Ancora si dibatte sulla ZTL di Torino: le dichiarazioni di Cirio, neo presidente della regione
La nuova Zona Traffico Limitato nel centro di Torino non trova contrari molti commercianti del centro preoccupati per la perdita di clienti, ma anche il neo presidente della regione Alberto Cirio, centro destra.
Il presidente lancia un appello alla sindaca Appendino, alla quale chiede un immediato confronto per discutere insieme della qualità dell’aria in città. Allo stato attuale, la nuova Ztl è semplicemente un divieto di accesso.
Nulla di nuovo: già in campagna elettorale Cirio si era dichiarato contrario al progetto Torino centro aperto ed ora è pronto a contrastare il progetto con una squadra di assessori.
La replica dalla sindaca Appendino
Puntualissima, la sindaca Appendino replica che il presidente della Regione non può bloccare il progetto della Ztl che è già iniziato. A ogni livello di governo, le sue responsabilità: della città di Torino, se ne occupa l’amministrazione di Torino. Il progetto non si ferma, dice la sindaca, che sta definendo gli incontri con tutti i portatori di interessi, compresi i commercianti del centro città. L’obiettivo resta quello di aprire la Ztl dal primo gennaio 2020.
Le ragioni del presidente Cirio
Al presidente Cirio la nuova Ztl città aperta non convince soprattutto per la mancanza di alternative. Non ci sono infatti linee delle metro che passano per la Ztl, rendendo difficile l’accesso. Le Ztl non hanno migliorato la qualità dell’aria in città e quindi anche quella nuova non può esser proposta come la soluzione definitiva all’aria pesante che si respira. L’unico è effetto è stato complicare la vita delle famiglie e dei commercianti. La Ztl a tempo è inefficace; tutti aspettano che si possa entrare gratis e la situazione è identica a prima.
L’incontro con gli assessori
Cirio ha chiamato gli assessori che hanno competenza in materia per vedere il da farsi. La squadra include Poggio per il commercio, Gabusi per i trasporti, Marnati per l’ambiente e poi Ricca, che è il nostro assessore di Torino e anche consigliere comunale della città. Dopo avere concluso la riunione e aver individuato lo spazio di manovra, è il momento di fissare l’incontro con la sindaca.
Intanto, il leghista Ricca incalza e inizia già la campagna elettorale: se la Lega vince nel 2021, la Ztl verrà tolta.
Che cosa farà la Regione
In concreto, la regione non può bloccare le Ztl di Torino. Per ora, la sindaca si aggrappa a un piano approvato ancora dalla giunta Chiamparino che promuovere le Ztl se aiutano a ridurre l’inquinamento. Quello che la giunta regionale può fare è cambiare il piano e quindi l’alibi della sindaca cade. Serve buon senso e un percorso condiviso perché il centro destra non è poco attento all’ambiente, ma rispettoso degli interessi di tutti.
Il problema dell’inquinamento dell’aria a Torino non proviene solo e unicamente dal traffico, ma anche dal riscaldamento della case, la scarsa coibentazione e la climatizzazione inefficiente. La regione metterà a disposizione fondi per chi sostituisce la caldaia e migliora la classe energetica dell’edifico per contrastare il problema dell’inquinamento.