiamata Fassona: bolliti, arrosti, brasati e bistecche. La città di Alba è celeberrima per i suoi tartufi bianchi e in novembre vi si tiene proprio la Fiera del Tartufo, usato per condire primi piatti ma anche il tradizionale uovo al Palet. Fatto non trascurabile e tantomeno casuale è che ad Alba vi è anche la sede della Ferrero. I noccioleti di questa area producono le “nocciole gentili IGP” che vengono utilizzate per creare la golosissima Nutella. Assaporare tutte queste squisitezze richiede calma e raccoglimento, pertanto pernottate in un albergo o bed & breakfast nei dintorni, al meglio attorniato da suggestivi vigneti. Un’altra opportunità sarà soggiornare nella cittadina di Acqui Terme non appena gli impianti termali riapriranno dopo le restrizioni pandemiche. Potrete così combinare il relax corporeo al piacere del palato. Il Piemonte vi chiama, quindi affrettatevi perché l’Italia ha davvero molto da offrire, cosa di cui spesso ci dimentichiamo.

Salama da sugo: un prodotto Igp legato al territorio ferrarese

La salama da sugo è uno degli insaccati tipici della zona di Ferrara più noti e apprezzati in tutto il territorio italiano, tanto che già da alcuni anni ha ricevuto il riconoscimento Igp. Inoltre, un altro aspetto tipico di questo prodotto, è il suo legame con il pane ferrarese tradizionale, anch’esso un prodotto storico della città.

 

Si tratta di un connubio davvero irresistibile, di due alimenti squisiti e provenienti da antiche tradizioni locali. La salama da sugo rappresenta una vera passione sia per gli abitanti della zona di Ferrara e dintorni, sia per visitatori e turisti. Da oltre 500 anni, la produzione di questo famoso insaccato è resa possibile grazie alla tradizione dell’allevamento del maiale, e dalla presenza di un microclima ideale e unico, che favorisce la stagionatura.

 

La salama è un prodotto di chiara origine popolare e contadina, tuttavia parrebbe che, o almeno la leggenda così narra, proprio Lucrezia Borgia, consorte di Alfonso d’Este, era solita portare questo alimento povero ma gustoso sulla tavola dei nobili dell’epoca.

 

Una sorta di opera d’arte da mettere in mostra, e spesso anche da offrire in regalo a qualche aristocratico, perfino a Lorenzo il Magnifico.

 

Come viene preparata la salama da sugo

 

Ancora oggi, la salama da sugo viene preparata in base alla tradizione storica. Si utilizzano diversi tagli di carne, tritati e insaccati, con l’aggiunta di sale, pepe, vino rosso, spezie e talvolta anche di rhum. Le dosi e le proporzioni tra i vari ingredienti rappresentano una sorta di segreto tra i produttori locali, ognuno dei quali possiede una sua ricetta personale e tramandata da una generazione all’altra.

 

La stagionatura della salama da sugo è di circa un anno, successivamente a questo periodo l’insaccato si ricopre di un sottile strato di muffa, che viene rimosso per procedere con la cottura. È proprio la cottura il cuore della procedura di preparazione della salama, durante la quale si forma un interno morbido e sugoso, il cui gusto è arricchito dalla presenza delle spezie e degli aromi particolari.

 

Non a caso la cottura rappresenta anche la fase più complessa e delicata della produzione di questo insaccato.