ztl torino centro
Ancora si dibatte sulla ZTL di Torino: le dichiarazioni di Cirio, neo presidente della regione

La nuova Zona Traffico Limitato nel centro di Torino non trova contrari molti commercianti del centro preoccupati per la perdita di clienti, ma anche il neo presidente della regione Alberto Cirio, centro destra.

Il presidente lancia un appello alla sindaca Appendino, alla quale chiede un immediato confronto per discutere insieme della qualità dell’aria in città. Allo stato attuale, la nuova Ztl è semplicemente un divieto di accesso.

Nulla di nuovo: già in campagna elettorale Cirio si era dichiarato contrario al progetto Torino centro aperto ed ora è pronto a contrastare il progetto con una squadra di assessori.

La replica dalla sindaca Appendino

Puntualissima, la sindaca Appendino replica che il presidente della Regione non può bloccare il progetto della Ztl che è già iniziato.  A ogni livello di governo, le sue responsabilità: della città di Torino, se ne occupa l’amministrazione di Torino. Il progetto non si ferma, dice la sindaca, che sta definendo gli incontri con tutti i portatori di interessi, compresi i commercianti del centro città. L’obiettivo resta quello di aprire la Ztl dal primo gennaio 2020.

Le ragioni del presidente Cirio

Al presidente Cirio la nuova Ztl città aperta non convince soprattutto per la mancanza di alternative. Non ci sono infatti linee delle metro che passano per la Ztl, rendendo difficile l’accesso. Le Ztl non hanno migliorato la qualità dell’aria in città e quindi anche quella nuova non può esser proposta come la soluzione definitiva all’aria pesante che si respira. L’unico è effetto è stato complicare la vita delle famiglie e dei commercianti. La Ztl a tempo è inefficace; tutti aspettano che si possa entrare gratis e la situazione è identica a prima.

L’incontro con gli assessori

Cirio ha chiamato gli assessori che hanno competenza in materia per vedere il da farsi. La squadra include Poggio per il commercio, Gabusi per i trasporti, Marnati per l’ambiente e poi Ricca, che è il nostro assessore di Torino e anche consigliere comunale della città. Dopo avere concluso la riunione e aver individuato lo spazio di manovra, è il momento di fissare l’incontro con la sindaca.

Intanto, il leghista Ricca incalza e inizia già la campagna elettorale: se la Lega vince nel 2021, la Ztl verrà tolta.

Che cosa farà la Regione

In concreto, la regione non può bloccare le Ztl di Torino. Per ora, la sindaca si aggrappa a un piano approvato ancora dalla giunta Chiamparino che promuovere le Ztl se aiutano a ridurre l’inquinamento. Quello che la giunta regionale può fare è cambiare il piano e quindi l’alibi della sindaca cade. Serve buon senso e un percorso condiviso perché il centro destra non è poco attento all’ambiente, ma rispettoso degli interessi di tutti.

Il problema dell’inquinamento dell’aria a Torino non proviene solo e unicamente dal traffico, ma anche dal riscaldamento della case, la scarsa coibentazione e la climatizzazione inefficiente. La regione metterà a disposizione fondi per chi sostituisce la caldaia e migliora la classe energetica dell’edifico per contrastare il problema dell’inquinamento.

Potrebbe interessarti anche:

Classe energetica del condizionatore: come si legge e perché è importante

La classe energetica è fondamentale quando devi scegliere il tuo condizionatore. Sbaglia di grosso chi crede che non sia fondamentale, poiché un condizionatore che ha una classe energetica non è efficiente, come spiegato di seguito nei paragrafi. Continua a leggere per capire anche come si legge la classe energetica!

Come si legge la classe energetica

La classe energetica è la misura che indica il consumo energetico. È formata da una lettera e da una barra colorata come un semaforo. Più la lettera si avvicina all’inizio dell’alfabeto, meglio è. Significa che gli elettrodomestici che consumano meno sono quelli A o superiori come A+ o A++.

La seconda parte è una semplice colonnina colorata: verde va bene e, infatti, accompagna spesso la lettera A. Più il colore va verso il rosso, maggiori sono i consumi. Giallo e arancione sono livelli di consumo intermedi fino al rosso che, di solito, accompagna la lettera G, cioè la più bassa.

Oggi la classificazione energetica così fatta si utilizza anche per gli appartamenti per capire quanto è il loro livello di consumi energetici dell’intero impianto elettrico.

Perché sceglierla con attenzione

Il tecnico della manutenzione e assistenza condizionatori a Roma consiglia di fare sempre attenzione alla classe energetica del condizionatore perché altrimenti hai in casa una apparecchio che consuma un sacco di energia per funzionare.

Alla fine del periodo, arriva nella bussola delle lettere una bolletta con un importo altissimo da pagare, rischiando di pesare eccessivamente sul bilancio famigliare. Chi non sceglie con attenzione, corre correttamente questo pericolo.

Inoltre, chi ha un condizionatore che consuma un sacco di energia ha problemi ad accendere altri elettrodomestici allo stesso tempo. Infatti, la compagnia elettrica fornisce un tot di energia elettrica e non è possibile superarla. Se si accendono elettrodomestici che consumano troppo tutti insieme, è facile che il contatore della luce salti perché la richiesta di energia è eccessiva. Diventa impossibile, per esempio, accendere il condizionatore e il forno contemporaneamente.

 

 

ztl centro torino
Proteste dei commercianti per la ZTL a Torino: cartelli rimossi dai vigili

La nuova ZTL della città di Torino “Centro aperto” è accompagnata da non poche polemiche, iniziando dai commercianti che in segno di protesta hanno appeso dei cartelli, prontamente rimossi dai vigili urbani per colpa del mancato rispetto del regolamento sulle affissioni.

I commercianti contro la Ztl allungata

Ascom e Confesercenti aveva organizzato una protesta davanti al Comune per la Ztl voluta dalla giunta Appendino. Il progetto di revisione non piace alla maggior parte dei commercianti, in totale un centinaio di persone che si è fatta sentire sotto le finestre dell’ufficio della sindaca.

La sindaca Appendino non è stata a guardare: ha deciso di affrontare i manifestanti e spiegare le ragioni della giunta. “Abbiamo una responsabilità nei confronti delle future generazioni e il nostro obiettivo è il rispetto dell’ambiente, la diminuzione della automobili private e la mobilità sostenibile. Il progetto non si discute, ma la modalità per realizzarlo sì; la porta è sempre aperta per parlare e discutere insieme”. Così ha riposto la sindaca che trova diversi oppositori a questo innovativo progetto di mobilità alternativa.

I contestatori non hanno chiesto le dimissioni della sindaca, ma qualche insulto è volato. Nonostante ciò, la sindaca si è mostrata sicura e aperta al dialogo.

Le vetrine contro la Ztl

La nuova Ztl che la giunta ha ribattezzato “Centro aperto” non piace agli esercenti e ai commercianti. La loro contestazione riguarda il fatto che la Ztl sarebbe prolungata e a pagamento. In segno di protesta e per contestare la decisione della giunta, sono apparsi nelle vetrine dei manifesti contro l’amministrazione comunale. Per contestare la rivoluzione del traffico di Torino, il manifesto dei commercianti del centro di Torino recita: “State spegnendo la città: ora basta. No alla tassa per entrare in centro”.

Questo capitolo si aggiunge alle diatribe per rivoluzionare il centro di Torino che porterebbe, secondo di commercianti, minori entrate nei loro negozi. Rendendo sconveniente per le automobili arrivare in centro, significa destinare i commercianti a grosse perdite economiche.

I mille volantini nelle vetrine sono però stati prontamente rimossi dai vigili urbani. In un’interrogazione, il leghista Fabrizio Ricca chiede spiegazioni. “La polizia municipale è così solerte solo quando si tratta di rimuovere le locandine contro la Ztl voluta dall’amministrazione?”

Arriva immediata la replica del comando dei vigili urbani. Il motivo per cui i manifesti sono stati rimossi è il mancato rispetto del regolamento sulle affissioni. Infatti, ogni volantino esposto in vetrina deve esser timbrato dall’apposito ufficio previo pagamento della tassa per le affissioni, a prescindere di che cosa si tratti.

Nessuna sanzione e nessun verbale è stato disposto, ma c’è solo stato un incontro con le associazioni di categoria del commercio per informare sulle corrette modalità di affissione di locandine senza contenuto commerciale negli esercizi pubblici come negozi, bar, locali, botteghe, etc.

Potrebbe interessarti anche:

 

Noleggio auto per lunghi periodi: le soluzioni più convenienti

Al giorno d’oggi sono sempre di più le persone che preferiscono usufruire di una formula di noleggio auto piuttosto che acquistare un veicolo di proprietà. I vantaggi di questi servizi dopotutto sono diversi: non ci si deve preoccupare della manutenzione e dell’assicurazione, non si devono anticipare somme ingenti e non si è costretti a richiedere un finanziamento in banca. Si può avere a disposizione per il periodo desiderato un veicolo nuovo senza dover sostenere una spesa eccessiva, ma pagando semplicemente un canone mensile. Il noleggio auto è quindi sicuramente vantaggioso, ma esistono varie alternative e conviene scegliere quella più adatta alle proprie esigenze.

Noleggio auto a medio o lungo termine

Una delle formule più gettonate sia dai privati che dalle aziende è il noleggio auto a medio o lungo termine, che consente di avere a disposizione un veicolo per diversi mesi. Il canone da corrispondere dipende dal tipo di auto e da altri fattori, ma in linea di massima si tratta di una soluzione effettivamente molto conveniente. Non dovendo anticipare alcuna somma ingente, si può fare a meno di richiedere un finanziamento alla banca e questo è sempre un grande vantaggio. Al giorno d’oggi esistono aziende molto serie che offrono formule adatte a qualsiasi esigenza, come il noleggio auto 6 mesi senza anticipo che è l’ideale per le ditte che hanno carichi di lavoro stagionali per esempio. Anche i privati sono sempre più propensi a questo tipo di servizio, perché la durata del noleggio può arrivare anche ad alcuni anni ed è come avere un’auto di proprietà, senza però tutte le incombenze, la manutenzione e gli imprevisti del caso.

Leasing: la soluzione per aziende e professionisti

Il leasing è una soluzione che può rivelarsi interessante per le aziende o i professionisti con partita IVA ed il vantaggio di questa formula consiste nel fatto che i costi si possono dedurre o detrarre. Il leasing permette inoltre di cambiare veicolo ogni 2-3 anni prima che si svaluti ma non si tratta di un vero e proprio noleggio. In sostanza è più un pagamento rateizzato dell’auto, che alla fine del periodo contrattuale diventa di proprietà. Il leasing non è un’opzione vantaggiosa come il noleggio a lungo termine: i costi sono spesso più alti e nel canone mensile non sono comprese le altre spese (assicurazione, manutenzione, ecc.).

Car sharing: il noleggio giornaliero

Un’altra formula che può rivelarsi interessante anche per i privati è il car sharing, un servizio di noleggio auto giornaliero e quindi di brevissima durata. I limiti di questa soluzione sono purtroppo ancora diversi: le società di car sharing sono presenti sono nelle grandi città quindi non si può sempre usufruire di questo servizio. I costi non sono proprio vantaggiosi, non come quelli del noleggio a lungo termine. Si tratta quindi di una soluzione che può tornare comoda per chi ha bisogno di un’auto per un giorno e all’ultimo momento, per le situazioni di emergenza. Di certo non si può pensare al car sharing come ad un’alternativa all’acquisto di un veicolo di proprietà.

ztl torino
ZTL Torino: il progetto di mobilità del futuro della giunta 5Stelle

Il futuro di Torino è senza auto. Questo è l’obiettivo delle giunta penta stellata che vuole realizzare una nuova ZTL con interventi soprattutto in via via Matteotti e via Nizza, nonostante le poteste dei commercianti e anche i vertici della regione.

L’assessora alla Viabilità di Torino Maria Lapietra non lascia spazio a dubbi: il futuro non è dell’auto privata e gli automobilisti dovranno rassegnarsi. Gli obbiettivi di mobilità del futuro si ottengono con una maggiore fluidità del traffico cittadino dei mezzi provati. Importanti investimenti sui mezzi pubblici devono renderli più appetibili e convenienti dell’automobile privata. Altro sistema per una mobilità più sostenibile è l’automobile condivisa, per esempio.

Il cantiere di via Nizza

I cantieri avviati in via Matteotti e via Nizza hanno scopo di rendere le strade più sicure per i pedoni. Rimanda la mittente le accuse indicano la ciclabile in via Nizza come la fonte di rallentamenti e code. Gli interventi puntavano a rendere questa arteria più sicura senza rischi per i pedoni e per i ciclisti. I passaggi pedonali e i restringimenti sono pensati per far rallentare le automobile che una volta, addirittura, superavano in modo pericolosissimo.

Lo stesso discorso vale per via Matteotti che ora è più sicura per tutti gli utenti della strada. È sbagliato pensare che una strada serva unicamente agli automobilisti quando ci sono anche pedoni e ciclisti. La viabilità è cambiata e cambierà ancora, soprattutto grazie a una maggiore sensibilità dei cittadini verso questa tematica. Se si creano le giuste condizioni, i torinesi sono ben disposti a muoversi a piedi o in biciletta, migliorando la qualità dell’aria, evitando di restare imbottigliati nel traffico e dover cercare, e poi pagare, il parcheggio.

La mobilità del futuro

Nel prossimo decennio, sarà sempre più chiaro: meno automobili di proprietà e più sistemi alternativi come bicilette e monopattini, come quelli visti a Roma e in altre grandi città. Il ruolo dei mezzi pubblici è evidente: più competitivi e pratici per gli utenti. Per questo motivo con la nuova rete Gtt è stato deciso di dare priorità semaforica ai tram.

Purtroppo, gli enti locali hanno risorse imitate per realizzare nuove infrastrutture viarie per la città e il governo, qualunque colore sia, ha puntato al trasporto rapido di massa. A Torino sono stati trovati i fondi per far proseguire i lavori da corso Grosseto fino alla bretella per l’aeroporto, ma non sempre si riesce. Intanto, al nuove rete di trasporto pubblico è stata rivoluzionata e con la sua entrata in vigore cambierà il modo di prendere il tram e la speranza è che i cittadini siano più incentivati.

Le polemiche all’orizzonte

La nuova ZTl della città di Torino però è accompagnata da una serie di polemiche che arrivano dal presidente dell’Aci Re che accusa alla giunta di non preoccuparsi degli automobilisti, dai commercianti delle vie interessate che appendono cartelli con la scritta “No ZTL” e anche dal neo presidente della regione Piemonte Alberto Cirio.

torino gay pride
Torino Pride: in migliaia sfilano con la sindaca e Luxuria

Sabato 15 giugno era la giornata internazionale del Gay Pride, l’orgoglio Gay, e la maggiori città al mondo hanno visto sfilare per le strade una coloratissima fiumana di gente, non solo omosessuale. Anche Torino ha avuto la sua manifestazione che ha coinvolto moltissime personalità di spicco, anche se su quella dell’anno prossimo si allungano non poche ombre.

Migliaia di persone hanno riempito le strade di Torino con i colori dell’arcobaleno, simbolo della comunità LGBTQ. Partito alle 17 da piazza Statuto, il corteo si è snocciolato nelle strade della capitale sabauda dietro allo striscione Over the borders, cioè oltre i confini.

Una manifestazione trasversale che ha visto partecipare non solo associazioni di gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e queer, ma anche genitori e famiglie cosiddette arcobaleno, che a Torino hanno trovato risposta positiva nel sindaco Appendino. Studenti con striscioni contro le discriminazioni e dragqueen si mescolano in una fiumana davvero impressionante. Mentre la testa del corteo attraversava Porta Susa, la coda era ancora a Rondò della Forca, giusto epr capire l’entità della manifestazione.

In testa al corteo: la sindaca e Luxuria

In testa al corteo, c’erano la sindaca Appendino e l’ex parlamentare Vladimir Luxuria. La sindaca ha dichiarato che la città di Torino è presente e sensibile ai temi dei diritti, soprattutto quando si tratta di bambini: guai a fare un passo indietro! La città ha fatto enormi, soprattutto nel riconoscimento delle famiglie cosiddette arcobaleno. L’auspicio è che con il cambio ai vertici della Regione non si torni indietro. Torino non ha mai saltato un Pride e soprattutto quest’anno era importante esserci.

“Dire che questa è una carnevalata è offensivo per migliaia di persone” queste le parole di Vladimir Luxuria che ha partecipato al Torino Pride in veste di neodirettrice del Lovers Film Festival. Luxuria continua affermando l’importanza di manifestazioni di questo tipo che sono nate oltre 50 anni fa. La lotta per il riconoscimento dei pari diritti per persone della comunità LGBTQ va avanti, a prescindere delle ipocrisie delle persone in giacca e cravatta.

Tra i tantissimi volti noti e istituzionali che hanno partecipato, c’era anche il sindacato di polizia Silp, che ha sfilato con il segmento della CGIL. Il rettore dell’Università Stefano Geuna e il rettore del Politecnico Guido Saracco erano in testa al corteo con la sindaca a Luxuria.

Potrebbe interessarti anche:

torino pride
Diritti a rischio: in bilico il patrocinio della regione per Torino Pride 2020

Il patrocinio della regione Piemonte alla manifestazione Torino Pride per l’orgoglio LGBTQ è sempre più a rischio. Per sabato prossimo tutto ok, ma per il 2020 ci sarebbero già dei ripensamenti.

Cosa è successo in consiglio regionale

Il capo gruppo della Lega Fabrizio Ricca nella sala del consiglio regionale lo dice chiaro e tondo: “Fosse stato per me, non avrei dato il patrocinio”. Durante l’audizione per il coordinamento, il capogruppo della Lega sembra già mettersi in pole position per la prossima legislatura di centro destra che parte ufficialmente lunedì dove avrà un ruolo maggiore in regione.

A scatenare le reazioni è stato un documento politico sottoscritto  da M5S e PD, il quale recita “l’attuale governo è dichiaratamente fascista e contro le libertà individuali della persona, favorendo discriminazioni delle categorie più deboli come migranti e LGBTQ”. Ricca non ci sta e tuona che si può esser di destra senza però esser fascisti!

Cosa succederà

La città di Torino, a guida 5Stelle, conferma il suo sostegno al Torino Pride di quest’anno e anche quelli futuri. A confermarlo è l’assessore alle Famiglie Marco Giusta, firmatario del documento presentato nella Sala Rossa, che garantisce il patrocinino nonché il finanziamento dell’evento.

Quello che cambia però è l’assetto in Regione, che si appresta a essere governata dal centro destra con Alberto Cirio. Il neo eletto presidente non ha ancora risposto a Torino Pride che  settimane fa ha inviato una missiva per chiedere conferme e rassicurazioni sul patrocinio. Nonostante la mancata risposta, basta la bordata di Ricca per capire dove andrà a parare la giunta.

Il sostegno alla manifestazione di quest’anno non è a rischio: il presidente della regione uscente Sergio Chiamparino e l’assessora Monica Cerutti avevano messo le mani avanti e avevano già pensato alla possibilità di un cambio di rotta. Tutto resta però da definire per il 2020 e le premesse, per ora non sono di certo incoraggianti. Purtroppo, i diritti civili di tutti i cittadini, gay o meno, sono a rischio ora.

I volantini anti Pride di Forza Nuova

Intanto, a fomentare la polemica, ci si mettono anche dei volantini del partito di estrema destra Forza Nuova. Affissi in diversi circoli PD della città di Torino, i volantini portano dei testi davvero lesivi dei diritti LGBTQ: se odi l’Italia, allora partecipa a Torino Pride, vuoi vedere il suo popolo morire definitivamente?

La manifestazione del Gay Pride viene definita come una mafia del PD. Tutti coloro che sostengono questa buffonata (partiti politici, collettivi studenteschi, sindacati, etc.) sarebbero succubi di logiche malate che abbattono i diritti sociali del popolo.

Forza Nuova continua e scrive che l’iniziativa ha ricordato ai nemici dell’Italia che il popolo no starà più a guardare mentre i diritti sociali vengono scambiati con i diritti civili, calpestando il futuro del Paese.

Potrebbe interessarti anche:

Salone del Libro di Torino: indagato per apologia del fascismo l’editore di estrema destra

passaggio consegne piemonte
L’insediamento del neo governatore del Piemonte Alberto Cirio e l’addio di Chiamparino

È il giorno dell’insediamento del nuovo presidente della regione Piemonte Cirio. Durante il passaggio di consegne, il governatore uscente Sergio Chiamparino dice: “In bocca al lupo e buon lavoro per il Piemonte”. Questo il benvenuto al Palazzo della Regione in piazza Castello a Torino per il neo prescindete della giunta regionale Alberto Cirio. Il giorno del suo insediamento è segnato da una buon augurante stretta di mano e un abbraccio con il governatore uscente.

Chiamparino: il governatore uscente lascia la politica

Inizia così l’undicesima legislatura della regione Piemonte, stavolta targata centro destra. Il protocollo non prevede una particolare iter, ma i due avevano concordato un saluto. È stato Cirio a chiedere all’ex presidente Pd un incontro per scambiarsi consigli e buone prassi per il lavoro in regione, visto soprattutto che dopo la sconfitta Chiamparino ha dichiarato di voler rinunciare al seggio in regione e lasciare definitivamente la politica.

Per Chiamparino, l’incontro organizzato da Cirio è esempio di civiltà politica, cosa che di questi tempi non si vede spesso. Consegno una regione con i conti in ordine: bilancio e sanità sono apposto, come verrà confermato nei prossimi giorni dalla relazione annuale della Corte dei Conti, specifica l’ex governatore. L’auspico di chi lascia è poter collaborare su tanti temi, sempre disponibile a collaborare sia dentro che fuori il consiglio regionale. La volontà di lasciare è anche un modo per lasciare spazio a nuove energie per la coalizione di centro sinistra.

Cirio: il primo giorno

Cirio commenta il passaggio di consegne con la stretta di mano un’importante segno che sancisce il passaggio di consegne. Con oggi inizia un nuovo capitolo all’insegna della continuità e del cambiamento, continua Cirio, il quale dice che manterrà quello che di buono è stato fatto. Un commento inaspettato visto che i due governatori sono di schieramenti opposti.

Nel suo primo giorno da governatore, Cirio ha già una bella sfida che lo attende: sciogliere i nodi della giunta. Sono previsti una serie di incontri con i vertici dei diversi partiti della coalizione vincente. Entro la settimana, promette Cirio, chiuderemo e la nuova giunta verrà convocata lunedì. Appuntamento con il nuovo assetto dell’emiciclo regionale è per lunedì 17 giugno, allora.

Potrebbe interessarti anche:

Emorroidi: cosa fare quando diventano un problema?

Negli ultimi anni si sente parlare spesso di patologia emorroidaria, che apporta ai soggetti affetti non pochi disagi. Infatti, rispetto al passato, in cui questo disturbo era considerato motivo di vergogna e di disagio, oggi si è capita l’importanza di una diagnosi precoce, che deve essere attuata da un medico o da uno specialista (proctologo).

Ad essere colpiti maggiormente sono soprattutto gli uomini di mezza età (tra i 45 ed i 65 anni), ma non sono esenti nemmeno le donne, soprattutto durante la gravidanza ed il parto. Le emorroidi sono dei cuscinetti vascolari, che si ritrovano nel canale anale e sono deputati alla continenza delle feci. Di fatto, queste strutture si possono classificare in emorroidi interne ed esterne, in base al rapporto con l’immaginaria linea dentata, che si trova a circa 2 centimetri dal margine anale e divide il canale anale in due parti.

La parte superiore, che è caratterizzata da mucosa colonnare, ha una sensibilità dolorifica modesta, mentre quella inferiore è rivestita da epitelio squamoso, estremamente sensibile. Le emorroidi che si trovano sopra la linea appena descritta vengono dette interne, mentre le altre, posizionate al di sotto, sono dette esterne.

Come viene formulata la diagnosi?

Le emorroidi sono presenti in ciascun individuo, ma vengono definite patologia, quando risultano sintomatiche. Di fatto, esiste una vera e propria classificazione al riguardo. Si parla, infatti, di emorroidi di I grado, quando risultano sanguinanti, ma non prolassate, di emorroidi di II grado, quando si assiste alla fuoriuscita sottosforzo, ma anche al ritorno in sede.

Tuttavia, esistono anche le emorroidi di III grado, quando si verifica il prolasso sottosforzo ed è necessaria la riduzione manuale, e le emorroidi di IV grado, quando il prolasso non è riducibile e compaiono segni di strangolamento o trombosi. Come viene fatta la diagnosi? Ovviamente, il medico deve tenere conto della storia clinica del paziente ed accertare la presenza o meno di sanguinamento e di muco in corrispondenza dell’ano.

Inoltre, importante è anche l’anamnesi familiare, in modo da capire se il disturbo è di tipo ereditario. Durante la prima visita, di norma, lo specialista effettua l’ispezione e la palpazione dell’ano, l’esplorazione digitale dell’ano-retto e la proctoscopia. In alcuni casi viene aggiunta anche la rettoscopia. A seconda dell’esito della visita e dell’età del paziente saranno previste o meno altre indagini strumentali. Ma come è possibile risolvere il problema delle emorroidi? Scopriamolo insieme.

Terapie: come è possibile contrastare le emorroidi?

La terapia da adottare, come si può immaginare, dipende dai sintomi e dal tipo di patologia emorroidaria manifestata dal paziente. Di norma, l’approccio conservativo è efficace nella maggior parte dei soggetti affetti da emorroidi di I e II grado, mentre in quelli con emorroidi di III grado si verificano spesso recidive. Nei casi più lievi, tendenzialmente, vengono fornite indicazioni relative allo stile di vita da adottare, come assumere 2 litri di acqua al giorno, alimentazione ricca di fibre, corretta igiene anale e poco sforzo fisico.

A ciò può essere aggiunto anche un trattamento farmacologico specifico. In commercio si trovano numerose preparazioni ad uso locale a base di anestetici e cortisonici. In caso di fallimento dei provvedimenti elencati è necessario puntare a trattamenti alternativi o addirittura chirurgici.

fiume po torino
Ritrovato un secondo corpo nel Po: è anche lui delle Bahamas… il mistero si infittisce!

Un doppio mistero avvolge la morte di un giovane collaboratore del ministero delle Bahamas e di uno studente, sempre dell’isola caraibica. A meno di 24 ore dal ritrovamento del primo cadavere, ne affiora un altro. La zona è ora isolata per eseguire tutti gli accertamenti dovuti.

Il primo è Alrae Keiorn Ramsey di 29 anni, il cui corpo è stato ripescato nel fiume Po all’altezza del Ponte Isabella. A poche ore di distanza, appena ieri mattina, è stato ritrovato il secondo corpo: Blair Rashad Randy John, sempre nel fiume all’altezza di Lungopo Antonelli. Lo studente era iscritto all’Augustines College di New Providence e risedeva in Canada anche se era originario delle Bahamas.

I due giovani delle Bahamas deceduti

Il primo ritrovamento è stato il corpo di Ramsey, che studiava in Austria alla scuola per diventare un diplomatico. Si trovava in Italia con il permesso di soggiorno austriaco per motivi diplomatici. Il secondo corpo è di Blair, cittadino canadese, ma originario delle Bahamas. Attualmente stava a Londra per motivi di studio. Il consolato delle Bahamas sta, ovviamente, seguendo la vicenda e un delegato è già arrivato in città.

Il ritrovamento nel Po

La salma di Ramsey è stata avvistata nel primo pomeriggio di martedì, il quale ha avvisato i vigili del fuoco. L’unità di sommozzatori ha recuperato il corpo notando subito una ferita sulla testa. Da una prima e sommaria analisi si potrebbe pensare a una caduta, ma si attende il referto del medico legale che sta concludendo l’autopsia.

Le indagini delle forze di polizia

Sul secondo corpo nessun segno evidente di violente, infittendo ancora di più il mistero. Gli agenti attendo nel conclusioni dell’esame autoptico. I corpi erano in acqua circa dalle 24 alle 72 ore, ma nessuno aveva più avuto notizie già da giovedì sera. I due sembrerebbero amici di vecchia data ed erano a Torino per seguire una conferenza. L’ultima volta sono stati visti a un Bed & Breakfast di Torino e poi più nulla. Si sta già lavorando per raccogliere le testimonianze, ma anche ricostruire i movimenti tramite estratti conto e telefonate.

Tra le prime persone informate sentite dagli inquirenti c’è stato il titolare del B&B che è stato interrogato per far chiarezza sull’accaduto che resta ancora un mistero.

La ferita alla testa del diplomatico potrebbe esser un primo indizio: forse una lite tra i due, caduti entrambi in acqua durante una lotta?

La ricostruzione dell’accaduto, o almeno parte di essa, sarà possibile anche grazie ad alcune telecamere di sicurezza lungo il Po che potrebbero aver ripreso i due passare. Il vaglio dei filmati richiede però molte ore dato che non si sa esattamente quando sia avvenuto il decesso. Per ora, tutte le ipotesi restano aperte e gli inquirenti non escludono nessuna pista.

Potrebbe interessarti anche: