Corsi di formazione nel settore turistico: come scegliere quello giusto

Il turismo è un settore in costante crescita in ogni parte del mondo. Pertanto, rappresenta un ambito professionale in grado di offrire sempre nuovi sbocchi professionali e opportunità lavorative di grande prestigio. Allo stesso tempo, però, lavorare nel campo del turismo non è così facile, perché le competenze e le abilità richieste sono davvero numerose e trasversali. Proprio per questo motivo, chi desidera trovare una stabile occupazione nel settore del turismo dovrà assicurarsi una formazione a 360 gradi, ricca di conoscenze teoriche, ma soprattutto di una buona pratica sul campo, in grado di fornire esperienze rilevanti e di qualità, utili per il salto nel mondo del lavoro. Accanto ai numerosi corsi di laurea e master dedicati, molti sono anche i corsi di formazione in turismo, corso formazione o workshop. Si tratta di percorsi didattici e pratici che mirano a trasferire conoscenze e sviluppare abilità in chi vuole tentare la via del settore turistico come occupazione della propria vita. Ma come scegliere un buon corso di formazione nell’ambito del turismo? Infatti, sfogliando il Web o raccogliendo informazioni, si potrà notare come non manchino enti e agenzie che offrono esperienze formative in questo specifico settore professionale. Soprattutto se il corso di formazione è a pagamento, prima di procedere con l’iscrizione, sarà opportuno valutare con attenzione un numero importante di elementi, al fine di evitare scelte sbagliate. Per prima cosa sarà opportuno approfondire il profile company dell’ente che terrà il corso e verificare se sia o meno accreditato, affinché le certificazioni rilasciate al termine delle lezioni abbiano un’autentica validità. Infatti, un buon ente erogatore di un corso di formazione dovrà godere dell’accredito della Regione oppure del certificato di qualità UNI EN ISO 9001. Un buon corso di formazione sarà aperto a pochi partecipanti, dopo un’accurata selezione, in base ai titoli e alle motivazioni dei corsisti. Dunque, sarà importante prestare attenzione anche a questo elemento, diffidando da offerte formative aperte indistintamente a tutti o che non chiariscano al meglio gli obiettivi da perseguire nel corso delle lezioni. Per scegliere un buon corso di formazione nel campo del turismo sarà importante informarsi sul nome dei docenti che terranno il corso, accertandosi che si tratti di esperti del settore, che abbiano alle spalle pubblicazioni e lavorino nel comparto da molti anni. Infatti, soltanto figure altamente specializzate potranno fornire le giuste conoscenze e guidare gli aspiranti corsisti ad un’adeguata formazione prima di entrare nel mondo del lavoro. Ascoltare le opinioni e le testimonianze dei partecipanti alle precedenti edizioni potrebbe essere un ottimo aiuto per la scelta del corso da seguire. Inoltre, un’adeguata esperienza formativa dovrebbe prevedere anche esercitazioni pratiche da affiancare alla didattica in aula, tali da permettere al partecipante di vivere in modo ancora più concreto il contesto lavorativo con cui dovrà confrontarsi al termine delle lezioni teoriche. Inoltre, sarebbe da prediligere un corso di formazione che preveda uno stage al termine del percorso in aula; stage che potrebbe trasformarsi in un’assunzione per il partecipante e garantirgli, dunque, una sicura collocazione professionale. Come si può notare, nonostante si registri la presenza di un vasto ed eterogeneo numero di corsi di formazione nel settore del turismo, sarà buona norma prestare attenzione a quello da scegliere, così da evitare sprechi di tempo e di soldi e prediligere un’offerta formativa in grado di aprire buoni sbocchi occupazionali.

 

 

Guida di sopravvivenza alla vita d’ufficio: bye bye stress!

Affrontare una qualsiasi giornata di lavoro può diventare una vera impresa titanica. Dividersi tra riunioni, telefonate, appuntamenti e colloqui farebbe venire i capelli bianchi a chiunque. Se ogni sera torni a casa distrutta e non hai le forze nemmeno per toglierti scarpe, la tua qualità della vita ne risente moltissimo.

Per fortuna, abbiamo pensato proprio a te e abbiamo preparato una guida di sopravvivenza con tanti utili consigli per affrontare le situazioni più stressanti sul posto di lavoro.

Impara a gestire lo stress

Tutti possono avere giornate particolarmente stressanti al lavoro ma l’importante è imparare a gestire nel modo migliore. Ci sono piccoli trucchi che tutti dovrebbero conoscere per affrontare lo stress dell’ufficio quando arriva la fine del mese e bisogna chiudere tutti gli ordini. Per esempio, organizza la tua scrivania in modo che rispecchi il tuo carattere e la tua personalità. Aggiungi piccoli gadget e ninnoli antistress dal design originale e fuori dagli schemi da manipolare quando vorresti strozzare qualcuno. Inoltre, una fotografia che ti mette allegria non deve mai mancare. Delle frasi motivazionali, infine, possono esserti d’aiuto quando davvero non ce la fai più.

Fai squadra con colleghi

Impossibile sopravvivere all’ufficio se non fai squadra con i tuoi colleghi. Ovviamente, non puoi piacere a tutti quanti ma di sicuro troverai un paio di colleghi con cui condividere lo stress e la frustrazione. A volte è difficile parlare dei problemi di lavoro in famiglia o con gli amici di tutti giorni perché non hanno vissuto le stesse situazioni. I tuoi colleghi stanno esattamente invece di che cosa parli e scoprirai che anche loro condividono le stesse preoccupazioni. Per esempio, puoi lamentarti della polvere che c’è sotto la tua scrivania. Scopri subito i prezzi dell’aspirapolvere senza sacco silenzioso per le pulizie in ufficio così tu e i colleghi non dovete lavorare nel sudicio.

Prenditi un momento per te

Se la giornata si sta rivelando particolarmente stressante e il tuo livello di nervosismo sta toccando i massimi storici, concediti una coccola, un momento dedicato a te. Una buona idea potrebbe essere organizzare un pranzo fuori in quel posticino che ti piace tanto per uscire dall’ufficio, staccare la mente per un attimo, ricaricare le batterie e farti tornare il sorriso. Potresti anche saltare direttamente il pranzo e concederti un messaggio distensivo.

Fatti rispettare

Per sopravvivere all’ufficio ricorda di farti rispettare perché il tuo lavoro è prezioso, anche se occupi l’ultima casella dell’organigramma. Impara a non farti calpestare da nessuno convincendoti di essere una persona di valore. C’è una sottile differenza tra l’essere disponibile e venire sfruttata; non dire per sempre “sì” ma valutata con attenzione qual è la mole di lavoro che puoi fronteggiare senza finire ko. A volte, bisogna essere in grado di negare una richiesta e delegare. Se arrivi alla conclusione che l’ambiente di lavoro è davvero tossico per te e nessuno ti presta il rispetto che meriti, l’ultima spiaggia è andarsene e trovare un posto di lavoro dove poter finalmente a sbocciare e dimostrare quanto vali davvero.

Le caratteristiche base delle cuffie audio

Se anche tu sei alla ricerca di cuffie audio di buona qualità, quali sono le caratteristiche e i valori che devi ricercare.

  • Risposta in frequenza

Questo parametro indica la gamma di frequenze che la cuffia riproduce. Una cuffia di buona qualità consente di ascoltare suoni a diverse frequenze. Una buona la dovrebbe essere in grado di riprodurre tutte le frequenze udibili dall’orecchio umano dai 18 fino ai 22.000 Hz. Per esempio, se scegli una cuffia con un valore inferiore a 22.000, alcuni suoni risulteranno tagliati e l’ascolto sarà poco piacevole. Una cuffia audio che supera questo valore è pressoché inutile perché l’orecchio non riesce a captare frequenze superiori. Le cuffie audio technica hanno valori davvero ottimi perché si poiché si tratta di uno dei top brand del settore per cui possono fare al caso tuo.

  • Linearità di frequenza

Quando si parla di riproduzione audio è importante anche la linearità di frequenza. Si tratta praticamente della fedeltà rispetto allo suono originale. Quello che senti devo discostare troppo e per assicura tenere ricercare un basso valore di DB. Più questo valore è basso, migliore sarà il suono riprodotto.

  • Impedenza

Per valutare la qualità di una cuffia audio meglio valutare anche l’impedenza.  Si tratta della l’esistenza della bobina mentre è attraversata dalla corrente alternata. Uno buon prodotto ha un valore compreso tra 8 e 600 ohm. È un parametro meno importante ma pe avere un quadro completo sulla qualità della cuffia è pur sempre improntante sapere che cosa significa.

  • Sensibilità

Il parametro della sensibilità sempre colorato con attenzione durante la scelta delle cuffie poiché descrive la pressione acustica fornita. Si misura in DB e si tratta del massimo livello a cui può arrivare la cuffia senza distorsioni. Una cuffia audio con valore intorno agli 85 DB può dirsi di qualità media, mentre un prodotto con valori tra 95 e 109 DB ha sicuramente una qualità maggiore perché anche alzando molto il volume di riproduzione, il suono non verrà distorto.

 

Liceo delle scienze umane, il percorso che forma lavoratori sensibili ai bisogni del tempo

Il liceo scienze umane è la scelta perfetta per te se sei affascinato dai meccanismi di apprendimento e, più in generale, da quelli di formazione delle idee e di funzionamento della mente umana, oltre che, come evoca lo stesso aggettivo umane, da tutto ciò che riguarda le relazioni, le dinamiche affettive che si vengono a creare tra una persona e l’altra. Se la domanda è ha ancora senso scegliere di frequentare un percorso di formazione in scienze umane?, insomma, la risposta è senza dubbio .

È vero infatti che ci sono oggi delle alternative che, a un primo sguardo almeno, sembrano più allettanti dal punto di vista di sfruttabilità sul mercato del lavoro: gli istituti professionali, gli indirizzi più moderni come quello in grafica o in odontoiatria e persino i vecchi alberghieri formano, infatti, già dal gradino della scuola media superiore dei veri e propri professionisti e, molto più pragmaticamente, danno ai loro studenti un titolo e delle conoscenze che possono essere subito sfruttati nel mondo del lavoro. È altrettanto vero, però, che la materie umanistiche – e, soprattutto, una loro buona conoscenza – sono richieste oggi in praticamente qualsiasi campo e alla base di quelle soft skill che sempre più aziende valutano positive in candidati e dipendenti.

Cosa si studia al liceo scienze umane: una panoramica

Che professionisti forma, insomma, un liceo delle scienze umane? E come lo fa? Non solo il classico insegnante – questo liceo, infatti, è l’erede moderno dei vecchi istituti magistrali a cui si iscriveva chi aveva intenzione di intraprendere una carriera in campo formativo – chi ha un diploma in scienze umane opera oggi in ambiti dei più diversi: operatori sociali, assistenti sociali, mediatori e mediatori culturali, esperti in politiche assistenziali sono tra gli sbocchi tipo di un percorso di questo tipo. Percorso che si adatta bene, però, anche alla formazione universitaria: il liceo scienze umane si dimostra propedeutico a percorsi come le lauree in sociologia, in psicologia, in giornalismo, in scienze dell’educazione o in scienze della formazione e via di questo passo.

Da quanto detto fin qua, insomma, dovresti aver capito che un quinquennio in una scuola come questa ti permette di assumere conoscenze variegate e di acquisire un profilo professionale davvero poliedrico, tanto più che molti licei hanno sviluppato nel tempo anche indirizzi specifici e che vanno oltre i piani di studio canonici. Per rispondere proprio alla domanda come il liceo scienze umane forma i suoi alunni?, la cosa migliore che potresti fare è leggere i piani di studio della scuola che intendi frequentare, che sia quella vicino casa o la meglio rinomata della zona o ancora una scuola online e che ti permetta di conseguire il diploma a distanza. Da istituto a istituto possono cambiare, infatti, monte ore dedicati a una materia o a un’altra; rimane il fatto però che materie come diritto ed economia, lingue e, va da sé, scienze umane sono fondanti in un percorso di studio come questo, accompagnate ovviamente a materie di interesse più generico come italiano, matematica, storia.

Robot tagliaerba: come funziona il giardiniere automatico

Un robot tagliaerba rappresenta uno strumento davvero molto pratico per tutte quelle persone, come te, che desiderano prendersi cura dello spazio verde di casa ma non hanno il tempo necessario per farlo. Per fortuna, oggi esistono questi rasa erba automatici che si occupano della cura del prato senza che tu debba fare nulla di particolare. vediamo quindi come funzionano questi validi strumenti che sono diventati un vero must.

Come funziona un robot tagliaerba

È davvero semplicissimo e intuitivo far funzionare un robot tagliaerba. Dopo aver completato la fase di installazione, ti basta accendere questo strumento perché parta e tagli tutta l’erba. Puoi impostare la lunghezza di taglio e l’erba del tuo prato sarà perfetta come quella dei campi da golf. Tutte le zone del prato tagliate alla perfezione, anche quelle più difficili lungo il perimetro grazie uno sistema di sensori che regolano la corsa e individuano eventuali ostacoli sul percorso.

Una curiosità interessante che caratterizza la maggior parte dei modelli di rasaerba automatici è come trattano l’erba tagliata. Tutti i modelli hanno un sistema che tritura al massimo l’erba appena tagliata per ottenere due vantaggi importanti. Il primo è fertilizzare il prato stesso o anche fiori e piante mentre l’altro non avere un serbatoio da dover svuotare. Infatti, il robot distribuisce l’erba triturata sul prato che diventa un concime naturale.

Il robot non ha il filo e si muove agilmente senza alcun ingombro. La sua autonomia molto buona poiché permette di tagliare il prato una sola carica. Nel caso in cui il robot fosse scarico, torna in automatico alla stazione di ricarica. Non appena la batteria si ricarica, il Roma per completare il suo programma di taglio.

I modelli più avanzati sono addirittura controllabili da smartphone e tablet. Puoi, infatti, avviare il programma di taglio anche mentre sei al lavoro per tornare e trovare un manto erboso in perfette condizioni così sei pronto ad accogliere i tuoi ospiti direttamente in giardino senza dover far fatica e senza pagare un giardiniere.

Se desideri avere ulteriori approfondimenti e trovare anche tante recensioni, vai su www.robottagliaerbatop.it

Bébé confort axiss seggiolino per auto

Per chi ha avuto da poco un figlio e vuole partire alla ricerca del migliore seggiolino per auto per bambini, è importante conoscere quali sono le caratteristiche indispensabili a livello di sicurezza e di comfort per poter individuare il modello che meglio si adatta alle proprie esigenze.

Per chi desidera acquistare un seggiolino che possa garantire la massima sicurezza al proprio bambino tra i 9 mesi e i 4 anni, è possibile optare per Bébé Confort Axiss.

Bébé Confort Axiss seggiolino per auto : caratteristiche

Questo seggiolino per auto di ultima generazione appartiene al cosiddetto “Gruppo 1”, la categoria che identifica i dispositivi di sicurezza per auto destinati a bambini in età compresa tra i 9 mesi e i 4 anni per un massimo di 18 kg.

Una delle principali caratteristiche di questo seggiolino per auto è la possibilità di ruotare di ben 90° gradi la seduta, in modo da rendere più agevole l’installazione del bambino a bordo della vettura.

Axiss di Bébé Confort, inoltre, ha la possibilità di essere regolato in altezza in modo da adattarsi in maniera armonica alla normale crescita del bambino; questo seggiolino per auto dal design davvero confortevole, è reclinabile in ben 8 comode posizioni.

La caratteristica forse più degna di nota di questo seggiolino per auto Axiss di Bébé Confort, è dunque la presenza del particolare sistema di rotazione TurboSafe che prevede una base integrata ruotabile a sinistra o a destra fino a 90°.

Molto interessante e pratico anche l’elemento vestibilità del sedile, realizzato con tessuro traspirante e perfettamente lavabile in lavatrice a basse temperature.

La cura del dettaglio è molto importante per Bébé Confort che ha pensato di dotare i copricinture di una particolare imbottitura in modo da non arrecare nessun tipo di disagio al bambino che si trova ad utilizzare il seggiolino per auto.

Naturalmente, l’aspetto più rilevante quando si acquista un seggiolino per auto è quello riconducibile alla sicurezza; Axiss di Bébé Confort, grazie alla presenza di un sistema di protezioni laterali Side Protection System (SPS) è in grado di garantire la massima stabilità alle aree più delicate del bambino (collo, schiena e testa) anche in caso di collisione laterale.

La presenza di un led di colore verde, aiuta il genitore ha fissare in maniera corretta il seggiolino così da evitare possibili problemi di sicurezza del bambino durante il tragitto in auto. Inoltre, la presenza di un sistema di ritenuta a 5 punti garantisce la massima stabilità e robustezza.

Bébé Confort Axiss seggiolino per auto : pro e contro

E’ bene ricordare che il seggiolino per auto Bébé Confort Axiss è omologato secondo la vigente normativa europea ECE R44/04, che rende obbligatori l’attuazione di severi test di omologazione e sicurezza prima di immettere il prodotto sul mercato.

Come altri seggiolini per auto della stessa categoria, anche Axiss di Bébé Confort presenta in dotazione il sistema di rotazione TurnoSafe, che consente di agevolare il posizionamento del bambino nel seggiolino.

Tra i “contro” che è possibile trovare in questo interessante seggiolino per auto è possibile evidenziare l’assenza di agganci Isofix e, in linea di massima, un peso di carico non proprio leggerissimo.

Riscaldamento: come risparmiare sui costi in bolletta

Con l’arrivo dell’autunno molti italiani iniziano a porsi il problema del riscaldamento: una delle voci di spesa che incide maggiormente sul budget familiare. Purtroppo non si può fare a meno di riscaldare la propria casa, ma fortunatamente al giorno d’oggi esistono diverse strategie che ci permettono di risparmiare notevolmente. Grazie alla liberalizzazione del mercato, le varie compagnie che gestiscono il gas propongono delle offerte sempre più vantaggiose quindi prima di tutto conviene approfittarne. Oltre a questo però ci sono molti altri trucchi per evitare di spendere più del dovuto per riscaldare la propria casa e basta davvero poco per dimezzare i costi. Vediamo come fare nel dettaglio.

Scegliere l’offerta gas più conveniente

Oggi cambiare compagnia del gas è davvero facilissimo, perché grazie alla liberalizzazione del mercato non sono previsti costi aggiuntivi e nemmeno penali. Si può quindi passare da una società all’altra senza alcun problema e in tempi rapidissimi, proprio come avviene con le compagnie telefoniche. La competitività è ormai altissima quindi non è certo difficile trovare una tariffa che sia più vantaggiosa di quella attuale. Online ci sono portali che consentono di identificare la migliore offerta gas in pochi minuti, confrontando le società più affidabili e serie sul mercato. Il primo passo da compiere è dunque questo: cambiare compagnia e stipulare un nuovo contratto, che offra tariffe e condizioni più vantaggiose.

Aumentare l’isolamento della casa

Per aumentare l’isolamento della casa si devono intraprendere delle opere importanti, come la posa del cappotto termico che consente di risparmiare notevolmente sulla spesa di riscaldamento e climatizzazione. Tuttavia, esistono anche degli stratagemmi meno costosi che possiamo mettere in atto per aumentare l’isolamento della casa e dei vari ambienti. Può rivelarsi molto utile per esempio utilizzare dei para-spifferi su porte e finestre, oppure dei fogli coibentati da porre dietro ai termosifoni. In questo modo, con una spesa irrisoria, si può diminuire notevolmente la dispersone termica e di conseguenza la spesa per il riscaldamento.

Evitare tende oscuranti o troppo scure

Le tende possono fare una grande differenza, anche se spesso non ci si pensa. Se la casa riceve molta luce naturale durante il giorno, è un vero peccato utilizzare delle tende oscuranti o troppo scure perché bloccano il passaggio dei raggi solari. Conviene sempre optare per soluzioni dai colori chiari e leggere, che permettano al calore di entrare in casa in modo del tutto naturale. Tra l’altro, questa accortezza consente anche di risparmiare sui consumi di energia elettrica.

Applicare le valvole termostatiche ai termosifoni

Per ridurre il dispendio di gas è molto utile anche applicare le valvole termostatiche ai termosifoni di casa, in modo da poterli regolare singolarmente. Nelle varie stanze di un’abitazione infatti la temperatura non deve essere necessariamente la stessa: in quelle che non si utilizzano si può addirittura spegnere il riscaldamento, per evitare inutili sprechi. Con le valvole termostatiche è possibile regolare tutti i termosifoni di casa, in modo distinto, e questo è un bel vantaggio.

Evitare temperature eccessive in casa

È bene ricordare che anche in pieno inverno, avere in casa una temperatura troppo elevata non solo è sconveniente dal punto di vista economico ma è anche poco sano. Meglio dunque non superare mai il limite massimo di 22-23°C che sono già tanti.

Come scegliere il monopattino elettrico: le caratteristiche più importanti

Il monopattino elettrico è ormai diventato a tutti gli effetti un mezzo di trasporto ecologico di tendenza e se ne vedono sempre di più in giro. Se un tempo questo dispositivo era concepito come un giocattolo per i bambini, oggi in commercio si trovano modelli dotati di una tecnologia all’avanguardia e pensati appositamente per gli adulti. Spostarsi con il monopattino elettrico rappresenta un grande vantaggio perché oltre ad essere un mezzo completamente green, consente di risparmiare notevolmente. Pratico e maneggevole, una volta giunti a destinazione lo si può portare ovunque si voglia visto l’ingombro ridotto ed è quindi l’ideale anche per andare al lavoro.

Scegliere il monopattino elettrico però non è semplicissimo: ci sono alcune caratteristiche che conviene controllare perché oggi sul mercato si trova di tutto e di più. Per evitare di sbagliare e andare sul sicuro potete dare un’occhiata al portale www.importforme.it: qui si trovano molte occasioni interessanti e modelli di prima scelta a prezzi davvero vantaggiosi.

Vediamo ora quali sono i fattori che incidono maggiormente sulla qualità e sul prezzo di un monopattino.

#1 Motore e potenza

Un buon monopattino elettrico per adulti deve essere dotato di un motore piuttosto potente, in grado di offrire delle prestazioni soddisfacenti. Attenzione però al Codice della Strada, perché se il mezzo è troppo performante si rischiano delle multe anche molto salate. In linea di massima, un motore da 250 watt è già molto buono per un monopattino elettrico perché permette di viaggiare a più di 20 km/h. Sul mercato si trovano anche modelli da 500 watt, più costosi e tutto sommato poco utili, se consideriamo che in tutti i casi il Codice della Strada impone una velocità massima di 6 km/h nelle aree urbane.

 #2 Capacità di carico

Anche se spesso questa è una caratteristica che passa in secondo piano, conviene sempre controllare la capacità di carico del monopattino elettrico. Ci sono infatti alcuni modelli che non sono in grado di reggere un peso considerevole quindi nel dubbio un’occhiata anche a questo dettaglio è meglio darla. I migliori monopattini elettrici comunque hanno una capacità di carico 100-120 Kg.

#3 Batteria e autonomia

La batteria migliore in assoluto è quella agli ioni di litio e la maggior parte dei modelli monta proprio questa tipologia perché più leggera, resistente, performante e duratura. Quello che però conviene sempre controllare è l’autonomia offerta dalla batteria, che nei modelli migliori è di almeno 25-30 km. Questo significa che con la massima carica si riesce a percorrere questa distanza senza problemi. Importante è anche il tempo necessario per ricaricare la batteria, che solitamente si aggira intorno alle 5-6 ore.

#4 Sistema di frenata

Il sistema di frenata è importante perché incide sulla sicurezza del monopattino elettrico, quindi vale la pena controllare anche questa caratteristica. I modelli migliori sono dotati di un freno motore anteriore e di un secondo freno a disco meccanico posto nella ruota posteriore. Questo garantisce il massimo in termini di sicurezza e consente di guidare senza correre il rischio di farsi del male.

L’estrattore di succo, come funziona e perché dovresti averne uno in casa

Hai deciso di acquistare un estrattore di succo a freddo ma girando per i vari centri commerciali e sugli shop online ti sei reso conto che ci sono molte differenze di prezzo tra un estrattore e l’altro e non hai idea di come orientarti?

Devi sapere che sono tanti gli aspetti che contribuiscono ai fattori che determinano il prezzo di un prodotto e cercheremo di capirlo nei paragrafi successivi, come prima cosa facciamo chiarezza su questo elettrodomestico, spiegando cos’è, come funziona e perché dovresti effettivamente averne uno in casa.

L’estrattore di succo a freddo

L’estrattore di succo a freddo è un elettrodomestico che serve a produrre delle bevande sane e salutari a base di frutta e verdura, assumendo completamente le sostanze nutritive presenti al loro interno.

La sua bassa velocità di rotazione non riscalda gli alimenti lavorati, il succo viene estratto a freddo mantenendo intatti tutti gli enzimi della frutta e della verdura, questo permette di bere una bevanda con un’ottima fonte di vitamine, minerali e oligominerali

Il funzionamento avviene tramite la coclea, una vite inserita al posto delle lame che sminuzza la frutta e la verdura e spreme gli alimenti con la forza della pressione, è sufficiente inserirla tagliandola in pezzi grandi senza privarla della buccia, in questo modo non si prendono le sostanze nutritive degli ingredienti.

Considerazioni da fare per acquistare un estrattore di succo, perché averlo in casa?

Passiamo ai consigli per acquistare un estrattore di succo, per quanto riguarda gli aspetti più tecnici, devi sapere che in commercio si trovano due tipologie di estrattori: quello verticale e quello orizzontale.

Il primo si sviluppa in lunghezza ed è più stretto, la struttura è decisamente più maneggevole ed occupa meno spazio; il secondo tipo, invece, è più largo e può risultare più ingombrante ma a livello di performance non ci sono differenze.

È importante anche valutare la presenza o meno di accessori, la qualità dei materiali utilizzati per la costruzione del prodotto e i giri al minuto disponibili, più sono bassi e migliore sarà il succo estratto.

Scegliere un estrattore di succo, comunque, è una scelta salutare, sappiamo quanto sia importante consumare frutta e verdura, che sono ricche di proteine, Sali minerali e antiossidanti utili a proteggere l’organismo, ma non sempre ne consumiamo nelle giuste quantità.

Consumare la frutta e la verdura allo stato solido non solo non è sempre possibile, ma molte volte è davvero difficoltoso farlo nelle giuste quantità, con un estrattore di succo, invece, la cosa diventa più semplice.

Tutta la quantità necessaria nel fabbisogno giornaliero viene concentrata in un bicchiere da consumare a colazione o come spuntino, inoltre, consumare frutta e verdura in forma liquida invece che solida, diminuisce di molto i tempi della digestione, arrivando a una decina di minuti e con l’assorbimento da parte dell’organismo dei nutrienti fino al 70%.

Per comprendere il grande beneficio del consumare un estratto, basti pensare che per digerire la frutta allo stato solido occorrono tra le 3 e le 5 ore e i nutrienti assimilati sono meno del 50%.

In conclusione, l’estrattore di succo a freddo è l’elettrodomestico giusto da avere in casa se si desidera consumare dei buonissimi estratti di frutta e verdura e seguire una dieta sana ed equilibrata.

Pressione della caldaia: tutto quello che ancora non sai

La pressione della caldaia è sicuramente uno dei parametri che devi sempre tenere sotto controllo per garantire il corretto funzionamento dell’apparecchio per la produzione di acqua calda sanitaria. Molte persone però non sono ancora del tutto consapevoli di come si controlla la pressione della caldaia e tantomeno che cosa fare quando ci sono delle alterazioni. Continua a leggere la seguente guida per avere indicazioni più precise.

Il livello della pressione

Perché la pressione sia corretta, è indispensabile che abbia un valore compreso tra 1 e 2 bar. Per verificare che la pressione sia corretta, basta controllare indicatore con la lancetta posto nella parte frontale della caldaia. Di solito, una caldaia di ultima generazione riporta questo valore nel display elettronico.

Nel caso in cui non riesci a trovare l’indicazione della pressione, controlla il libretto di istruzioni della caldaia che dovrebbe essere conservato assieme al libretto dell’impianto.

Pressione alta

Nel momento in cui la pressione dovesse essere superiore al valore limite massimo di 2 bar, significa che è troppo alta. Nell’immediato potrebbero non esserci conseguenze, ma a lungo andare, si possono guastare componenti importanti della caldaia come lo scambiatore di colore di calore. È facile accorgersi di un problema di questo tipo perché spesso si nota delle goccioline di acqua che escono dai termosifoni.

 Pressione bassa

Se la pressione della caldaia è inferiore al valore limite minimo di 1 bar, allora è troppo bassa. È molto facile accorgersi perché non esce acqua calda dal rubinetto e non si scaldano bene i termosifoni. Per ovviare al problema, occorre procedere con lo sfiato dei termosifoni. Significa aprire le valvole dei caloriferi per far uscire eventuale vapore e bolle d’aria all’interno del circuito che impediscono il corretto circolo dell’acqua calda prodotta dall’apparecchio in uso. Non appena dal termosifone esce di nuovo acqua, bisogna chiudere la valvola. Per riportare la pressione a un livello normale, bisogna anche aprire il rubinetto di ingresso dell’acqua della caldaia, sistemato nella parte inferiore.

Per prendere subito un appuntamento, clicca qui www.tuttocaldaie.it