Spettacolo con i droni per San Giovanni a Torino: un vero successo

Novità quest’anno a Torino dove si è deciso di festeggiare la festa di San Giovanni con un tecnologico spettacolo di luci con i droni invece dei tradizionali fuochi di artificio. Pare che l’idea abbia convinto i moltissimi che si sono riversati in piazza per lo spettacolo, primo in Italia, per il quale sono state previste imponenti misure di sicurezza.

Tutti con il naso all’insù

Quest’anno niente fuochi di artificio ma per la festa di San Giovani a Torino è stato pensato uno show hi-tech con duecento droni, durato ben 12 minuti, trascorsi con il naso all’insù per le 35 mila persone in piazza Castello. Sulla musica dei torinesi Subsonica, i droni si alzano in volo e disegnano delle forme: prima delle costellazioni per poi invece stupire con forme più elaborate come un toro, l’uomo vitruviano, la mole antonelliana, la mitica Fiat 550 e altri simboli della città.

Alle ore 22 si ritrovano nella raccolta piazza Castello 30 mail persone e ne arrivano ben altre 5 mila prima delle chiusura dei varchi un quarto d’ora dopo. I posti disponibili finiscono e sono davvero in molti a restare fuori. La novità dei droni è il motivo di così tante gente che vuole assistere, molta di più rispetto a quella presenta allo show psicotecnico dell’anno precedente. Un po’ di rabbia tra chi è rimasto fuori ma i segnali che arrivano da fine serata sono due: la città di Torino vive ed è viva anche di notte con eventi pensati per i cittadini. In secondo luogo, c’è  l’interesse di Intel, colosso informatico, che ha scelto proprio Torino come primo test sul campo di questa nuova tecnologia guidata da un solo computer.

Le imponenti misure di sicurezza

Dopo gli incidenti dell’anno scorso in piazza San Carlo, dove era stato allestito un maxi schermo in occasione della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, quest’anno per lo show show hi-tech sono state perviste diverse misure di sicurezza. La prima misura introdotta è stato il numero chiuso: una volta raggiunte le 35 mila persone all’interno di piazza Castello, ne è stato vietato l’accesso da parte delle forze dell’ordine. Uno dei problemi che è stato riscontrato nel caos di piazza San Carlo era l’eccessivo numero di persone presenti in piazza, la quale non ne poteva contenere così tante. I disagi, gli indicenti, i feriti e anche il decesso di una ragazza, Erika Pioletti, sono imputabili, secondo gli inquirenti, alla calca creatasi dalle troppe persone in panico che correvano via dalla piazza, dove non erano nemmeno state previste le necessarie vie di fuga.

Vietati anche i contenitori di vetro, come le bottiglie che potevano esser solo di plastica. Vietato anche l’accesso agli ambulanti che in occasione delle finale di Champions League in piazza San Carlo avevano venduto moltissime bottiglie di birra in vetro. Queste sono poi state gettate a terra creando uno strato di vetri rotti che ha causato il ferimento di oltre 1500 persone travolte dalla folla e finite per terra.